Cerca
Caratteristiche
- Facile eccetto gli ultimi 15m esposti ed un pò più impegnativi.
- - dalla seggiovia Vallon all'attacco 40'.
- dall'attacco al termine della ferrata 40'.
- prosecuzione per il Piz Boè 1.15h.
- discesa attraverso la via Lichtenfels 1.15h. - - dalla stazione a monte della seggiovia del Vallon al termine della ferrata circa 200m.
- dal termine della ferrata al bivio di discesa 300m. - - rifugio Kostner al Vallon
- rifugio Crep de Mont (cabinovia)
- rifugio Boè (a vista fuori dall'anello dell'escursione)
- rifugio Piz Fassa in cima al Piz Boè - STAMPA
- versione PDF
- Seguici su Facebook
Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 2.4 |
Esposizione | 2.2 |
Varietà passaggi | 2 |
Impegno fisico | 2.2 |
Interesse paesaggistico | 3.8 |
Numero votazioni | 45 |
Links
VALUTAZIONE FERRATA PHOTOGALLERY Relazione GOOGLE.MAPSVia Ferrata del VALLON
LECH DLACE'
BY - VIEFERRATE.IT - 2015
PERCORSO STRADALE
Utilizzando come avvicinamento il percorso descritto in questa relazione è necessario raggiungere la nota località turistica di Corvara-Bz in Val Badia.
AVVICINAMENTO
Da Corvara tramite la cabinovia del Boè al Crep de Mont -2198m- più la seggiovia Vallon-2537m. Da quest'ultima, una prima segnaletica, indica la direzione per sentiero lungo un facile ghiaione verso il vicino rifugio Kostner . Ad un successivo bivio si prosegue come da seconda segnaletica in direzione "Valun". Si procede verso lo splendido circo glaciale del Vallon attraverso una salita mai particolarmente ripida transitando prima davanti ad un grosso masso indicante la nostra via . A pochi minuti si trova l'inizio delle attrezzature .
LA FERRATA
Si "attacca" la via -2650m- con facile progressione in diagonale ed utilizzando il cavo come semplice scorrimano, ed anche il tratto successivo della ferrata si presenta particolarmente gradinato non provando così mai la sensazione di vuoto. Qui il cavo rappresenta veramente solo una sicurezza in caso di caduta in quanto per la progressione risulta probabilmente più comodo e divertente cercare appigli con le mani. Un facile salto roccioso e si esce su fondo detritico dove si prosegue fondamentalmente camminando su roccette utilizzando il cavo come indicatore di direzione in rapido avvicinamento alla strapiombante paretone. Una comoda cengia "taglia", a destra, la parete guadagnando così nuovamente facili roccette in diagonale mentre guardando in direzione della forcella del Vallon si possono vedere eventuali escursionisti impegnati a superare gli ultimi tratti della via con passaggi sicuramente più verticali ed "ariosi" . Le roccette comunque si superano in pochi minuti per giungere così presso una comoda balconata in un tratto sicuramente molto suggestivo dell'escursione in quanto ci si ritrova a superare un profondo intaglio con l'ausilio di un robusto ponticello in ferro alla sinistra del quale si trova una piccola cascata originata da residui nevosi presenti anche in tarda stagione nel pianoro sommitale alla sinistra della quale si può notare il vecchio tracciato della ferrata che veniva però spesso interessato dall'acqua di caduta della cascata stessa. Superato il ponte ci si trova alla base degli ultimi 15 metri circa che rappresentano sicuramente una piacevole sorpresa rispetto al resto della ferrata in quanto nonostante la sensibile verticalità ed esposizione del tratto in questione è possibile avanzare, senza fretta, studiando con attenzione i vari appigli presenti. La verticalità del tratto lo rende in effetti più impressionante del dovuto ma durante la progressione ci si accorge che risulta essere più arrampicabile del previsto pur aumentando notevolmente l'esposizione rispetto al resto della Via appena percorso. Si parte allora inizialmente su aperta parete trovando da subito discreti appoggi per i piedi mentre poi nella parte alta si incontra una fessura gradinata di modeste difficoltà ed in pochi metri si esce sul terrazzo panoramico finale -2750m ca.- presso la forcella del Vallon racchiusa tra il Sasso delle Nove e la cima del Vallon.
DISCESA
Poichè la ferrata in questione non raggiunge al suo termine nessuna vetta, per quanto riguarda il ritorno o la prosecuzione dell'escursione si presentano alcune alternative:
1- proseguire costeggiando inizialmente il margine destro di un laghetto, che rappresenta poi la sorgente della cascata incontrata durante la via ferrata, in lieve salita poi in direzione della forcella -2800m- racchiusa tra il Sasso delle Nove e la Piza Longata. Si inizia ad aprire il panorama sulla splendida valle di Mezdì ed il sottostante rifugio Boè mentre i segnavia rossi portando a sinistra in direzione della via di discesa con brevi tratti attrezzati e denominata ferrata Lichtenfels-2795mt. A questo punto la discesa verso il rifugio Kostner è abbastanza rapida, inizialmente appunto lungo alcune roccette attrezzate con un vecchio cavetto metallico, poi su terreno ghiaioso quando ormai il rifugio è a vista .
2- proseguire come l'itinerario 1 ma invece di deviare per la discesa Lichtenfels proseguire seguendo i molteplici segnavia in vernice per il Piz Boè -n.672- lungo l'ariosa cresta Strenta con alcuni metri di cavo scorrimano oltretutto neppure nei tratti più esposti. Il ritorno dalla cima del Piz Boè -3152m- avviene poi a ritroso lungo la stessa cresta Strenta fino al bivio di salita dove la via Strenta prosegue diritto in direzione del Vallon e quindi del rifugio Kostner sempre comunque attraverso i tratti attrezzati della via Lichtenfels.
CONSIDERAZIONI
Da alcuni anni la via risale sulla destra della cascata in quanto il vecchio tracciato ancora visibile alla sinistra di quest'ultima superava un tratto di roccia umida e scivolosa a causa appunto dell'immediata vicinanza della cascata. Gli infissi metallici sono ancora presenti mentre è stato eliminato il cavo come visibile da foto . Terminata la ferrata vi è la possibilità di proseguire alla sinistra del laghetto lungo una traccia segnalata con sbiaditi bolli rossi che però poi sormonta un pendìo franoso quindi non consigliata. Tuttavia si consiglia invece la prosecuzione per la cima del Piz Boè attraverso la cresta Strenta.
Commenti
Alla fine ci sono poche indicazioni per il ritorno dalla Lichtenfels, anzi dire pericolosamente insufficenti in tutto il percorso, anche perchè l’ambiente in cui si sviluppa il tracciato è Bellissimo ma Severo !
Secondo il mio parere, o la si chiude oppure va rinnovata .
Via corta (più che sufficienti i 40' indicati in relazione) e per quasi tutta la lunghezza molto facile (per il 90% del tempo il cavo rappresenta uno scorrimano e niente più). La parete finale è più impegnativa ma è davvero breve. La trovo ideale come tappa di avvicinamento per bambini e principianti in genere. Sulla via del ritorno per noi non è stato semplice trovare il sentiero attrezzato Lichtenfeld.
RSS feed dei commenti di questo post.