Cerca
Caratteristiche
- Moderatamente difficile.
- Partenza da:
- Capanna Alpina 7.15 / 7.45h
- rifugi Fanes 6.00 / 6.30h
- Cortina Fiames 8.45 / 9.00h - Partenza da:
- Capanna Alpina 1100m ↑e 1100m ↓ di cui ferrata: 300m ↑ e 200m ↓
- rifugi Fanes (da Pederu 500m in più) 820m ↑e 820m ↓ di cui ferrata: 300m ↑ e 200m ↓
- Cortina Fiames 1700m ↑e 1700m ↓ di cui ferrata: 300m ↑ e 200m ↓ - - rifugio Capanna Alpina
- rifugio Fanes
- rifugio Lavarella
- bivacco della Pace
- malga Fanes - STAMPA
- versione PDF
- Seguici su Facebook
Media valutazioni
Difficoltà tecniche | \ |
Esposizione | \ |
Varietà passaggi | \ |
Impegno fisico | \ |
Interesse paesaggistico | \ |
Numero votazioni | \ |
Links
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPS 1 GOOGLE.MAPS 2Via Ferrata "della PACE" - 2a parte
FURCIA ROSSA III
segnalata da PAOLO CORENGIA - 2008
RITORNO
Almeno quattro le opzioni:
1- diretta a Capanna Alpina: dalla base della parete si scende per evidente sentiero comunque segnato . Si raggiunge in 1.00h Malga di Fanes Grande (che si può evitare arrivando direttamente al Ju de L’Ega). Capanna Alpina si raggiunge in un’altra ora e mezza di cammino esattamente a ritroso rispetto al percorso dell'andata.
2- diretta ai rifugi Fanes-Lavarella e Pederu: come opzione 1 sino a Malga Fanes Grande che si raggiunge in un’ora. Si prosegue quindi a destra per il passo di Limo e si scende infine al rifugio in altri 45 minuti.
3- a Fiames per malga Fanes Grande: come opzione 1 sino a Malga Fanes Grande raggiunta in 1.00h circa. Si prosegue e al bivio a quota 2102m si tiene la destra (segnavia n.10). Si segue infine la forestale che in meno di due ore porta a Fiames o a S.Uberto con un ultimo strappo finale nel bosco.
4- a Fiames per bivacco della Pace, forcella Casale, valle Travenanzes: dalla fine della ferrata proseguire sino al bivacco della Pace al Monte Castello-2760mt. Proseguendo sul sentiero in salita, oltrepassato il bivio sulla sinistra per il monte Casale e imboccata una passerella in legno si è a Forcella Casale -2859m- valicata la quale il sentiero 17, alta via delle Dolomiti, scende precipitosamente su rocce marce, sfasciumi e ghiaioni fin sul fondo della media Val Travenanzes a quota 2000m. Da lì è sufficiente tenere la sinistra per al ricongiungimento col sentiero n.401 Si scende per le ripide serpentine tenendo la sinistra ed in pochi minuti si è alla erbosa Burschbauscharte, piccolo sprazzo di verde a 2587m in mezzo alla pietraia. Da qui il sentiero attraversa sulla destra comunque una traccia invita a scendere per il ghiaione che con la dovuta attenzione si affronta senza problemi. Si arriva finalmente a qualche macchia di verde che spunta tra le ghiaie, ancora un breve pendio di ghiaie e terra che si trasforma gradualmente in erboso fino a quando a quota 2050m circa si trova a sinistra la diramazione per la Malga Travenanzes (segnavia n.401). Si segue tutta la val Travenanzes che con perde pendenza molto gradualmente sino ad arrivare alla valle di Fanes a quota 1530m nuovo bivio. Dritto per il segnavia n.401 sino a quota 1470m circa dove ci si ricongiunge con la forestale che a destra riporta a S.Uberto con un ultimo strappo finale nel bosco a o con percorso pianeggiante ma un poco più lungo poco prima di Fiames al Centro Visitatori del parco.
CONSIDERAZIONI
In guerra un sentiero collegava le due cime di Monte Cavallo e Punta Fanis Nord da cui, proseguendo si poteva arrivare addirittura a Punta Fanis sud. Resti dell’epoca invitano al proseguo che avviene però su marcia di cresta non più attrezzata . Il proseguimento va riservato agli alpinisti capaci di procedere sicuri su rocce friabili senza assicurazione almeno sul II° in discesa. Le corde metalliche fissate nel 1975 e di cui in vecchie guide si trova riferimento sono in buona parte in rovina quando mancanti. Lo scrivente si sta adoperando per fare in modo che si ristrutturi questo tragitto alla memoria. Infine attenzione perché proprio di fronte al bivacco, sull'altro lato del vallone, appare bene in vista come punto di massima depressione della cresta tra monte cavallo a sinistra e Punte di Ciampestrin a destra , una invitante forcella , alla quale sale una traccia di sentiero: è la Forcella di Ciampestrin Sud -2737m, che mette in comunicazione il Vallon Bianco con il Vallon di Ciampestrin, permettendo apparentemente un itinerario di discesa più rapido come riportato peraltro in vecchie guide. In realtà la forcella, che da questo lato è facilmente raggiungibile, dall'altro versante ( a sinistra sulla sella) lo è decisamente meno e, dopo un breve e ripido pendio ghiaioso, mostra alte pareti rocciose sul Vallon de Ciampestrin, rendendone problematico (e pericoloso) lo scavalcamento. Dovrebbe invece essere possibile (ma lo stiamo verificando) la salita/discesa direttamente dal vallone di Campestrin a nord della forcella Cavallo . Detta forcella si incontra proseguendo sul crinale che condurrebbe poi lungamente a Cima Fanis nord. Si scende per ghiaie instabili e poco segnate nel vallone di Campestrin (sulla destra scendendo) dove si incrocia poi il sentiero che a sinistra porta a forcella del Lago. Si segue verso destra fino ad incrociare quello che conduce a sinistra a Col Locia ed infine a Capanna Alpina (2.30h sino a Plan de Sumorones - 3.15h sino a Capanna Alpina).
VARIANTE
La vetta del Monte Castello -2817m- è riservata ai rocciatori (breve ma esposta scalata di III° con passaggio di IV°); comunque dalle trincee si gode una bella vista sulle Tofane e sulla Val Travenanzes: nei pressi del Bivacco appena sotto la cima numerosi resti di postazioni e della stazione terminale della più lunga funivia austriaca, che nel primo conflitto era utilizzata per il trasporto di materiale ai soldati. Si pensi, che aveva il suo punto di partenza a Plan di Val Gardena e attraverso il passo Gardena, Corvara, La Villa, S.Cassiano ed il passo Tadega arrivava sulla Furcia. Continuando sullo stesso sentiero verso sud in vista dei monte Casale e Cavallo, si giunge sotto le ultime rocce del primo dei due. Abbandonando il sentiero verso sinistra, si prosegue sul vecchio accesso di guerra che in 5-10 minuti porta alla sommità ; lassù si trovava in guerra un faro con relativa caverna, ancora accessibile . Ritornando al bivio incontrato prima e procedendo sempre verso sud sullo stesso sentiero , il cui proseguo sembra erto ma invece e ben tracciato e sicuro, si tocca la Forcella Casale che non si scavalca. Scesi di qualche metro sempre sul sentiero e saliti tre gradini in cemento,si raggiunge uno stretto canalino di roccia inclinata con scolpiti gradini in pietra. Superato il breve salto di 2 metri si raggiunge una falsa forcella e oltrepassato un canale (neve inizio stagione) si agguantano le prime rampe di legno ci permettono di vincere la paretina. Un vertiginoso ponticello scavalca invece un successivo canale. Per successive svolte su terreno poco esposto si è sotto il piccolo castello sommitale sul quale è collocata la semplice croce lignea, ricavata da resti di guerra .
PAGINA 2 >>1
Commenti
RSS feed dei commenti di questo post.