Via Ferrata della Pace Furcia Rossa III segnalata da Paolo Corengia - 2017
PERCORSO STRADALELungo la strada per il passo di Valparola fino al ponte rio Sarè -1652mt- a 6.5 km da La Villa-Bz in Val Badia -1420mt- passando prima per S.Cassiano e l’Armentarola; oppure scendendo per 9km dal passo Falzarego verso la Val Badia,in direzione del passo di Valparola. Al ponte rio Sarè indicazioni per Capanna Alpina a 1.5 km. Parcheggio.
In alternativa,con accesso più lungo,si può arrivare da Pederu -1548mt- (situato sul versante nordovest del Parco Naturale raggiunto a sua volta attraverso la Val di Rudo/ Rautal,che da San Vigilio/ St. Vigil,nel comune di Marebbe-Bz, conduce verso sud-est per 12 km. Parcheggio.
Lungo la strada Dobbiaco-Cortina (Statale 51 d'Alemagna) in località S. Uberto a quota 1.421mt,da Cortina d'Ampezzo poco dopo il km 11. Parcheggio. AVVICINAMENTO 1: da CAPANNA ALPINADal ristorante Capanna Alpina a 1726mt si segue il segnavia n.11 e ci si incammina sulla sinistra orografica del Plan de Furcia,sotto le pareti delle Cunturines. Lasciato dopo qualche minuto a destra il sentiero per il rifugio Scotoni si continua sulla traccia di sinistra che, attraversato un boschetto di mughi ed un ponticello, prende a salire decisamente lungo la ripida costa boscosa. Con una serie di erti e faticosi tornanti il sentiero raggiunge una piccola ed invitante radura erbosa -1890mt. Seguono una serie di tornanti che ci portano rapidamente alla base delle rocce basali della Cima del Lago-2654mt. Su terreno roccioso assicurati da parapetti ed aiutati da scalini di legno ed intagliati nella roccia,un cancello ci segnale che possiamo meritarci la splendida balconata erbosa del Col de Locia (2069mt-50'). Una breve discesa,un piccolo guado e ci si inoltra in una ameno alpeggio a quota media di 2100mt (sullo sfondo il Col Becchei-2794mt). Passati sull'altro versante della valletta e superato un tratto ghiaioso, si tralascia a destra il bivio per la Forcella del Lago -2117mt- e sempre seguendo il segnavia n.11,in questo tratto comune a quello dell’Alta via n.1, si arriva al Plan de Sumorones un vasto ripiano erboso in cui indugia pigramente il bestiame al pascolo. Attraversato il ripiano, una breve salita porta alla verde insellatura del Passo Tadega (o Forcella da l'Ega-2157mt-1.30h) che si apre ai piedi della vasta parete Nord Occidentale,segnata da ciclopiche frane di enormi massi precipitati dal Piz de Ciampestrin Nord. Ignorato il sentiero che a sinistra si inoltra nel vallone delle Cunturines si nota in lontananza la Malga di Fanes Grande. Prima di questa, in corrispondenza di un caratteristico pino cembro si trovano le indicazioni per la via della Pace a destra (1.30/2.00h) da Capanna Alpina. Seguendo le indicazioni ci si inoltra lungo un vecchio sentiero militare ripristinato nel 1973. Dopo circa 20 minuti si esce dalla zona boscosa per risalire una zona rocciosa e riuscire in una bella radura prativa. Sullo sfondo a destra le Cime di Campestin, sulla sinistra le Cime di Furcia Rossa. In circa 30 minuti dal bivio siamo a quota 2250mt in presenza di un ulteriore bivio. Si tiene la sinistra seguendo le indicazioni VB e contornando la schiena settentrionale della cima di Furcia Rossa III (un bivio poco visibile a destra risale con qualche attrezzatura un canale che successivamente per terreno più facile risale la lunga dorsale settentrionale portando direttamente in cima) si entra nel Valun del Fosso. La strada segue sempre il percorso della bella mulattiera della prima guerra guadagnando quota con belle e decise serpentine. A quota 2402mt un bivio importante in prossimità di una piccola sorgente (ex cucina): a sinistra il sentiero VB per il monte Vallon Bianco (in caso di necessità seguendo questa strada in circa 30 minuti si arriva al bivacco Baccon-Barborka 2620mt tra Cima di Furcia Rossa I e II dove durante la prima guerra vi era un osservatorio dell’artiglieria austriaca dotato di cupola corazzata, a destra quello FR per la ferrata di Furcia Rossa (1.00h circa da Fanes Grande). Si segue per la nostra destra una bella cengia,larga e sicura. Lo splendido percorso, a tratta incassato nella roccia,a tratti su ghiaia taglia in quota le cime di Furcia Rossa I e II (a sinistra salendo) e porta in una mezz’ora a quello che possiamo considerare l’attacco. AVVICINAMENTO 2: da PEDERUQuesto avvicinamento conviene in genere per chi preferisce alloggiare ai rifugi e spezzare l’escursione. Da Pederu -1540mt- si sale al rifugio Fanes seguendo per circa 6km la lunga strada forestale (segnavia n.7) e le varie scorciatoie che vengono proposte sino all’Alpe di Fanes piccola dove sono situati i due rifugi Fanes e Lavarella-1.45h. D'estate è attivo un servizio di trasporto in jeep per gli ospiti dei rifugi. Dal rifugio Fanes -2060mt- si seguono le indicazioni per il Passo di Limo 2172mt che si raggiunge in circa 15/20 minuti. Sempre seguendo la strada si scende per poi guadagnare i magnifici prati dell'Alpe di Fanes Grande,si arriva in poco tempo alla Malga di Fanes Grande (2102mt-1.00h dai rifugi),in splendida vista delle Cime di Ciampestrin,delle Cime di Furcia Rossa e dei Monti Castello e Cavallo,che racchiudono il selvaggio e solitario Vallon Bianco. Da qui si prosegue come da Capanna Alpina. AVVICINAMENTO 3: da CORTINA-FIAMESInfine un lungo accesso,che per mette un bel giro circolare scendendo poi dalla forcella Casale, si ha partendo da Cortina,località FIames e rientrando dalla forcella Casale per la val Travenanzes (pernottamento al bivacco della Pace). Ci si inoltra immediatamente nello splendido bosco e, dopo pochi minuti, ci si trova a transitare su di un ponte sopra una bella forra del Rio Felizon che, impetuoso, sfocia di lì a poco nel Torrente Boite. Proseguendo sulla strada forestale dopo suggestivi scorci e validi motivi fotografici si passa sul torrente Boite proprio dove in quest’ultimo sfocia il Rio Fanes,imboccando l’omonima valle. Si passa dalla località balneare Piani di Loa. Incalzando la carrareccia si giunge al Ponte Outo (ponte Alto). E’ questo uno dei punti panoramici più spettacolari della zona. Il ponte pare sospeso sopra il canyon profondamente incassato (poco meno di 100mt) del Rio Travenanzes che confluisce nel Rio Fanes. Dopo un centinaio di metri,imboccando una traccia di sentiero segnalata,una cengia attrezzata porta sul bordo di una superba forra nella quale scorre la cascata di Fanes-1.00h. (Chi vorrà percorrere anche la facile ma scivolosa ferrata aggiunga ai tempi 45'). La carrareccia sale moderatamente con poche svolte,portandoci ad una diramazione. Superato il bivio a destra per il percorso attrezzato possiamo proseguire con il sentiero che taglia i tornanti della strada forestale, oppure seguire quest’ ultima a sinistra (segnavia n.10). Sentiero e strada si ricongiungono a quota 1679mt. Entriamo ora in quella che è una tipica valle di erosione, il Rio Fanes forma in questo punto un’altra fragorosa e bella cascata (cascata Sbarco de’ Fanes) raggiungibile mediante un facile sentiero attrezzato. Proseguendo sulla carrareccia, ora in moderata pendenza,troviamo resti di quello che in guerra era un trincerone, passava infatti proprio qui il fronte austriaco (masso con epigrafe). Superato il piccolo e talvolta asciutto lago di Fanes -1832mt- valichiamo un ponte che ci conduce in una riposante radura prativa. Superata una staccionata che segna il confine tra il parco Regole d’Ampezzo e quello di Sennes-Fanes-Braies,la strada aumenta di pendenza inoltrandosi nel bosco sempre costeggiando il rio. Continuando a salire la vegetazione si fa più rada, regalandoci scorci sul Vallon Bianco alla nostra sinistra, racchiuso ad anfiteatro dalle sei cime di Furcia Rossa -2806mt- e dai monti Castello,Casale e Cavallo, per le cui creste passava il fronte austriaco. Con poche svolte la forestale ci porta in prossimità di un bivio a 2050mt di quota: a sinistra per l’Alpe di Fanes Grande, a destra sentiero per il passo di Limo. Sin qui 2.45h 700 metri di dislivello. L’itinerario ci porta a svoltare per l’Alpe di Fanes che raggiungiamo in un altri 15 minuti di marcia. Da qui si prosegue come da Capanna Alpina. LA FERRATA La corda fissa permette di abbassarsi ad "acciuffare" due belle scale verticali. Ne seguono altre 2 inclinate sempre in discesa, grazie alle quali, con l'aggiunta di un breve tratto di solo cavo si riesce su ghiaia e da qui rapidamente con salita un pò affannosa alla forcella fra Furcia Rossa II e Furcia Rossa III. Si passa accanto all'incavo rimanendo sul fianco della montagna ed in pochi minuti si è circa a 2400mt. Da questo punto si vede bene lo sviluppo della parte ripida o quantomeno in salita della ferrata che oltrepassa la parete di fronte. Si inizia superando una serie di facili roccette dove il cavo ha praticamente funzione di scorrimano arrivando così alle 3 scale metalliche che dal 2002 hanno sostituito quelle ormai precarie lignee installate da Schaumann nel 1975 separate fra loro da un breve tratto più verticale attrezzato anche con una cambra ed un breve passaggio su fondo detritico. Usciti dalle scale si raggiunge una terrazza detritica che va percorsa in salita verso destra sino a raggiungere un salto verticale che rappresenta un pò il passaggio chiave della Via più per conformazione che non per difficoltà. Per mezzo di cambre infisse nella parete si vince abbastanza agevolmente l’ostacolo prestando comunque attenzione visti i primi metri leggermente strapiombanti. Si esce in diagonale a sinistra da prima su un esposto traverso roccioso poi all'interno di un canalino che invita alla prudenza per non smuovere il numeroso materiale detritico presente per portarsi all'interno di un largo camino ben attrezzato con cavo e staffe si sbocca sulla schiena del monte, in vista della cima ormai prossima. Si contorna la montagna sul lato nord e si merita la vetta. Questa è adornata con una suggestiva panchina ricavata da un cannone e da un croce in legno molto semplice (come è giusto che siano in queste zone dove si svolsero aspri conflitti). (4.00/4.30h da Capanna Alpina; 3.30h dal rifugio Fanes; 6.00h da Cortina-Fiames). Fra le tante vette spiccano imponenti e 3 Tofane. Dalla cima, mantenendo indossato l'equipaggiamento di sicurezza, si ritorna in direzione sud scendendo per serpentine nel ghiaino e ad una forcella tra la cima III e la cima IV a quota 2700mt circa. Oltrepassata la forcella ci si porta sul lato occidentale della Cima di Furcia Rossa IV per scendere definitivamente. La discesa nel Vallon Bianco avviene attraverso uno strapiombo alto quasi 100 metri, percorso da un audace quanto spettacolare impianto di camminamenti militari rimesso in opera nel 1975. I passaggi non sono difficili ma solo esposti e comunque ben assicurati. Si discendono 2 scale appoggiate poi alcuni tornanti su terrazzone detritico raggiungendo così altre 2 scale più ripide verso sud ad imboccare la famosa traversata in parete che piega decisamente a nord sempre protetta da un diedro ben inclinato. Diverse scale a pioli sicure, ben appoggiate ed assicurate con doppio cavo permettono di scendere rapidamente ed in sicurezza fino ai piedi della parete, 2570mt, che si raggiunge per un ultimo tratto attrezzato con corda. Da qui è inevitabile uno sguardo verso l’alto per apprezzare il percorso di discesa appena intrapreso. DISCESA Almeno quattro le opzioni: 1- diretta a Capanna Alpina: dalla base della parete si scende per evidente sentiero comunque segnato. Si raggiunge in 1.00h Malga di Fanes Grande (che si taglia arrivando direttamente al Ju de L’ega). Capanna Alpina si raggiunge in un’altra ore e mezza di cammino, 2- diretta ai rifugi Fanes-Lavarella e Pederu: come opzione 1 sino a Malga Fanes Grande che si raggiunge in un’ora. Si prosegue quindi a destra per il passo di Limo e si scende infine al rifugio in altri 45 minuti. 3- a Fiames per malga Fanes Grande: come opzione 1 sino a Malga Fanes Grande raggiunta in 1.00h circa. Si prosegue e al bivio a quota 2102mt si tiene la destra (segnavia n.10). Si segue infine la forestale che in meno di due ore porta a Fiames o a S.Uberto con un ultimo strappo finale nel bosco. 4- a Fiames per bivacco della Pace,forcella Casale,valle Travenanzes: dalla fine della ferrata proseguire sino al bivacco della Pace al Monte Castello-2760mt. Proseguendo sul sentiero in salita, oltrepassato il bivio sulla sinistra per il monte Casale e dimboccata una passerella in legno si è a Forcella Casale -2859mt- valicata la quale il sentiero 17,alta via delle Dolomiti,scende precipitosamente su rocce marce, sfasciumi e ghiaioni fin sul fondo della media Val Travenanzes a quota 2000mt. Da lì è sufficiente tenere la sinistra per al ricongiungimento col sentiero n.401 Si scende per le ripide serpentine tenendo la sinistra ed in pochi minuti si è alla erbosa Burschbauscharte, piccolo sprazzo di verde a 2587mt in mezzo alla pietraia. Da qui il sentiero attraversa sulla destra comunque una traccia invita a scendere per il ghiaione che con la dovuta attenzione si affronta senza problemi. Si arriva finalmente a qualche macchia di verde che spunta tra le ghiaie, ancora un breve pendio di ghiaie e terra che si trasforma gradualmente in erboso fino a quando a quota 2050mt circa si trova a sinistra la diramazione per la Malga Travenanzes (segnavia n.401). Si segue tutta la val Travenanzes che con perde pendenza molto gradualmente sino ad arrivare alla valle di Fanes a quota 1530mt nuovo bivio. Dritto per il segnavia n.401 sino a quota 1470mt circa dove ci si ricongiunge con la forestale che a destra riporta a S.Uberto con un ultimo strappo finale nel bosco a o con percorso pianeggiante ma un poco più lungo poco prima di Fiames al Centro Visitatori del parco. CONSIDERAZIONI In guerra un sentiero collegava le due cime di Monte Cavallo e Punta Fanis Nord da cui, proseguendo si poteva arrivare addirittura a Punta Fanis sud. Resti dell’epoca invitano al proseguo che avviene però su marcia su di cresta non più attrezzata. Il proseguimento va riservato agli alpinisti capaci di procedere sicuri su rocce friabili senza assicurazione almeno sul II° in discesa. Le corde metalliche fissate nel 1975 e di cui in vecchie guide si trova riferimento sono in buona parte in rovina quando mancanti. Lo scrivente si sta adoperando per fare in modo che si ristrutturi questo tragitto alla memoria. Infine attenzione perché proprio di fronte al bivacco,sull'altro lato del vallone,appare bene in vista come punto di massima depressione della cresta tra monte cavallo a sinistra e Punte di Ciampestrin a destra,una invitante forcella,alla quale sale una traccia di sentiero: è la Forcella di Ciampestrin Sud -2737mt-, che mette in comunicazione il Vallon Bianco con il Vallon di Ciampestrin,permettendo apparentemente un itinerario di discesa più rapido come riportato peraltro in vecchie guide. In realtà la forcella,che questo lato è facilmente raggiungibile,dall'altro versante (a sinistra sulla sella) lo è decisamente meno e,dopo un breve e ripido pendio ghiaioso,mostra alte pareti rocciose sul Vallon de Ciampestrin,rendendone problematico (e pericoloso) lo scavalcamento. Dovrebbe invece essere possibile (ma lo stiamo verificando) la salita/discesa direttamente dal vallone di Campestrin a nord della forcella Cavallo. Detta forcella si incontra proseguendo sul crinale che condurrebbe poi lungamente a Cima Fanis nord. Si scende per ghiaie instabili e poco segnate nel vallone di Campestrin (sulla destra scendendo) dove si incrocia poi il sentiero che a sinistra porta a forcella del Lago. Si segue verso destra fino ad incrociare quello che conduce a sinistra a Col Locia ed infine a Capanna Alpina (2.30h sino a Plan de Sumorones - 3.15h sino a Capanna Alpina). VARIANTE La vetta del Monte Castello -2817mt- è riservata ai rocciatori (breve ma esposta scalata di III° con passaggio di IV°); comunque dalle trincee si gode una bella vista sulle Tofane e sulla Val Travenanzes: nei pressi del Bivacco appena sotto la cima numerosi resti di postazioni e della stazione terminale della più lunga funivia austriaca, che nel primo conflitto era utilizzata per il trasporto di materiale ai soldati. Si pensi,che aveva il suo punto di partenza a Plan di Val Gardena e attraverso il passo Gardena, Corvara,La Villa, S.Cassiano ed il passo Tadega arrivava sulla Furcia. Continuando sullo stesso sentiero verso sud in vista dei monte Casale e Cavallo, si giunge sotto le ultime rocce del primo dei due. Abbandonando il sentiero verso sinistra, si prosegue sul vecchio accesso di guerra che in 5-10 minuti porta alla sommità; lassù si trovava in guerra un faro con relativa caverna, ancora accessibile. Ritornando al bivio incontrato prima e procedendo sempre verso sud sullo stesso sentiero,il cui proseguo sembra erto ma invece e ben tracciato e sicuro, si tocca la Forcella Casale che non si scavalca. Scesi di qualche metro sempre sul sentiero e saliti tre gradini in cemento, si raggiunge uno stretto canalino di roccia inclinata con scolpiti gradini in pietra. Superato il breve salto di 2 metri si raggiunge una falsa forcella e oltrepassato un canale (neve inizio stagione) si agguantano le prime rampe di legno ci permettono di vincere la paretina. Un vertiginoso ponticello scavalca invece un successivo canale. Per successive svolte su terreno poco esposto si è sotto il piccolo castello sommitale sul quale è collocata la semplice croce lignea, ricavata da resti di guerra. |