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Caratteristiche

  • Facile. Pur non presentando difficoltà alpinistiche è comunque necessario affrontarlo in sicurezza con adeguata attrezzatura da ferrata per la presenza di tratti esposti.
  • - avvicinamento: 30'
    - ferrata: 45-60'
    - discesa: 30'
  • - quota partenza: 2030m
    - quota base della ferrata: 2250m
    - quota arrivo: 2050m
    - sviluppo ferrata: 500m
    - dislivello complessivo in salita: 300m
    - dislivello ferrata: 50m in salita (Ia ferrata è sostanzialmente orizzontale con modesti saliscendi)
    - dislivello complessivo in discesa: 300m
  • - rif. Dibona 2030m
    - rif. Pomedes 2280m
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Media valutazioni

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Sentiero Attrezzato ASTALDI

TOFANA di MEZZO

segnalato da PAOLO CORENGIA - 2013 

PERCORSO ATTREZZATO

Da Cortina d'Ampezzo-Bl si prosegue in direzione del Passo Falzarego. Poco dopo l'abitato di Pocol si incontra un bivio sulla destra con indicazioni per il rifugio Dibona, che si può raggiungere a piedi in un’ora o per strada inizialmente asfaltata poi un poco disagevole in macchina. Il rifugio è raggiungibile con la seggiovia da Rumerlo: partendo dal centro di Cortina, a circa 1.5 km, si imbocca la strada sulla destra in direzione Piè Tofana e si prosegue per 1 km circa percorrendo una serie di tornanti. Giunti all'incrocio che devia per il Lago Ghedina, si prosegue dritti per 1 km e si giunge in zona Pié Tofana da dove parte la seggiovia. In alternativa, la partenza della seggiovia può essere raggiunta utilizzando la funivia Freccia nel Cielo fino alla stazione di Col Drusciè, scendendo poi per la strada-sentiero n.41.

AVVICINAMENTO

Dal rifugio Dibona si prosegue per il sentiero n.403 in direzione del rifugio Giussani fino ad incontrare sulla destra, dopo circa 30 minuti, l'indicazione per il sentiero Astaldi. Si risale una balza di prato che, attraverso rocce ,conduce ad una crestina. Si rimonta quest'ultima sino ad un caratteristico sasso con un foro artificiale. L’attacco è alla destra di questo scendendo qualche metro nel canale franoso.

PERCORSO ATTREZZATO

Si scende ad afferrare la prima fune . Si prosegue dunque traversando su di una cengia  che supera gli zoccoli della Torre Dibona. Raggiunto un primo canale che scende alla nostra sinistra la fune termina ma il sentiero è reso sicuro da una serie di tronchi in legno. Si doppia un caratteristico spigolo  che appare più aereo del dovuto e si riprende cautamente la cengia. Questa prosegue a tratti attrezzata, ma sempre ben sicura. Un nuovo spigolo, immette in un canalone che scende dalle soprastanti torri. Lo si attraversa con la necessaria prudenza, essendo privo di attrezzature, ma senza particolari problemi e si agguanta un ponticello in legno che deposita su una stretta cengetta ben assicurata. Una serie di serpentine ghiaiose scendono a riprendere la cengia principale che, assicurata a tratti, permette di guadagnare l’ultima quinta rocciosa. Oltrepassatala  si attraversa prudentemente un ultimo canale ghiaioso che deposita sugli ultimi metri della cengia e da qui sentiero che conduce ad un bivio.  

DISCESA

Presso il bivio  si prosegue a sinistra con possibilità di salire al rifugio Pomedes in 10 minuti da dove si gode uno splendido panorama sulla conca Ampezzana. In alternativa, proseguendo invece, al bivio di cui sopra, a destra, per il sentiero n.421 si ritorna al rifugio Dibona in 30 minuti o poco più.

CONSIDERAZIONI

Uno dei più antichi percorsi attrezzati della conca Ampezzana, è un percorso che si snoda su una cengia che attraversa uno strato Raibliano, caratterizzato da rocce rosse, grigie, verdi e viola , estremamente interessante anche dal punto di vista geologico oltre che paesaggistico.

Commenti   

+1 #11 Matteo Predicatori 2022-08-11 07:08
Fatta il 10/08/2022 scendendo dalla Tofana di Rozes e Giussani per raggiungere il Pomedes senza scendere al Dibona. Ferrata teoricamente facile, che percorre una cengia dai colori stupendi. Deve però essere fatta solo da chi ha esperienza, non da bambini o da chi è alle prime armi. Per due motivi. Il primo è che non tutta la cengia è attrezzata, quindi occorre avere passo fermo e attenzione a non sbilanciarsi colpendo con lo zaino o la testa il tetto che a volte è molto basso. Il secondo, ancora più importante, è che, come scritto nella relazione, ci sono degli attraversamenti non attrezzati di canalini ghiaiosi e molto instabili che richiedono molta attenzione, stando ben aggrappati alle rocce dove possibile o piuttosto scendendo "seduti". Una scivolata qui è pressoché impossibile da fermare. Bisognerebbe mettere definitivamente in sicurezza questi passaggi con passarelle o ponti (anche tipo tibetani) o comunque tronchi che stabilizzino il terreno. Da non sottovalutare!
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+2 #10 Filippo Chiozzotto 2020-09-21 08:00
Percorso il 19/09/2020 Circa a metà del percorso uno smottamento recente costringe ad avanzare per una decina di metri in discesa su terreno molto infido e sprotetto. Prestare massima attenzione.
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+3 #9 Leonardo 2020-08-27 16:49
Percorsa il 27/08/2020 Oggi ho provato ad approcciare la ferrata dalla parte del rifugio Dibona, ma l'attacco è stato reso difficoltoso da una frana. In realtà tutta la zona di inizio ferrata è stata oggetto di frane recenti, forse concomitanti della bomba d'acqua che ha colpito Cortina pochi giorni fa.
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+1 #8 Sandro 2020-08-26 16:17
Percorsa il 26/08/20. Richiamo anch'io attenzione nei tratti non assicurati causa esposizione e ghiaino infido.
Aggiungo che anche il sentiero di rientro non va sottovalutato.
Consiglierei di percorrerla in senso inverso a quello descritto, così tutti i punti delicati verranno percorsi in salita.
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+1 #7 Andrea Jester 2020-08-04 15:20
04/08/2020 La via Astaldi è stata rimessa a posto. Ho chiamato oggi le Guide Alpine per accertarmene in vista di escursione di domani.
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+1 #6 Antonio 2020-06-14 13:43
Percorsa il 13/06/2020. A metà percorso, provenendo dalla parte del rifugio Pomedes, dopo un passaggio che si supera in leggera discesa con l'aiuto di alcune staffe, il tratto è stato spazzato via da una frana recentissima, probabilmente dovuta alle ultime piogge intense. Se si vuole superarlo, bisogna fare estrema attenzione, scendendo per circa 20 mt il ghiaione, molto instabile, e poi risalire faticosamente per riprendere il tracciato. La frana NON era segnalata in entrambi attacchi della ferrata.
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+1 #5 Dottorbic 2018-09-03 15:54
Percorsa il 24.08.2018. I tempi indicati nella Relazione sono stati sufficienti.
I brevi tratti non attrezzati si superano con la normale prudenza sempre dovuta.
Percorso in cengia suggestivo e molto affascinante dal punto di vista dell'ambiente naturale.
Percorso adatto se non avete molto tempo o se il tempo in quota è minaccioso.
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0 #4 Chiarapin 2018-08-22 17:08
Percorso il 20.08.2018. Il sentiero di per sè non presenta particolari difficoltà tecniche trattandosi di una semplice cengia, tuttavia sconsiglio di farlo con bambini o con persone che non abbiano un minimo di esperienza di questo tipo di sentieri. I tratti non attrezzati sono diversi benché esposti e il sentiero è ricoperto in tutta la lunghezza da uno strato di fine ghiaino che lo rende estremamente scivoloso.
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+1 #3 giorgi.maurizio 2015-07-04 14:41
Percorso il 04/07/2015 come sentiero di rientro dopo aver percorso la nuova ferrata RA BUJERA vicino al rifugio Duca D'Aosta.
Il sentiero Astaldi non presenta nessuna difficolta' tecnica. In alcuni punti e' una cengia poco esposta e ben attrezzata. Assicurarsi non cambia le difficolta' di una via pertanto e' sempre consigliato.
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+3 #2 Daniele Rea 2015-01-23 00:00
Percorsa il 03/08/2013 Non particolarmente difficile ma molto spettacolare. Necessaria comunque l'attrezzatura completa, caschetto compreso. Alcuni punti esposti vanno affrontati con attenzione.
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