Sentiero attrezzato Astaldi Tofana di Mezzo segnalato da Paolo Corengia - 2013 PERCORSO STRADALE Da Cortina d'Ampezzo-Bl si prosegue in direzione del Passo Falzarego. Poco dopo l'abitato di Pocol si incontra un bivio sulla destra con indicazioni per il rifugio Dibona, che si può raggiungere a piedi in un’ora o per strada inizialmente asfaltata poi un poco disagevole in macchina. Il rifugio è raggiungibile con la seggiovia da Rumerlo: partendo dal centro di Cortina, a circa 1,5 km, si imbocca la strada sulla destra in direzione Piè Tofana e si prosegue per 1 km circa percorrendo una serie di tornanti. Giunti all'incrocio che devia per il Lago Ghedina, si prosegue dritti per 1 km e si giunge in zona Pié Tofana da dove parte la seggiovia. In alternativa, la partenza della seggiovia può essere raggiunta utilizzando la funivia Freccia nel Cielo fino alla stazione di Col Drusciè, scendendo poi per la strada-sentiero n.41.
AVVICINAMENTODal rifugio Dibona si prosegue per il sentiero n.403 in direzione del rifugio Giussani fino ad incontrare sulla destra, dopo circa 30 minuti, l'indicazione per il sentiero Astaldi. Si risale una balza di prato che, attraverso rocce ,conduce ad una crestina. Si rimonta quest'ultima sino ad un caratteristico sasso con un foro artificiale. L’attacco è alla destra di questo scendendo qualche metro nel canale franoso .
PERCORSO ATTREZZATOSi scende ad afferrare la prima fune . Si prosegue dunque traversando su di una cengia che supera gli zoccoli della Torre Dibona. Raggiunto un primo canale che scende alla nostra sinistra la fune termina ma il sentiero è reso sicuro da una serie di tronchi in legno. Si doppia un caratteristico spigolo che appare più aereo del dovuto e si riprende cautamente la cengia. Questa prosegue a tratti attrezzata, ma sempre ben sicura. Un nuovo spigolo, immette in un canalone che scende dalle soprastanti torri. Lo si attraversa con la necessaria prudenza, essendo privo di attrezzature, ma senza particolari problemi e si agguanta un ponticello in legno che deposita su una stretta cengetta ben assicurata. Una serie di serpentine ghiaiose scendono a riprendere la cengia principale che, assicurata a tratti, permette di guadagnare l’ultima quinta rocciosa. Oltrepassatala si attraversa prudentemente un ultimo canale ghiaioso che deposita sugli ultimi metri della cengia e da qui sentiero che conduce ad un bivio.
DISCESAPresso il bivio si prosegue a sinistra con possibilità di salire al frifugio Pomedes in 10 minuti da dove si gode uno splendido panorama sulla conca Ampezzana. In alternativa, proseguendo invece, al bivio di cui sopra,a destra, per il sentiero n.421 si ritorna al rifugio Dibona in 30 minuti o poco più.
CONSIDERAZIONIUno dei più antichi percorsi attrezzati della conca Ampezzana, è un percorso che si snoda su una cengia che attraversa uno strato Raibliano, caratterizzato da rocce rosse, grigie, verdi e viola , estremamente interessante anche dal punto di vista geologico oltre che paesaggistico. |