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Caratteristiche

  • Ferrate tecnicamente moderatamente difficile con qualche passaggio più impegnativo nella Berti. Il percorso richiede comunque molta attenzione in quanto vari passaggi esposti lungo cenge e gradoni non sono attrezzati, in particolare lungo il sentiero Minazio.
  • Complessivamente 16.30h.
    1° giorno 9.00h di cui:
    - 40' al rifugio S.Marco
    - 1.20h rifugio S.Marco-forcella Grande
    - 2.30h forcella Grande-bivacco Comici
    - 1.00h biv.Comici-attacco ferrata Vandelli
    - 2.30h ferrata Vandelli-rifugio Vandelli
    2° giorno 7.30h di cui:
    - 5.00h rifugio Vandelli-ferrata Berti-bivacco Slataper
    - 1.00h biv. Slataper-forcella Grande
    - 1.30h forcella Grande-rifugio Scotter
  • Vari saliscendi:
    - punto alto (forcella del Bivacco) a 2700mt ca.
    - punto basso (rifugio Scotter) 1580mt.
  • - rifugio Scotter (Impianto risalita)
    - rifugio Vandelli
    - rifugio Berti
    - rifugio S.Marco
    - bivacco Comici
    - bivacco Slataper (antiquato)
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Media valutazioni

-Ferrata BERTI-
Difficoltà tecniche 2.5
Esposizione 5
Varietà passaggi 3
Impegno fisico 4
Interesse paesaggistico 4
Numero votazioni 19
VALUTAZIONE FERRATA - Berti GOOGLE.MAPS 

Vie Ferrate  F. BERTI

ANELLO SORAPISS

segnalate da ANDREA DALL'ERA - 2008

AVVICINAMENTO - 2° giorno

Al rifugio Vandelli -1926mt-si è nuovamente sull’alta Via n.3, sv.215 proveniente dal Passo Tre Croci in circa 1.30h di cammino; da qui il sentiero risale verso ovest  l’ampio vallone e ci porterà in 2.00h alla Forcella Sora la Cengia del Banco a 2450mt e quindi sul versante ovest del Gruppo. Inizialmente attorno al lago, incantevole alla luce del mattino  ,poi risalendo a destra il ghiaione ai piedi del Dito di Dio raggiungiamo i Tondi di Sorapiss rimanendo sorpresi sia dai bizzarri disegni delle rocce, in particolare la caratteristica Ra Zesta , sia dall’ormai esiguo ghiacciaio occidentale, uno degli ultimi delle Dolomiti, al centro della sontuosa  croda principale del gruppo da cui emergono i 3205mt di Punta Sorapiss . Arrivati alla forcella  , superando un piccolo tratto non assicurato che richiede piccole doti di arrampicata (1°-2° grado)   , si spalanca la vista sulla Valle d’ Ampezzo   e in modo straordinario verso il massiccio del Pelmo .

LA FERRATA

BERTI

Cominciamo ora la lunga Cengia del Banco   che percorre,tra strapiombanti pareti alte ben oltre i 1000mt sulla valle, tutto il versante occidentale del gruppo e confluirà, dandone inizio, nella Ferrata Berti. In questo tratto è assolutamente necessario passo sicuro e confidenza col vuoto per l’alta esposizione spesso incombente e per il ridottissimo ricorso al cavo di sicurezza. Il primo “chiodo” si trova a quasi 1.00h dalla Forcella, ma è poco oltre che ne risulta evidente la necessità in un esposto traverso che interrompe la cengia   . Più avanti si scende per scale   per poi attraversare e risalire faticosamente un costone fino all’attacco   dell’ascesa finale alla Forcella del Bivacco a 2670mt che sarà anche la massima altitudine raggiunta durante la nostra escursione. Tra stretti passaggi  , strapiombanti scale   e vertiginosi vuoti   si affrontano questi ultimi 200mt di salita. L’arrivo alla forcella ci riapre la vista sul versante Sud del Sorapiss con vicino a noi, 50mt più in basso, il “vetusto” Bivacco Slataper, valido solo per emergenza, e a fronte la degradante Costa bel Prà  sull’alta Valle di S.Vito. Siamo al bivacco poco oltre le 5.00h di cammino dal rifugio Vandelli. Ora è solo discesa.

DISCESA

Lasciamo sulla sinistra il sv.247 che in effetti sarebbe il percorso alto ovvero quello che porta direttamente al Minazio in caso si decidesse, o di compiere il giro in giornata partendo dal rifugio Vandelli, o di sostare per la notte al Bivacco  (bisogna veramente adattarsi in questo caso). Prendiamo sulla destra il sv.246 che in meno di 1.00h ci riporterà alla Forcella Grande   permettendoci così di chiudere l’anello: Forcella Grande-bivacco Comici-rifugio Vandelli-bivacco Slataper-Forcella Grande, tempo totale 13.00h. Torniamo quindi sui sv.226  e successivamente n.228, già percorsi in salita all’andata, e in 1.30h, passando dal rifugio S.Marco   con ancora fantastiche vedute sull’Antelao , ritorniamo al nostro punto di partenza il rifugio Scotter.

CONSIDERAZIONI

FERRATA BERTI

A differenza della Vandelli la Ferrata Francesco Berti, che può essere raggiunta oltre che dal rifugio Vandelli anche dal rifugio Tondi, stazione a monte della Funivia Faloria che parte da Cortina sopra l’ Alpe di Faloria, non è affrontabile all’interno di un circuito ad anello se non quello dell’intero Gruppo del Sorapiss. E’ necessario prevedere un mezzo di trasporto al punto d’arrivo dell’itinerario, e questo potrebbe essere la stazione a valle della Seggiovia San Marco partente da S.Vito di Cadore oppure la vicina località Chiappuzza per chi volesse scendere fino a valle sulla S.R.51. Nel primo caso l’avvicinamento alla Forcella Sora la Cengia del Banco, che consideriamo come inizio del sentiero attrezzato, avverrà su sv.215 in 2.00h dal rifugio Vandelli (3.30h dal passo Tre Croci) risalendo i Tondi di Sorapiss fino l’incrocio con il sv.242 sul quale, lasciato a destra il sentiero 215,si arrampica l’ultimo tratto fino la Forcella. Partendo invece dal rifugio Tondi prima su sv.213 poi dalla Forcella Faloria su sv.215, si sale da Nord la Sella di Punta Nera -2740mt- in circa 2.30h per poi scendere  dalla stessa sul versante Sud, arrivare all’incrocio con il sv.242 sopramenzionato e arrampicare,comune al primo avvicinamento, l’ultimo tratto fino la Forcella che in questo caso raggiungeremo dopo 4.00h dalla partenza.

L'anello del Sorapiss sicuramente non è un itinerario adatto a tutti per i svariati motivi già citati nella breve relazione. Si presuppongono in ogni caso buon allenamento, predisposizione ai percorsi poco frequentati e che richiedono passo sicuro, scorta d’acqua e ovviamente attrezzatura da ferrata. Per i più sportivi “l’impresa” si può compiere anche in giornata partendo dal Passo Tre Croci e seguendo indifferentemente il senso del giro, calcolando a seconda del passo 12-14.00h.

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Commenti   

+1 #10 Giampaolo 2017-08-19 15:47
Percorsa il 08/2017, partendo dal rif. San Marco fino a Passo Tre Croci in circa 8 ore. Se il Sorapiss è il modello che ha ispirato l'Altare della Patria a Roma, questa via è quella che meglio permette di coglierne le linee sontuose. Faticosa salita dal San Marco al bivacco Slataper (800 metri, metà dei quali su soleggiata sassaia: meglio partire presto), seguiti da una ferrata discendente delicata più per le vertigini che per l'effettiva difficoltà. A seguire, la lunga Cengia del Banco, saliscendi per ampia parte attrezzato esposto a sud, a picco sulla valle del Boite e su San Vito che da sola vale il prezzo del biglietto. Da lì in poi la discesa, a tratti sconnessa e impegnativa che comunque non deteriora l'ottima impressione di un percorso certo lungo, ma che non può mancare nell'album dei ricordi di ogni ferratista che frequenti le Dolomiti.
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+1 #9 Maurizio Celli 2016-07-21 14:29
Percorsa il 07/2016 Via ferrata percorsa in discesa come completamento dell'anello del Sorapiss. Forse la Berti è un pò più tecnica della Vandelli. C'è da fare molta attenzione nel tratto di roccette non attrezzate posto subito prima (o dopo a seconda del giro) della Cengia del Banco. Questa parte dell'anello pur essendo tecnicamente un pò più impegnativa della tratta Vandelli-Minazio è decisamente meno faticosa. Quindi nella scelta del verso del giro del Sorapiss sarebbe buona norma affrontarla il secondo giorno. Ovvero in salita se la partenza dell'anello è dal Rifugio San Marco. In discesa se invece si inizia l'itinerario dal Passo Tre Croci-Rif. Vandelli.
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0 #8 Pietro Trabuio 2015-01-23 00:00
Percorsa il 22/08/2012 partendo dal Rif San Marco la ferrata si è rivelata facile, ma non banale, lunga ma entusiasmante. Il panorama lascia davvero senza fiato!.
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-1 #7 Valter Teruzzi 2015-01-23 00:00
Percorsa il 05/08/2012, nell'ambito dell'Alta Via n. 4.Partendo dal Rif. Vandelli, ed equipaggiati con zaino pesante, l'arrivo alla ferrata richiede buona forma fisica, perchè bisogna superare sia il ghiaione iniziale che dal laghetto del Sorapis porta in quota per i Tondi del Sorapis, poi l'arrampicata, non in sicurezza, per arrivare alla cengia del Bianco, infine superata la cengia, un po' esposta, si affronta una prima discesa con scale e subito dopo la ferrata.
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+2 #6 Stefano Maniscalchi 2015-01-23 00:00
Percorsa il 28/07/2013 A mio avviso ci sono alcuni passaggi anche prima dell'incrocio col segn. 241 che necessitano di messa in sicurezza.
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0 #5 Luca, Luigi, Marina . 2015-01-23 00:00
15/11/2011 Partiti al mattino dal passo Tre Croci, abbiamo affrontato la ferrata in pieno pomeriggio con un sole splendente. Non abbiamo rilevato grandi difficoltà tecniche, e l'esposizione in realtà non è nella parte attrezzata, quanto nella lunga cengia che conduce all'attacco. La fatica si è fatta sentire per la lunghezza dell'intero tracciato. Durante la salita lo sguardo spazia sulla valle del Boite, ma alla fine si può godere anche della fantastica visione del plateau del Fond de Ruseco, dove sorge il bivacco Slataper. Attenzione: se volete pernottare aspettatevi di dover dormire per terra: ci sono solo tre letti e lo Slataper è molto frequentato, soprattutto nel fine settimana.
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0 #4 Gabriele Cremonini 2015-01-23 00:00
19/08/2011 Fatta nel Luglio 2006; ferrata non eccessivamente difficile, che porta a una cengia molto panoramica.
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0 #3 Marco Chelli 2015-01-23 00:00
16/07/2011 La ferrata Berti effettuata in discesa non mi ha esaltato, ma avendo deciso di fare l'anello del Sorapiss in senso orario non avevamo scelta. Presenta uno sviluppo verticale e quindi si scende solo a parte il tratto dopo il ghiaione con la serie di scalette che portano alla cengia. La consiglio di fare in salita e comunque nel complesso non presenta difficoltà particolari.
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+1 #2 Alberto Calatroni 2015-01-23 00:00
Fare molta attenzione ai piccoli nevai a volte ghiacciati presenti lungo l'avvicinamento, provenendo dal rif. Vandelli, richiedono passo sicuro ed equilibrio. Per il resto, ferrata semplice ma esperienza di montagna assolutamente necessaria, dati vari passaggi non attrezzati e un po' esposti.
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+2 #1 Marcello Collot 2015-01-23 00:00
I tratti attrezzati sono impegnativi ma non più di tanto.Fanno impressione invece i tratti non attrezzati visto che si parla di una cengia inclinata con ghiaino e molto esposta.
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