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Caratteristiche
- Difficile.
- - attacco 20'
- salita 2.00h ca.
- discesa 30-40' - 400mt circa l'intera salita.
- Osteria 3 Scalin
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 3.6 |
Esposizione | 4.4 |
Varietà passaggi | 3.6 |
Impegno fisico | 3.3 |
Interesse paesaggistico | 3 |
Numero votazioni | 13 |
Links
VALUTAZIONE DELLA FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata N. CIARDELLI
MONTE BOURCET
segnalata da ANDREA NEVACHE - 2009
PERCORSO STRADALE
La ferrata si trova nel comune di Roure-To, attraversato il piccolo abitato della frazione di Roreto, in direzione Sestriere, bisogna svoltare sulla sinistra per raggiungere il Vallone di Bourcet. Appena superato il ponte sul torrente Chisone vi è un ampio posteggio per le auto.
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio si raggiunge l'attacco della ferrata a piedi in circa 20 minuti.
LA FERRATA
La ferrata è da subito molto impegnativa si sale in verticale per circa 40mt ,un tratto comunque ben dotato di scalini. Arrivati in cima a questo primo tratto si prosegue per un traverso formato inizialmente da sentiero poi da una parte con scalini artificiali e "balconcini" di roccia che ci portano ad affrontare un ponte Tibetano lungo circa 20mt molto aereo . Dopo il ponte si sale nuovamente per una decina di metri in verticale che portano ad un altro sentiero sempre attrezzato che conduce all'ultima placca . La parte finale di questa ferrata è molto impegnativa si sale su una parete molto lunga e molto ripida, gli scalini non sono pochi ma molto distanti uno dall'altro, gli appigli sono molto tecnici, le persone di bassa statura in questo tratto possono incontrare maggiori difficoltà . Questo ultimo tratto è veramente molto tecnico sollecita molto sia le braccia che la schiena.
DISCESA
Esistono due percorsi di discesa uno segnato con i bollini rossi molto semplice ma lungo mentre un altro segnato da bollini blu più diretto ma in alcuni tratti pericoloso,seguendo questo itinerario è consigliato tenere l'imbraco in quanto è possibile assicurarsi in alcuni punti.
CONSIDERAZIONI
Il casco è assolutamente da usare perchè è molto alto il rischio di scaricare pietre sui compagni, inoltre, a mio avviso,sono indispensabili i guanti, il cavo non è protetto da nessuna guaina.
Commenti
Si può dividere in tre parti:
1-muro iniziale. Ottima autovalutazione. Servono braccia da subito, esposizione massima da subito, se non ce la fate, rinunciate qui.
2- ponte tibetano. Ottime notizie è stato sistemato, più rigido. Qui non dovete avere vertigini oppure vi bloccherete (e sono guai!). Il modo più semplice è guardare i vostri piedi e posizionare il piede a 10 gradi con la fune esattamente sotto il centro del plantare della scarpa. Gli avambracci poggiati sui cavi laterali. Se iniziate a oscillare concentratevi sull'equilibrio e non vi fermate, le oscillazioni entrano in controfase e si smorzano quando avanzate.
3- muro finale. Rispetto alla relazione vi dico che offre punti di riposo, per cui non vi preoccupate
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