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Caratteristiche

  • Moderatamente difficile,tuttavia presenta numerosi passaggi molto esposti e,nell’itinerario qui suggerito,notevole lunghezza e dislivello.
  • Complessivamente l'intera escursione 11.00h.
  • complessivamente 1900mt.
  • - rifugio Corsi 
    - rifugio Pellarini
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 2.7
Esposizione 3.7
Varietà passaggi 3.5
Impegno fisico 3.8
Interesse paesaggistico 4.3
Numero votazioni 16
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata  A. GOITAN

CENGIA degli DEI

segnalata da ENRICO TOMASIN - 2008

AVVICINAMENTO

Ho letto una volta che gli antichi Germani usavano aprire varchi larghi lungo le creste selvose, dedicati agli dei, perché questi vi potessero passare fulminei,senza impedimenti.A quelle strade degli dei penso sempre quando solo sulle cenge.”  J. Kugy
Punto di partenza dell’escursione è il centro sciistico di Sella Nevea -1150mt-,frazione di Chiusaforte; in corrispondenza del punto più elevato della località un ampio piazzale con tabelle segnavia offre possibilità di parcheggio. Lungo il sentiero CAI 625 si risale prima nel bosco,toccando Casera Cregnedul di Sopra e poi in obliquo su ripidi pendii prima boscosi e in seguito prativi fino al passo degli Scalini (2022mt). Con leggera discesa e con un lungo percorso in quota,costeggiando la parete delle Gocce e la base dell’Ago di Villacco,si raggiunge il rifugio Corsi (1874mt;2.30h dal parcheggio). Dal rifugio si segue una traccia evidente verso nordovest (segnavia CAI 627) che sale alla forcella di Riofreddo -2240mt- in circa 1.00h,superando nell’ultimo tratto facili roccette protette (attenzione alla possibile caduta di sassi).

LA FERRATA

Indossata,alla forcella,l’attrezzatura di autoassicurazione si seguono le segnalazioni del sentiero Goitan che conducono verso meridione. Guadagnata leggermente quota per facili roccette (solo a tratti attrezzate) si segue un ampio cengione detritico per diversi metri,fino al punto in cui questo si stringe; inizia ora il tratto più spettacolare del percorso: i corrimano e pochi pioli consentono di superare senza problemi strettissime cornici . Alcuni passaggi attrezzati conducono così alla forcella dell’Innominata -2410mt; si presentano ora due possibilità da scegliere in base alle condizioni dell’innevamento: seguire il cengione detritico sul versante settentrionale  oppure salire e ridiscendere lungo canalini e fessure sul lato meridionale,fino a raggiungere la forcella che divide Innominata e Madri dei Camosci. La variante nord è preferibile per gli scorci panoramici in direzione del rifugio Pellarini ma,a causa del suo orientamento presenta spesso neve fino a stagione inoltrata,rendendo in quel caso utili piccozza ed eventualmente ramponi; il saliscendi sul versante meridionale è tecnicamente più impegnativo e faticoso ma aggira il problema dell’eventuale innevamento. Una risalita su ripidi lastroni attrezzati riconduce su un tratto della cengia ampio e comodo,un vero giardino pensile ;dopo poco si incontra il bivio con la via normale allo Jôf Fuart (1,30h). Raggiunto l’incrocio con la via normale alla cima che sale dal rifugio Corsi la si percorre per circa 45' lungo ripidi pendii di roccette,verdi e sfasciumi sino al roccioso crestone che conduce alla vetta (2666mt;Madonnina e libro di vetta).

DISCESA

Ridiscesi al bivio si prosegue in direzione meridionale per tracce di sentiero in quota,scendendo infine alcuni ripidi canalini attrezzati fino alla forcella Mosè (2271mt;1.30h dalla cima,possibilità di discesa diretta al rifugio Corsi;il nome deriva dalla particolare conformazione di un roccione nei pressi dell’insellatura). Il sentiero Goitan risale invece verso le cime Castrein,che si raggiungono superando prima alcune roccette attrezzate e in seguito ripidi pendii di erba e rocce (la cima principale,2502mt,non viene raggiunta direttamente dal sentiero);guadagnata una facile cresta si incontra ad ogni passo ciò che rimane delle postazioni e dei camminamenti risalenti alla Grande Guerra,testimonianza e monito. La discesa alla forcella Lavinal dell’Orso (2271mt) segue una traccia,fra i verdi pendii,molto ripida ma priva di difficoltà tecniche (1.30h da forcella Mosè). Dalla forcella si scende lungo un ampio vallone (segnavia CAI 628,possibilità di incontrare nevai) fino a imbattersi nel sentiero CAI 625 percorso in salita;si risale così al passo degli Scalini e da qui si ritorna a Sella Nevea (2h circa dalla fine del sentiero).

CONSIDERAZIONI

Il pioniere e cantore delle alpi Giulie non poteva dunque battezzare in altro modo che "Cengia degli Dei" il percorso circolare che abbraccia l’intero gruppo dello Jôf Fuart per circa 6 km. La prima traversata integrale si deve al fortissimo alpinista triestino Emilio Comici,che la percorse nel 1930,superando difficoltà in roccia sino al IV+. Il sentiero attrezzato Anita Goitan (concluso nel 1973 e dedicato alla memoria di un’alpinista triestina) percorre un tratto,il più agevole e accessibile, di questa lunghissima cengia; collegando le forcelle di Riofreddo e Lavinal Dell’Orso consente di raggiungere con brevi deviazioni su tracciati alpinistici di difficoltà moderata diverse cime minori del gruppo delle Madri dei Camosci,oltre a fornire una comoda via di ritorno in Val Saisera (tramite le suddette forcelle,passando per il bivacco Mazzeni oppure per la selvaggia valle di Riofreddo) per gli alpinisti che abbiano salito le più impegnative vie dei versanti settentrionali,dalla più semplice Gola Nord Est fino ai classici itinerari di alta difficoltà tracciati da Deye,Peters e Comici sulle pareti della cima di Riofreddo o delle Madri dei Camosci. La combinazione qui suggerita,il percorso integrale del sentiero e la salita alla cima dello Jôf Fuart per la via normale,è solo una delle numerose possibili: il dislivello e la lunghezza del percorso sconsigliano ai meno allenati,o anche solo a chi voglia sostare un po’ più a lungo sulle ampie cenge rubando un po’ di posto agli dei,di percorre l’itinerario in giornata oppure nella sua interezza. Si potrà dunque dividere il percorso in due escursioni (forcella Riofreddo-forcella Mosè in un’occasione e Cime Castrein in un’altra) oppure prevedere un pernottamento al comodo rifugio Corsi.

Commenti   

0 #9 Loris Tulisso 2022-07-02 20:20
Percorso inagibile da giugno 2021, controllare la sua riapertura su https://www.cai-fvg.it/sentieri-cai-fvg/le-vie-ferrate-in-friuli-venezia-giulia/
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-2 #8 Roberto Carlassara 2017-08-19 19:10
Percorsa il 18/08/2017 rientrati al Corsi dopo forcella Mosè,escursione molto appagante. Segnavia molto sbiaditi in alcuni tratti qualche problema in caso di nebbia o nuvole basse
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-3 #7 Lorenzo Masutti 2015-01-23 00:00
Percorsa il 07/2011, in maniera integrale comprendendo anche la salita alle Cime Castrein, con pernottamento al rif. Corsi. Poco da dire, non difficile ma molto remunerativa per il bellissimo ambiente ed i panorami sulle Giulie. Unico punto tecnico l'attraversamento dell'Innominata. Da farsi!
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0 #6 Enrico Tondo 2015-01-23 00:00
Ottimamente attrezzata, dà la possibilità di godere magnifici panorami in piena sicurezza.
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+1 #5 Michele Bassa 2015-01-23 00:00
Via attrezzata di media difficoltà. Consiglio il pernottamento al rifugio Corsi,in modo da partire in quota al mattino presto.Fatta in condizioni di bel tempo e una delle vie più belle della zona,assieme al vicino sentiero attrezzato Ceria Merlone.
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-1 #4 Christian Nannetti 2015-01-23 00:00
Ferrata ben attrezzata per cengia con panorami mozzafiato,non difficile e con possibilità di abbandonare la via in caso di maltempo ( per via normale e da forcella Mosè).Facile ma faticosa la risalita ripida per sentiero alla vetta del Jof Fuart.
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+5 #3 Bruno Menin 2015-01-23 00:00
Giro fantastico in ambiente spettacolare.Alcuni passaggi esposti non attrezzati richiedono attenzione,quando c'e' il cavo nessun problema,anche se alcuni tratti in discesa non sono banali.
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+1 #2 Gianni Beltrame 2015-01-23 00:00
Le numerose tracce della grande guerra sembrano emanare l'odore del sangue e fumo...
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+1 #1 Franco Giannotti 2015-01-23 00:00
Bellissimo sentiero attrezzato in ambiente severo.Se percorso in giornata molto impegnativo,dato il dislivello.Avendo la possibilità di pernottare in quota, si può percorrere in due giorni comprendendo lo splendido sentiero attrezzato Ceria-Merlone.
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