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Caratteristiche
- Moderatamente difficile.
- - salita 4.30h
- discesa 2.30h
- ritorno a Valgrisenche 30'. - 1000mt
- Villaggi di:
-La Béthaz
-Valgrisenche - STAMPA
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 1.2 |
Esposizione | 4.7 |
Varietà passaggi | 1 |
Impegno fisico | 4 |
Interesse paesaggistico | 4.7 |
Numero votazioni | 23 |
Links
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata BETHAZ-BOVARD
BECCA d'AOUILLE
segnalata da ENEA FIORENTINI
PERCORSO STRADALE
Da Aosta,si segue la S.S. n.26 fino ad Arvier.Poi si imbocca,a sinistra (sulla destra orografica della Dora Baltea),la Valgrisenche,si percorre la strada regionale fino al capoluogo di Valgrisenche (166mt-circa 30 km da Aosta).
AVVICINAMENTO
Parcheggiata l’auto in uno dei molti parcheggi del paese,si attaversa il centro abitato in direzione della diga. Oltrepassata la chiesa ed il piccolo cimitero, prima di entrare sotto un nuovo paravalanghe,si risale una zona prativa sulla destra,verso il monte,in direzione di una costruzione in pietra (un piccolo magazzino di fontine),non ancora ultimata alla data di questa salita (luglio 2000). La costruzione si trova sotto un roccione,alla quota di circa 1690mt e,sul suo lato sinistro,c’è una piccola sorgente d’acqua fresca (rifornimento).Sul lato sinistro della piccola costruzione in pietra,e nelle vicinanze della sorgente,inizia la lunga sequenza di gradini d’acciaio.
LA FERRATA
Si sale subito sulla verticale di una placconata scura, in parte bagnata dalla fuoriuscita di rivoli d’acqua. Si seguono i gradini che, dopo un traverso a destra, piegano decisamente a sinistra e si dirigono in verticale sotto un primo tetto,molto pronunciato. Appena raggiunto,i gradini lo superano sul bordo sinistro e proseguono al di sopra,riprendendo un percorso verticale. Si superano altri tetti in successione e,poco a poco, si prende quota avendo un’ampia visione della valle, del bacino della diga sottostante e della catena di monti che dividono la Valgrisenche dalla Val di Rhêmes verso est:dalla Grande Rousse al Truc Blanc, fino alla Grande Traversière. Il primo tratto di ferrata termina sul sentiero n.17 a quota di 1930mt. Lo si segue in salita per pochi tratti e,dopo poche svolte (a quota di 1950mt),si riprende la ferrata percorrendo una nuova serie di pareti verticali. Si continua a salire sulla lunga scalinata di gradini d’acciaio,fino ad arrivare ad un piccolo ripiano (la zona delle Grandes Laures) ricco di bassa vegetazione e di rododendri. Poco oltre,a quota di 2180mt,terminate le due prime sezioni della parete,si raggiungono alcuni cartelli indicatori gialli nei pressi di un bivio di sentieri,accanto ad alcuni roccioni. Si trascurano le indicazioni verso sinistra e si piega a destra su un sentiero che si inoltra in mezzo a rari pini mughi e a cespugli d’alta quota. Il sentiero perde quota e contorna una larga parete verticale attraversando pendii scoscesi. Questo percorso può sembrare facile ma non lo è, soprattutto in presenza di erba bagnata. Si contornano e si superano alcuni roccioni e lo spigolo molto evidente della parete,fino a raggiungere un piano inclinato. Seguendo i gradini e le corde e superando qualche tornantino,ci si avvicina ad una nuova zona di parete liscia e verticale. Una lunga serie di gradini,posti su un’unica linea verticale ,taglia in due questa nuova parete e si dirige verso la sommità di un torrione. Superata questa zona,alla quota di circa 2350mt,il percorso piega a sinistra (sud) e si dirige verso un’importante cresta della montagna. Termina qui la terza sezione della ferrata e,in questa zona,c’è la possibilità di uscire dalla stessa e di arrivare direttamente, verso destra,al sentiero n°18 che scende nel vallone alle spalle della Becca d’Aouille,raggiungendo infine il villaggio di La Béthaz. Si risale tutta la cresta ,a volte molto aerea,fino a raggiungere la parte sommitale,nei pressi di un alto palo infisso in un basamento quadrato di cemento. La vera cima di 2605mt,si raggiunge con ulteriori pochi passi in cresta;essa è sormontata da un grande traliccio che sostiene un ripetitore televisivo. Su un’asta del traliccio è ancorato un cartello indicatore che segnala la via di discesa verso la località La Béthaz,lungo il sentiero n.18.
DISCESA
Dalla vetta della Becca dell’Aouille,si continua a salire ancora un po’,fino a raggiungere un piccolo valico che permette di scendere verso destra,in direzione di un valloncello che si apre sul versante ovest della montagna. Poco dopo aver iniziato la discesa nel vallone, si notano alcuni cartelli indicatori che segnalano (uno in maniera sbagliata) le direzioni da seguire. Entrambi sono rivolti verso la parte alta del vallone (a sinistra-sud).Uno indica la direzione per raggiungere i laghi Morion (2909mt) ed è correttamente orientato. L’altro indica la direzione per raggiungere la località La Béthaz,ma è erroneamente orientato: infatti occorre scendere nel vallone a destra (nord) e non salire verso la sua testata. Entrambi i cartelli indicano correttamente il sentiero n.18 che è proprio quello che segue il vallone. Si discende quindi (e non si risale) nel vallone e si segue il percorso, prima tra rocce e sfasciumi e poi in zone prative. Velocemente si raggiunge la zona dei boschi e quindi la zona rocciosa (rinomata per l’arrampicata sportiva) al di sopra del villaggio La Béthaz. Dopo una serie di tornanti si raggiunge La Béthaz (1615mt). Da questa località si arriva,in breve,alla strada regionale e si deve risalire quest’ultima per circa 2,5 km. per tornare di nuovo a Valgrisenche.
CONSIDERAZIONI
Tutta la ferrata è ben indicata dai cartelli indicatori gialli e dalle evidenti strutture di protezione. Queste ultime sono composte da 1850 gradini,realizzati con tondini d’acciaio ritorti e sagomati a <U>,che sono stati infissi nella roccia e cementati con resine speciali. A fianco dei gradini è posta una corda d’acciaio,anch’essa ancorata alla roccia,che segue l’intero percorso. La salita di questa ferrata è lunga e faticosa:è riservata a persone ben allenate e dotate di tutta l’attrezzatura da ferrata. Lo sviluppo totale dell’intera escursione è di circa 10-12 km.(considerando anche il percorso di discesa che è lungo circa la metà).
Commenti
La ferrata é assai ben attrezzata, anche troppo, sono presenti una infinità di cambre e la varietà di passaggi é praticamente nulla. Ci siamo stufati dopo il secondo tronco, seguendo la via di rientro indicata dalle frecce gialle (ma non sulle cartine). Onestamente questa é stata la parte più difficile: dopo un po' il sentiero diventa assai ripido ed appena accennato. Bisogna indovinare fra la fitta vegetazione dove sia la traccia (le frecce gialle comunque sono sempre abbastanza ben visibili). Attenzione a rigidezza e scivolisitá, caldamente consigliato i bastoncini ed una dose di esperienza. Assolutamente sconsigliabile in caso di stanchezza e/o maltempo, molto meglio ridiscendere lalla ferrata fino alla prima via di fuga. Per il resto splendidi panorami.
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