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Caratteristiche
- Moderatamente difficile indipendentemente dalla via scelta.
- 6.00h totali di cui:
- Col Raiser-plan Ciautier (bivio): 1.00h
- Plan Ciautier-attacco: 1.30h
- attacco-Sass Rigais (est): 1.00h
- Sass Rigais-Col Raiser (sud): 2.30h - complessivamente la salita 870m, così come la discesa.
- - rifugio Firenze (20' fuori dall'itinerario principale).
- rifugio-stazione Col Raiser. - 0471-792089
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 2.1 |
Esposizione | 2.2 |
Varietà passaggi | 2.3 |
Impegno fisico | 2.9 |
Interesse paesaggistico | 3.9 |
Numero votazioni | 62 |
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VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata SASS RIGAIS
Vetta SASS RIGAIS
BY - VIEFERRATE.IT - 2008
AVVICINAMENTO
Da S.Cristina (Val Gardena) si devia, all'altezza dell'albergo Dosses, per gli impianti di risalita Col Raiser (1 km dal centro) tramite i quali si risale la stazione sommitale, presso l'omonimo rifugio -2107m, tra magnifici pascoli. Dal Col Raiser si prosegue in direzione degli alpeggi di Cisles, con indicazione "Sass Rigais", seguendo dapprima un’ampia carrareccia in leggera salita per poi piegare a destra con deboli saliscendi su terreno prevalentemente prativo ai piedi della Grande Fermeda. Lungo il percorso si incontrano alcune segnaletiche presso le quali si deve seguire comunque l'indicazione "Sass Rigais". Dopo circa 1.00h di cammino si giunge presso il Pian Ciantier -2332m- dove un bivio ci offre due possibilità : salire la cima superando in salita la via ferrata cosidetta "Est" e scendere attraverso la "Sud" o viceversa. La differenza fra le due possibilità si può brevemente riassumere dicendo che la salita "Est" risulta meno affannosa con il tratto attrezzato più breve mentre le difficoltà tecniche sono simili quindi la scelta tra le due alternative è molto soggettiva e nel nostro caso abbiamo optato per la salita attraverso la "Est" e quindi discesa per la "Sud". Ci si lascia alle spalle il pianoro per inoltrarsi nella Val Salieres con progressione non particolarmente affannosa eccetto gli ultimi tornanti proprio sotto la Forcella Salieres -2696m- sovrastati, alla destra, dalla grande sagoma della Furchetta -3025m- . Risaliamo ora, sulla sinistra, le roccette della cresta orientale del Sass Rigais, non attrezzate e in lieve esposizione (prestare molta attenzione) fino alla stretta insellatura (circa 2800m) spesso innevata anche in estate, dove ha inizio la ferrata dopo circa 1.30h ci cammino dal Pian Ciantier. Alcuni bolli rossi sulla roccia indicano la posizione dell'attacco, a pochi metri.
LA FERRATA
Si inizia con una lunga serie di roccette prive di particolari difficoltà con roccia ben appigliata ed il cavo utilizzato praticamente come scorrimano. Si guadagna quota, si prosegue a sinistra , successivamente a destra con passo lungo si supera una spaccatura in piano per giungere così alla base dell'unico vero salto verticale della via. Inizialmente si superano i primissimi metri della parete in divertente arrampicata grazie ai buoni appigli presenti, poi si raggiunge una serie di pioli metallici in diagonale e successivamente una serie di staffe nel tratto più levigato . Si esce dalla verticale, a sinistra, ritrovandosi nuovamente a progredire su facili roccette interrotte da una breve cengia detritica e poi riprese in direzione di un ripido canalino che tuttavia non offre particolari difficoltà. Siamo ormai in prossimità della rampa finale, pochi metri e si scorge chiaramente la croce sommitale -3025m- raggiungibile, ora, superando una serie di gradoni attrezzati alternati a tratti di sentiero . Notevole, come sempre in ambiente dolomitico, la visione panoramica in particolare sull'intero gruppo Odle-Puez e Sassolungo.
DISCESA
Dall'ampia cima ci si dirige verso l'evidente crestina di ritorno che coincide con l'inizio della ferrata "Sud". L'affilata crestina molto suggestiva inizia con alcune roccette da subito attrezzate che dopo pochi metri lasciano il posto ad una ripida traccia di sentiero . Si ritorna nuovamente lungo facili roccette e passaggi comunque mai impegnativi e si perde rapidamente quota per circa 30' quando si interrompeono le attrezzature per ritornare su traccia di ripido sentiero per alcuni minuti dando l'impressione che la via ferrata sia finita mentre è sicuramente sconsigliabile togliere l'imbrago in quanto più a valle si ritrovano passaggi attrezzati ed alcuni caratteristici ponticelli costituiti da assi di legno . Dopo circa 1.00h dalla cima si esce dalla gola attrezzata ritrovandosi lungo un comodo sentiero in coincidenza dell'attacco della via per chi la percorre in salita . Davanti a noi,ora,il canale di discesa verso i pascoli e più precisamente al Plan Ciautier dove, all'andata, abbiamo optato per la salita "Est". Iniziamo il canale usufruendo del comodo sentiero ma dopo alcuni minuti, a destra sulla parete, troviamo una grossa scritta rossa che invita a lasciare il canale per dirigersi verso il Col Raiser, evitando così la discesa completa fino al Plan Ciautier indispensabile invece per chi volesse raggiungere il rifugio Firenze, attraverso un comodo sentiero a mezza costa che rapidamente raggiunge i pascoli e quindi, a ritroso, il percorso di andata .
CONSIDERAZIONI
In considerazione del fatto che in discesa per il lato sud si ritrovi, nella parte alta del canale finale,una chiara deviazione per il Col Raiser, risulta interessante, nel caso si optasse come salita la via "Sud" evitare di raggiungere il bivio al Plan Ciautier ma, tenendosi alti nei prati "tagliare" il percorso evitando così buona parte di affannosa salita per il canale stesso.
Commenti
Personalmente, se la mia compagna ed io dovessimo ripercorrerle, nessuno dei due vorrebbe invertire il senso di marcia.
Ho trovato la salita, sotto uno splendido sole, divertente per tutta la lunghezza, quasi mai il cavo è stato necessario per la progressione.
Anche durante il rientro (nonostante la pioggia che ci ha accompagnato dalla cima fino ai ghiaioni sotto a Forcella Salieres) le difficoltà sono rimaste contenute. Per i ferratisti "corti" segnalo solo il passaggio della spaccatura che a noi è sembrato richiedere un passo particolarmente lungo, tanto che alla mia compagna è servito un piccolo aiuto.
Se poi uno prosegue per il Rif Genova come abbiamo fatto noi, è sicuramente più vantaggioso fare Sud poi Est.
abbiamo parcheggiato il venerdi sera a Runcadie,ampio parcheggio GRATUITO (dove abbiamo anche dormito) iniziando così a camminare alle 6.30 con un passo veloce e 2 pause da 10minuti, alle 10.20 siamo arrivati in cima per poi scendere in tranquillità per la ferrata a sud.
Il parcheggio lo trovate su Google mapps scrivendo "Perathoner ErichStr. Plesdinaz, Santa Cristina Valgardena BZ"
da li con il sentiero 4 in 50 minuti alla stazione di arrivio degli impianti e in altri 20 al rifugio Firenze. Bel sentiero con solo 2/3 impennate. Partendo dalla macchina alle 6,30 si
fa tutto in solitudine,godendo e apprezzando un ambiente veramente notevole.
Aggiungerei che la discesa dalla sud non è affatto banale: si tratta di un'interminabile parete sassosa/ghiaiosa, instabile e, per la gran parte, molto ripida anche se - tranne per alcuni passaggi - mai particolarmente esposta. Non è affatto piacevole doverla percorrere con un occhio all'orologio per cercare di non perdere l'ultimo giro della funivia...
l'avvicinamento: sicuramente molto lungo. Se la fate da est calcolate almeno 3/3,5h per arrivare all'attacco.
la quota: a 3000 metri tutto ciò che si fa a 2000 lo si fa con un po' di difficoltà in più, causa pressione atmosferica leggera (il mal di montagna è sempre in agguato) e repentini cambiamenti del tempo
l'esposizione: sia dalla parte sudovest che, soprattutto, dalla parte est ci sono alcuni passaggini esposti e che non sono attrezzati, occorre fare MOLTA attenzione.
la lunghezza: andata e ritorno è almeno 5-6 ore, soste escluse, con circa 2000 metri di dislivello totale. Calcolate bene i tempi perché la funivia chiude alle 17:30 e dovete farvi altri 800 metri. Se venite giù dal versante sud-ovest, il tratto "complicato" è di quasi 800 metri.
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