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Caratteristiche
- Difficile con alcuni tratti molto difficili. L'intera escursione è spesso caratterizzata da un elevato grado di esposizione.
- L'intera escursione partendo e tornando al rifugio Scarpa circa 6.00h di cui 1.30h la sola ferrata.Aggiungere ancora 1.00h per l'eventuale andata/ritorno all'Agnèr.
- Totale salita con la cima dell'Agnèr 1150mt di cui 300mt la sola ferrata.
- - rifugio Scarpa
- bivacco Biasin - STAMPA
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 3.9 |
Esposizione | 3.6 |
Varietà passaggi | 3.3 |
Impegno fisico | 4 |
Interesse paesaggistico | 3.5 |
Numero votazioni | 29 |
Links
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata STELLA ALPINA
MONTE AGNER
BY - VIEFERRATE.IT - 2004
PERCORSO STRADALE
Il punto di partenza dell'escursione è la località Frassenè (1084mt-ValCordevole) raggiungibile da Agordo dirigendosi poi in direzione Agordino,passo Cereda oppure è raggiungibile da Fiera di Primiero (Val Cismon) procedendo poi sempre in direzione passo Cereda dal quale è necessario poi scendere alcuni chilometri fino ad arrivare alla località in questione. Raggiunta la piccola località di Frassenè è possibile parcheggiare l'auto presso i parcheggi adiacenti l'impianto di risalita o presso il centro del paese.
AVVICINAMENTO
La prima tappa dell'escursione è rappresentata dall'accogliente rifugio Scarpa (1735mt) raggiungibile a piedi tramite il sentiero n.771 in circa 2.00h oppure,se funzionante,tramite la seggiovia con arrivo presso i prati di malga Losch a pochi metri sotto il rifugio da dove già si vede l'intero percorso dell'escursione: a sinistra l'esposta parete della ferrata,la cima dell'Agnèr ed il lungo canalone di discesa. Proprio dalla sella presso la malga si seguono le indicazioni e si risale il ripido pendio erboso fino ad un breve tratto pianeggiante che si lascia per proseguire in salita verso le vicine roccette (indicazione ferrata). Si arriva alla base della parete dove presso un bivio le frecce sul masso indicano di proseguire a sinistra giungendo presto all'attacco della ferrata a quota 1945mt dopo circa 45' di cammino dal rifugio. In verità l'attacco della via è distante ancora alcuni minuti di cammino dopo cioè aver superato alcune facili roccette ed alcuni tratti attrezzati mentre alla nostra destra è possibile vedere il lungo nevaio che costeggeremo al ritorno . Eccoci finalmente ai piedi della parete dove l'indicazione di via difficile e pericolosa ci indica ufficialmente l'inizio della ferrata a quota 2040mt.
LA FERRATA
Le prime funi partono tese e verticali ,dopo alcuni metri traversano a destra e si estendono verso la base di un camino dove è richiesto un certo impegno nonostante la roccia salda che permette una buona presa e la presenza di alcuni pioli metallici . Usciti dal camino si traversa brevemente a destra con il cavo utilizzato solo come scorrimano e già si vede la fessura da affrontare possibilmente con uno zaino non troppo capiente . La via si apre e l'esposizione aumenta ,a dire il vero ci troviamo proprio nel tratto più esposto ma non per questo il più impegnativo,si prosegue mantenendo sempre abbastanza elevato il livello d'esposizione mentre la verticalità,anche se non eccessiva,aiuta a guadagnare metri fino al primo vero punto di sosta che è bene sfruttare in quanto da qui inizia l'ultima parte della ferrata dove vi sono le maggiori difficoltà. Proseguiamo prima a sinistra poi nuovamente in verticale con alcuni passaggi delicati verso la base della placca finale molto impegnativa attrezzata non a caso anche con dei pioli di cui si sente veramente il bisogno terminando così la ferrata all'altezza delle Laste (2265mt). Il termine dell'escursione è ancora lontano,ora il prossimo obiettivo è il bivacco Biasin raggiungibile seguendo le indicazioni giallo-rosse presenti sulla roccia. Si guadagna terreno superando facili roccette alternate a tracce di sentiero sempre in lieve ma costante esposizione e con alcuni tratti attrezzati là dove il terreno si fà un pò più instabile ,in particolare poco dopo l'uscita dalla placca finale della ferrata ci si trova a dover superare un traverso di 4-5metri inclinato,esposto e con fondo abbastanza levigato che risulta molto pericoloso in caso di roccia bagnata e comunque è consigliabile assicurare i più timorosi con alcuni metri di corda utilizzando i 2 chiodi presenti all'inizio e poco sopra il termine del tratto in questione. Dopo circa 1 chilometro di cammino si arriva in vista del rosso bivacco,si scende leggermente la conca detritica e si attraversa la parte alta del canalino friabile che non è altro che l'inizio del grande canalone che troveremo,innevato,più tardi a valle . Pochi metri in salita verso la Forcella del Pizzon e poi a destra per gradoni di roccia ed eccoci arrivati al bivacco Giancarlo Biasin a quota 2650mt ed a circa 1.30h di cammino dal termine della ferrata. Dalla Forcella già si gode di un bellissimo panorama su buona parte del Gruppo delle Pale di San Martino ma per avere una visuale migliore sul resto delle Dolomiti e le strapiombanti Pale di San Lucano completando al meglio l'intera salita è necessario,ma non obbligatorio,proseguire l'escursione verso la cima del monte Agnèr. Subito a monte del bivacco (percorso sempre segnalato con sv.rossi) partono in ripida salita gradoni di roccia attrezzata portando allo spigolo sinistro,poi traversando verso ovest lungo tracce di sentiero e brevi cenge ,inizia una esposta e facile salita per placchette,passaggi di arrampicata di I° e II° e brevi tratti attrezzati con una crestina terminale di facili roccette. Dopo circa 40' si è così in cima all'Agnèr (2872mt) con strepitosa veduta Dolomitica .
DISCESA
Ritornati al bivacco per la stessa via di salita si inizia la discesa verso sud lungo il pendìo roccioso parallelamente al canalone che divide l'Agnèr dai Lastei su terreno a tratti roccioso in altri levigato e sdrucciolevole. Circa 20' di cammino e si raggiunge il bivio (2435mt) dove il sv.giallo porta (sinistra) a valle lungo la via normale mentre il sv.rosso (destra) scende alla base del canalone lungo stretti tornanti su fondo detritico,pendii erbosi e tratti attrezzati talvolta ripidi (la stanchezza si fa sentire!) fino allo spigolo finale che "precipita",attrezzato,allo sbocco del canalone terminando così là dove,se percorsa all'inverso,inizia la nuova via normale attrezzata (1985mt) a circa 2.00h dal bivacco. Ci troviamo ancora alla sinistra del canalone quindi è necessario attraversare l'impervio terminale costituito da grossi massi e residui di precedenti valanghe oppure dal manto nevoso se la stagione lo concede per riportarci molto velocemente alla destra del canalone stesso e quindi nuovamente sul sentiero di ritorno verso il rifugio Scarpa in coincidenza anche con l'arrivo della via normale (non attrezzata) lasciata precedentemente al bivio.
CONSIDERAZIONI
1- La ferrata,in buona parte sviluppata in linea verticale,richiede molta attenzione nel non far cadere sassi.
2- Potrebbero risultare utili 20mt di corda per assicurare nei vari tratti esposti,che l'intera escursione offre,i più insicuri anche se non è certo una salita da consigliare a persone insicure. Risulta comunque altamente sconsigliabile percorrere la via in caso di tempo malsicuro in quanto sia la ferrata che la salita all'Agnèr e la discesa finale risulterebbero estremamente pericolose se fatte su roccia bagnata!!.
3- La discesa richiede un ulteriore chiarimento anche perchè i vari testi presenti sul mercato non sono molto chiari a tal riguardo: dal bivacco si inizia la discesa tenendosi a sinistra sotto le pareti terminali stando attenti a non camminare dove il fondo è coperto da ghiaia scivolosa. Questo primo tratto della discesa è contrassegnato con segnavia rosso mentre al bivio vi è l'indicazione (giallo) per la valle,si tratta della via normale che collega il rifugio Scarpa al bivacco senza dover percorrere la ferrata. Se al bivio si sceglie il percorso di destra (segnavia rosso e più breve) si scende costeggiando in buona parte il canalone su fondo più impegnativo del precedente con alcuni tratti attrezzati da percorrere indossando ancora imbrago e casco anche perchè il percorso può essere interessato da caduta massi specialmente se dall'alto seguono altri escursionisti. Quest'ultima è in effetti la seconda via normale ed attrezzata che collega il rifugio Scarpa all'Agnèr ed è di più recente costruzione della prima (gialla al bivio) anche se ormai è datata 1994. In alternativa a queste 2 vie di discesa segnalate e consigliate vi è una terza possibilità che consiste nel percorrere il canalone innevato equipaggiati quantomeno con ramponi anche se in questo caso è consigliabile consultarsi con il rifugista riguardo lo stato di innevamento. Percorrendo la via di discesa di destra (rossa) che costeggia il canalone è possibile in vari punti accedere,tramite una brevissima discesa di pochi metri lungo facili roccette,al nevaio. Nell'agosto di quest'anno (2004) quando è stata percorsa la via,al termine della normale discesa attrezzata si è reso necessario percorrere ancora una ventina di metri lungo il tratto terminale del canale ancora innevato quindi anche in questo caso sono risultati utili i ramponi.
Commenti
Anche la discesa (Canalone) richiede attenzione, soprattutto se affrontata, come nel nostro caso, nella prima parte su roccia bagnata/umida causa leggera pioggia (che ci ha colto appena giunti in cima). Attenzione alla caduta sassi in discesa. Salita in ogni caso spettacolare e da intraprendere solo se allenati e con buona esperienza.
Avvicinamento al rifugio Scarpa semplice ma lungo, dal parcheggio all'attacco della ferrata sono circa 2h, la ferrata molto tecnica e esposta (1.3h), dalla fine ferrata al bivacco circa 1.3h in quanto erano presenti tratti con neve, probabilmente il tratto più spettacolare.
Non siamo saliti alla vetta a causa della mancanza di tempo, la discesa dura circa 2h bivacco-rifugio Scarpa e nell'ultimo tratto è presente un nevaio.
Nel complesso escursione spettacolare, è necessaria una ottima forma fisica.
Me l'aspettavo anche molto più esposta.
Non è per nulla da sottovalutare la "cavalcata" sui lastei nei tratti non attrezzati: si tratta di un'arrampicata piuttosto elementare ma su placche lisce molto pericolose se bagnate che in caso di scivolata ti conducono direttamente allo Scarpa.
Noi siamo scesi per la normale ed il primo tratto in comune con la direttissima è da fare attenzione a causa del ghiaino. In totale l'escursione è piuttosto impegnativa sull'aspetto fisico.
Rientro dal Biasin effettuato per la via normale (bolli gialli). Il tratto iniziale è pericoloso per l'esposizione verso il canalone, per il malefico ghiaino e la stanchezza accumulata. 20' dopo il bivio (via del canalone e normale) il sentiero si fa molto più facile.
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