Un recente report sugli Sfornioi e il Bosconero e tutto 'sto parlar di cenge, mi ha fatto venire in mente un'avventura nella quale mi sono ritrovato "qualche" anno fa insieme ad alcuni amici zoldani in quel del Bosconero, appunto.
Così sono andato a consultare i mei quaderni e dopo parecchio scartabellare eccolo saltar fuori: il Viàz dell'Ors al Sasso di Bosconero.
Guardo la data e mi arriva una mazzata. Oramai sono passati quasi quarant'anni da quel giorno!
Con più di una punta di malinconia rileggo le mie note, gli appunti sul percorso, le sensazioni provate allora. Foto non ce ne sono (a quei tempi non sapevo neanche cosa fosse una macchina fotografica ), ma le emozioni sono tutte lì, impresse nero su bianco, e ci vuol poco per farle rivivere anche nella memoria.
Più leggo e più mi viene la voglia di tornare a provarle di nuovo, quelle intense sensazioni, fino al fatidico "e perchè no ?"...
E così eccomi qua, a Passo Cibiana, a un'ora indegna per una persona "civile", pronto per imboccare il sentiero per la forcella de le Ciavazòles. Oh, allora ce la salimmo tutta da Pontesei, ma adesso, con lo stoppino quasi esaurito , avrò pur il diritto di risparmiarmi qualche centinaio di metri di salita... O no ?
Inutile dire che non c'è nessuno, vista anche l'ora, e procedo tranquillo sul bel sentiero che sale regolare fino alla forcella. Il cielo è coperto ma non minaccia pioggia e le previsioni sono favorevoli. Quindi meglio così, visto quello che mi aspetta un pò di copertura nuvolosa potrebbe anche essere di aiuto.
Fuori dal bosco ecco apparire sulla destra la Pala Anziana, il cui profilo ricorda la testa di un vecchio che osserva dall'alto i viandanti con sguardo di disapprovazione.
Non so perchè ma mi sento di solidarizzare con questa formazione rocciosa...
Oramai manca poco alla forcella e appena sbuco sul ciglio, ecco la splendida visione della Rocchetta Alta, del Sasso di Toanella e del Sasso di Bosconero ancora avvolti dalle brume.
Uhmmm.... dove ho già visto una foto come questa ?
Si vede anche il bello e ripido ghiaione che vien giù dalla forcella della Toanella e che, se tutto andrà per il verso giusto, dovrò percorrere in discesa a completamento di questo giro.
Orpo!
Ma ci sono anche i camosci, oggi, in forcella! Una madre camoscio con il proprio piccolo stanno risalendo il pendio sotto la Pala e non si sono nemmeno accorti della mia presenza.
Per loro fortuna, anche se mi appresto a percorrere un viàz io non sono un cacciatore. Anche se i più "magnanimi" di questi avrebbero forse risparmiato una camoscina con il suo piccolo.
Cercando di non disturbarli troppo (fatica inutile, appena mi sentono schizzano via alla velocità della luce), inizio la discesa verso il Cronf.
Non è che qui ci sia una vera e propria traccia. Dato che il ghiaione è bello soffice, si può scendere più o meno da dove si vuole, anche se la cosa più logica mi sembra sia stare a ridosso della parete degli Sfornioi. La presenza di qualche corda fissa proprio da quel lato conferma la mia intuizione e procedo rapidamente con la discesa usando la ben nota tecnica "da ghiaione" (ovvero, giù di corsa cercando possibilmente di non cadere ).
Arrivato al Cronf, inizio la bella traversata sotto gli Sfornioi lungo la Viza.
Uno sguardo indietro rende bene l'idea della verticalità del ghiaione che scende dalle Ciavazòles.
Ma anche la traversata "alta" ha il suo perchè. Un bel percorso tutto in saliscendi sotto alla severa parete degli Sfornioi, con qualche tratto franato ravanoso e qualche passaggino "stretto" di cengia.
L'obbiettivo è raggiungere la forcella del Matt, un nome un programma, da dove so che si stacca il Viàz dell'Ors.
Mi aspetta una bella risalita, una cosa proprio da màtt come si dice dalle mie parti , ma certe visioni aiutano a trovare le motivazioni e ad alleggerire la fatica