mi piace l'entusiasmo col quale partecipi al forum, ma permettimi un consiglio: cerca di non esagerare.
Una frase del tipo
Lorenzo88 ha scritto:in ferrate a me non insegna piu niente nessuno.
non la vedo molto bene.
A parte che per tutti c'è sempre da imparare, non vorrei dovermi trovare prima o poi nell'inconsueta posizione di difendere il fedipos
Riguardo al tuo post sulle "basi" in ferrata, repetita juvant, e personalmente son d'accordo su quasi tutto quanto hai scritto, con qualche eccezione.
Guanti: qui son d'accordo con gianverd, se ti vengon le vesciche nelle mani per me hai qualche problema di progressione, oppure hai scelto la ferrata sbagliata.
Personalmente, mai usato guanti in ferrata. C'è anche da dire che le ferrate che, mi par di capire, piacciono a te, io le evito come la peste. Questione di gusti: massimo rispetto per i tuoi ma a me gli itinerari "ciapa e tira" non "mi" piacciono, e in quelli dove vado io dei guanti non ho mai sentito il bisogno.
Torcia: una frontale ben carica nello zaino secondo me non dovrebbe mai mancare. Tu non sai se "torni nel pomeriggio", quella è la tua intenzione su come dovrebbe svolgersi la giornata. Ma ci sono anche gli imprevisti. Una frontale nello zaino non pesa poi così tanto.
Bussola & altimetro: non li hai nemmeno citati e neanch'io li ritengo fondamentali. Per me van bene quelli del cellulare, se ci sono, altrimenti senza.
Mappa cartacea: questa invece nello zaino io ce la metterei. Per quanto tu possa studiare a tavolino l'itinerario, c'è sempre la possibilità di trovarsi a doverlo variare in corso d'opera. In questi casi è meglio avere con se una buona mappa. Vanno bene anche quelle digitali, ma quelle su carta hanno il pregio che non si scaricano, e il peso è trascurabile.
Lasciar detto dove si va: pratica forse considerata superata dai cellulari, ma sempre valida in aggiunta a questi. Funziona anche in caso di batteria scarica, mancanza di campo o in qualunque altro dei mille casi di impossibilità nell'utilizzare il telefono.
Quanto alla preparazione fisica, io faccio allenamento prevalentemente con la bicicletta. Molto, molto meno invasiva per le articolazioni rispetto alla corsa e decisamente meno noiosa, ma anche qui entriamo nel campo dei gusti personali (o della vecchiaia! )
Queste le prime cose che mi vengon in mente per integrare il tuo elenco.
Un saluto,
dokkodo
P.S. Non prenderla male eh, lo sappiamo tutti che sono un rompicoglioni. Non so che "titoli e/o esami" tu abbia, ma devo dirti che, da quanto scrivi, le tue nozioni di fisica classica mi lasciano piuttosto perplesso.
Lorenzo88 ha scritto:Un corpo di 75 quando cade verso il basso viene accelerato talmente tanto che aumenta la massa in modo impressionante. 75 kg in pochi metri possono diventare talmente pesanti da far rompere anche un moschettone.
Un corpo che cade, viene accelerato dalla forza di gravità. Tanto o poco che sia, per tutti, magri o grassi, son sempre 9,8 metri al secondo per secondo. A meno di cambiar pianeta
Mentre si cade non "aumenta" la propria massa. Aumenta invece l'energia cinetica, almeno fin quando si accelera. Energia che poi va tutta dissipata per fermarsi.
Lorenzo88 ha scritto:Pensate che sui moschettoni omologati da ferrata trovate impresse delle cifre che corrispondo al peso di rottura. Parliamo di 2500 kg e nonostante questo si possono rompere perché?
Perché quando si cade la nostra massa viene frenata in maniera molto brusca in pochissmo tempo e spazio.
A rompere i moschettoni non sono i nostri 75Kg diventati un camion durante la caduta, ma la forza d'arresto. Quella forza che, quando il sistema di assicurazione va in tensione, si oppone a quella di gravità e ci fa decelerare per fermarci.
Moschettoni, longe, fittoni, imbrago, ma soprattutto il nostro corpo, in fase di decelerazione vengono sottoposti alla forza di arresto.
La forza d'arresto dipende dalla nostra massa (costante, a meno di mangiate o digiuni ) e dalla decelerazione. Più la decelerazione è alta, maggiore è la forza di arresto.
A sua volta, la decelerazione dipende dalla velocità raggiunta durante la caduta (quindi dalla lunghezza del volo) e dal tempo di arresto.
Come vedi, per ridurre la forza d'arresto ed evitare di rompere i moschettoni, non abbiamo molte possibilità oltre ad aumentare il tempo di arresto.
Lorenzo88 ha scritto:Qui entra in gioco il dissipatore che rallenta la caduta in forma di attrito
Il dissipatore non "rallenta la caduta" in senso stretto, ma aumenta il tempo di arresto applicando, quando la longe va in tensione, una forza d'arresto "controllata" e compatibile con la resistenza del nostro corpo (almeno in teoria).
Lorenzo88 ha scritto:Nell arrampicata sportiva queste forze vengono dissipate in molti metri di corda dinamica che ai allunga e la caduta viene frenata in maniera più morbida.
Non vengono "dissipate" le forze, ma l'energia accumulata in fase di accelerazione durante la caduta. Inoltre, in arrampicata, entrano generalmente in gioco altri fattori, tipo il freno dell'assicuratore e altri attriti lungo la catena di assicurazione che aiutano nel dissipare l'energia, anche se il maggior lavoro lo fa sempre la corda (al limite tutto il lavoro, se è bloccata).
In ferrata questo compito è assolto quasi esclusivamente dal dissipatore.
Lorenzo88 ha scritto:Questo è il motivo perché nelle ferrate molto verticali si leggono recensioni con la scritta vietato cadere.
Anche agganciati con 2 moschettoni imbrago e dissipatore in caso di volo nessuno sa che tipo di stecca ci prendiamo alla schiena .
Non è solo questo il motivo per cui in ferrata le cadute vanno evitate.
Oltre al fatto di preferire di non sapere se tutta la catena di assicurazione funzionerà a dovere (altrimenti siamo MORTI), in caso di strapiombi, ad esempio, potrebbe diventare complicato riguadagnare la parete dopo un volo. Pure rimanere appesi all'imbrago, magari a testa in giù o privi di sensi, non è piacevole.
In caso di parete più appoggiata, invece, gli impatti contro i fittoni o la roccia durante la caduta potrebbero anch'essi avere conseguenze fisiche sgradevoli.
Questo solo per fare qualche esempio.
Lorenzo88 ha scritto:Il mio consiglio nelle ferrate verticali è di tenere una mano al cordino per azzerrare il rischio di caduta.
Tenere una mano costantemente sul cavo è anche il mio consiglio, e non solo nelle ferrate verticali ma in generale.
Ciò va messo in pratica non per azzerare il rischio di caduta, cosa realizzabile solo non andando in ferrata, ma per ridurlo il più possibile.