Comunque dai, serietà a parte, bevetevi un caffè forte e partiamo:
Arrivo nel pomeriggio a Novezzina, 1250 mt slm, convinto di trovare un pò di refrigerio vi dico solo che i gradi erano 34, ma la giornata dai era così:
...e anche così...
Sto aprendo i bastoncini, ben 2, non 1 o addirittura 0 come certi che conosco, beh comunque sto aprendo sti bastoncini e già li all'inizio del sentiero ci sono due merenderos che mi guardano con aria schifata, come dire "ma no te ghe intenssion de andar con sto caldo era?". Faccio finta di niente, li guardo con aria di superiorità e mi inoltro lungo il cammino, il sentiero 657 che porta su a punta Sascaga, sentiero chiamato anche del Vallone Osanna:
La visuale spazia sulla val d'Adige, con davanti il Corno d'Aquilio, la Lessinia e la in fondo quello che è stato il teatro di una mitica Caregata:
Il caldo è pazzesco, comincio già a bere di brutto, ma devo andare, le mie flaccide membra sembra stiano per sciogliersi, dai su, su, su....ed ecco che pian piano ci facciamo sotto e la temperatura inizia ad essere più umana...
...mentre verso Sud la foschia la fa da padrona...
Dai ultimi sforzi, anche se in realtà il sentiero è molto vario, alterna strappetti a lunghi tratti in piano, è molto piacevole da percorrere soprattuto a chi è super allenato come me
(dai na faccina la ghe stà):
...verso Nord ecco la Punta Pettorina...
Eccoci finalmente arrivati sul sentiero 658 che preso verso Sx, porta come da indicazioni, ma stranamente non c'è alcun cenno alla ferrata delle Taccole, ad ogni modo per chi non conoscesse la zona basta dare un'occhiata veloce ad una cartina e si intuisce subito la direzione da prendere.
Proseguo tramite comodissimo sentiero e ti ritrovo lui che subito mi guarda come dire, "cosa sei venuto a fare"?
E subito dopo, schifato, mi dà le spalle come per farmi capire che con il caldo che c'è proprio qui dovevi venire a scassare i maroni...
Va ben dai, adesso basta giochini, cominciamo a concentrarci, arrivo quindi al forcellino da dove scende il canalone che porta all'attacco della ferrata delle Taccole, c'è un bel ghiaione che scende, il Blitz si divertirebbe a farselo al contrario, venendo su cioè da Brenzone con il sent 654 per poi finire nelle ghiaie, ma quando son li mi dimentico di fare la foto sia alla tabella che indica il sentiero per l'attacco che il canalone, eh andi in mona...
Poche ma buone eh? Dopo qualche minuto di contemplazione, in cui tra l'altro mi godo il bel venticello fresco che viene su dal Garda, è ora di andare, non prima però di aver risposto a due signori che incrociandomi mi chiedono se non ho mai fatto questa Ferrata, ai quali rispondo che no, non l'ho mai fatta, ho il materiale dietro ma non è mia intenzione di farla neanche oggi, a meno che non trovi qualcuno magari alla partenza. Al che uno dei due mi dice di non andare a farla da solo che è pericolosa...Bella ravanata, ma non di ghiaioni, saluto i signori e mi lancio giù per il discesone...
Ebbene si, sto ghiaione va giù che è un piacere, e quando mi volto un attimo per capire quanto sono sceso rimango incredulo, mi sembra di essere stato catapultato in un'altra dimensione...
E ravana ti che ravano mi, eccoci che si arriva sotto l'attacco della ferrata dove come potete vedere non trovo un'anima viva...
Questo sarebbe il primo canalino da affrontare...
...a sto punto, mi guardo indietro e sinceramente di rifarmi tutto il pezzo di canalone in salita non ne avrei proprio così tanta voglia e quindi che si fà? Semplice, ci si mette casco, ibrago, moschettoni e perchè no? 30 mt di corda ooooooppsss, no dai quella no, si ravana un pò nelle mutande pensando ai due di prima e via, si parte che è un piacere...
Finito questo bel canalino, veramente divertente, ecco che la ferrata prosegue in diagonale per facile cengia e attorno è così...
Ma andiamo avanti, oltrepassiamo la breve cengia...
...e appena dopo lo spigolo ecco che ci si trova, a detta di molti, davanti al punto chiave della ferrata, questa bella parete di circa 35 mt, che a vederla da sotto sembra più ostica di quel che sarà poi in realtà (ovviamente per qualcuno con già qualche bella ferrata in CV poichè per principianti non credo sia adatta)...
Partiamo alla "conquista" del paretone, ci sono alcune staffe ben distanziate però tra loro a rendere un bel pò più facile la progressione, la parete è comunque tutta attraversa da una fessura che offre molti appigli naturali...
Il paretone è anch'esso molto divertente ed offre la giusta dose di adrenalina regalata soprattutto dalla forte esposizione della parete verticale, una volta arrivati in fondo ci si ritrova su di questo piccolo terrazzino...
...da dove parte, secondo me e confermato dal buon Onurb,parte il tratto più duro della ferrata, purtroppo non ho potuto far foto del camino perchè impegnato nella salita (e almeno qualcosa rimane anche da scoprire), ma si tratta di un bel camino a tratti strapiombante che mette a dura prova. Con un pò di calma e guardandosi bene attorno comunque anche qui si trovano parecchi appoggi utili per i piedi. Finito anche quest'ultimo tratto, si può dire che il grosso delle fatiche è ultimato, non ci resta che da percorrere un bel sentierino tra i mughi...
Il sentiero non è poi così tanto chiaro, ma guardando bene lo si trova facilmente...
Una rapida occhiata a ciò che mi circonda ora...ovvio che voi non potete sentire, ma dal rifugio Telegrafo le sirene mi chiamavano, vieniiiiiii, siamo bionde e spumeggiantiiiiii, vieniiiiiiii......(
)
Il richiamo è troppo forte, dai su, mettiamo la firma su sto libro di vetta che si trova poco prima della fine del sentiero e corriamo dalle bionde...
...una volta sulla vetta delle buse però mi trovo questi amici a darmi il benarrivato...
...e qui la cosa si fa poetica, per un attimo non penso più alle bionde spumeggianti...
Dai Michelin, riciapate, dai che tra un pò fa buio e saltan fuori i lupi, saluto quindi la bella famigliola...
...e mi incammino verso il rifugio tramite il bellissimo sentiero 658 che scende dal passo del camino...
...ed eccoci arrivare in breve alla variante del sentiero che costeggia il versante Ovest...
...ed eccoci finalmente sul luogo di consegna della dovuta ricompensa...
...dove trovo ad attendermi la prima delle mie bionde spumeggianti....cosa avevate capito????
Sorseggiando di gusto la lauta ricompensa, do uno sguardo alla parete su cui si sviluppa la ferrata...
E dopo aver contemplato e placato la sete, è giunta l'ora di avviarci per la via del ritorno, saluto i gestori ed i pochissimi clienti e via giù per il sentiero Bovi n° 652...
Nel frattempo inizia ad imbrunire sul serio, e lo sguardo va finire verso Est, da dove mi saluta anche lui...
...arrivo al Baito Novezza che ormai è praticamente buio...
Un'ultimo sguardo alla sagoma di questo monte a me caro, che oggi ha saputo regalarmi, nonostante ormai lo abbia girato in lungo ed in largo, l'ennesima magnifica giornata...
Spero di avervi annoiati il più possibile, adesso potete tornare a postare i vostri sogni...
Ciao a tutti dal vostro BBB.
Bye
