Ma quest' anno ancora non sono tornato in quella che considero la mia casa montana. Oggi è finalmente arrivato il giorno e di buon mattino arrivo appena sotto ai prati Fosne: rilassante località poco oltre la chiassosa e affolata Cant del Gal/ La Ritonda.
Mi avvio lungo la forestale con direzione Pedemonte: subito comincio a salire ma la pendenza è moderata, perfetta per scaldare le gambe. Subito cominciano le inebrianti visioni delle varie cime: è difficile non fermarsi a rimirar il panorama. Ad ogni modo arrivo all' incrocio col sentiero del Cacciatore che sale verso cima della Stanga: questo sentiero risulta aperto(non ho visto nessun cartello di chiusura) e ora, con nuova tracciatura, passa di fianco all' enorme frana di pochi anni fa.
In breve sono in località Pedemonte e incrocio il sentiero che parte da Cant del Gal e arriva al rifugio Pradidali........ e di questo son sicuro visto che io, seguendo il suddetto sentiero, arrivo al Pradidali!
Ora proseguo verso il passo Ball che raggiungo dopo aver lasciato sulla sinistra la deviazione per la ferrata del Porton e non prima di aver attraversato un ampio pianoro ghiaioso: topos caratteristici nel gruppo delle Pale.
Bene, sono arrivato al passo Ball; ora la cartellonistica mi indica la via.........faccio una foto.
- I cartelli del cuore.jpg (137.02 KiB) Osservato 2661 volte
Questi cartelli la foto se la meritano tutta........ora vi spiego il perché!
Esattamente 10 anni fa cominciavo la mia avventura in dolomiti; il mio 'imprinting' dolomitico l' ho avuto proprio in queste zone e il passo Ball segnò una tappa importante.
Allora, ignorante ed inesperto, arrivai qui e lessi "sen-tie-ro at-trez-za-to Ni-co Gu-sel-la". Attrezzature?Via ferrata? Cosa cavolo è? Mi pare roba da alpinisti! Tornato a casa mi informai e continuai a pensare valida l' equazione ferrata=roba da alpinisti.
Poi il tempo, l' esperienza, la voglia di fare (senza strafare) mi hanno portato a considerare la via ferrata alla mia portata e ora inserire un po' di ferro nei miei giri non mi dispiace; in particolar modo se ferrare mi consente di percorrere itinerari altrimenti non percorribili.(se vuoi arrivare a forcella Stephen o ferri o nisba)
Toh! Mi son talmente perso nei miei pensieri sulla mia storia escursionistica che sono arrivato a forcella Stephen senza accorgermene.
Però mi accorgo subito della magnificenza del luogo: che figata di posto! Prima di sedermi a gustare il meritato panino con mortazza decido di salire la vicina cima val di Roda.
E mentre sono sulle prime rampe di salita un giovane, da lontano, indicando la cima mi fa: "You must go there. It's amazing. Believe me!". Riesco a sbiascicare qualcosa del tipo:" Ai beliv, ai beliv. Im goin der".
E lui subito mi fa:"Italiano?"
.......el ma' sgamà subito........
"Si, ma allora perché parliamo in inglese?"
Ci mettiamo a parlare del più e del meno confrontando i nostri itinerari, lo saluto e in breve sono alla croce di vetta. Ora lascio parlare le foto:
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- Rosetta, Cimon e Vezzana.jpg (68.69 KiB) Osservato 2661 volte
- Pala di san Martino con bivacco.jpg (84.61 KiB) Osservato 2661 volte
- Laggiù il passo Ball.jpg (136.79 KiB) Osservato 2661 volte
Nel frattempo noto un paio di signore su quella che dev' essere la cima vera e propria, timoroso di disturbarle e ancor più di dovermi sorbire discorsi poco edificanti mi avvicino per la meritata pausa, le saluto e mi siedo a poca distanza. Credo che abbiano capito al volo che questa è casa mia e che preferisco il silenzio: anche loro sono in mistica adorazione delle cime che ci circondano.
Ripresomi da cotanta bellezza decido di proseguire il mio viaggio e mentre torno in forcella non posso fare a meno di pensare che, se sarei con certi personaggi da poco conosciuti, scatteresse subito la gara alla battuta più sessista! Subito dopo penso che sarebbe meglio fare un corso accelerato di consecutio temporum e congiuntivi.
Mi avvio verso forcella del Porton che raggiungo tra ferri e tratti non banali: sono stupito dalla totale assenza di cartellonistica ma, senza preoccuparmi, mi avvio in discesa lungo un sentiero affatto banale che mi porta a dei cartelli.........ora capisco tutto: quella di prima non era la forcella del Porton, era un' altra forcella.
Da qui ci sono tre opzioni:
1-risalire la vicina forcella del Porton e tornare al Pradidali tramite la ferrata omonima;
2-andare verso destra in discesa lungo la ferrata della Vecchia;
3-proseguire in falsopiano per andare verso la ferrata del Velo.
Scelgo l' opzione 3 e dopo alcuni saliscendi noto parecchi alpinisti impegnati nella salita del famoso spigolo del Velo........ penso che certamente, vedendomi percorrere la ferrata, mi invidieranno da morire visto che raggiungo l' inizio delle attrezzature che in ripida discesa mi portano al rifugio Velo della Madonna.
[lungo la ferrata incontro un gruppetto di persone senza imbrago né caschetto.......fenomeni veri o presunti........]
Al rifugio c'è troppa gente e decido di ripartire subito direzione sentiero attrezzato Camillo de Paoli che presenta attrezzature solo nella prima parte per poi infilarsi tra boschi, frane e distese di sassi a raggiungere la forcella Col dei Cistri. (il Camillo de Paoli e senz' altro un sentiero molto poco frequentato e nella parte centrale può risultare sfiancante per via di continui saliscendi)
Dalla forcella in breve torni all' auto: per oggi è finita!
Oggi ho portato a termine quello che 10 anni fa era un giro ignoto, poi diventato chimera, poi possibilità ed infine realtà; ciò non mi rende un escursionista migliore ma semplicemente, per oggi, un uomo felice.
Concludo con alcune considerazioni e note tecniche:
-la parte centrale del percorso ('traversata' tra il rifugio Pradidali e il Velo o viceversa) si svolge esclusivamente su ferrata, nel senso che non esiste nessun sentiero escursionistico che congiunge direttamente i due rifugi; poiché ci sono 2 ferrate per versante le opzioni sono ben 4: ognuno scelga l' opzione che più gli si confà tenendo conto che dovrà percorrere necessariamente una ferrata in discesa......
-il tratto forcella Stephen- forcella Porton è il più affascinante ma anche quello più birichino: antenne dritte e massima attenzione!
-in generale la roccia è molto buona e piena di appigli e le attrezzature sono in ottimo stato ma non vorrei mai trovarmi a percorrere questo itinerario con roccia bagnata.......
