da Arterio Lupin » 07/10/2013, 13:00
Premesso che odio tutti gli "-ismi"
Premesso che il termine "definizione" porta etimologicamente dentro di sè il concetto di "finis", termine, fine, confine"...
Premesso, inoltre, che andare in montagna è passare oltre i confini, valicare il tutto e riconoscere come unici confini quelli propri, della propria testa e del proprio fisico...
La definizione è molto calzante nella misura in cui definiamo "fine del turismo" l'andare alla "scoperta" dei propri limiti o semplicemente alla scoperta di un territorio, di un sentiero o di una via a noi sconosciute e per la quale impresa non abbiamo assolutamente la certezza della riuscita.
(ho sommato anche molte considerazioni al riguardo sentite di prima persona da personaggi pari o quasi al Reinhold nazionale...)
Il problema è far capire la valenza del termine "alpinismo" (ricerca dell'avventura, della scoperta di sé e dell'ambiente montano senza la certezza della riuscita - altrimenti che cazzo di avventura sarebbe) e dell'altrettanto importante termine "turismo"...
Potremmo ricordare che i primi esploratori dandy britannici erano per la maggior parte dei casi annoiatissimi signorotti tardo-decadenti in cerca di dare una scossa alle proprie vite barbose....
In più, potremmo anche obiettare che chi va a cimentarsi nell'alpinismo lo fa spesso e volentieri da turista, praticando la disciplina nel tempo libero e col piacere di girare e scoprire... Quindi facendo il turista...
Reinhold è spesso fastidioso, ispido, ma è tutto fuorché cretino e tra le tante definizioni la sua è forse quella più calzante, a patto, ripeto, di dare il giusto valore ai termini alpinismo e turismo.
Ovviamente è solo il mio parere.