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Caratteristiche

  • Moderatamente difficile.
  • complessivamente 8.00h
  • - 600mt in salita
    - 1750mt in discesa
  • - rifugio Giovanni Pedrotti alla Rosetta 
    - rifugio Pradidali 
    - rifugio del Velo
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 2.5
Esposizione 3
Varietà passaggi 3.3
Impegno fisico 2.6
Interesse paesaggistico 4
Numero votazioni 22
VALUTAZIONE FERRATA GALLERIA FOTOGRAFICAGOOGLE.MAPS Via Normale su VIENORMALI.it

Vie Ferrate del  PORTON -VELO

FORCELLA del PORTON

segnalate da GIAN MICHELE GOZZI

AVVICINAMENTO

Da San Martino di Castrozza-Tn la cabinovia del Colverde e la funivia della Rosetta (entrambe recentemente rinnovate) conducono in circa mezz’ora alla stazione a monte (2633mt) alle pendici della Rosetta, da cui in pochi minuti di comoda discesa si raggiunge il rifugio Pedrotti (2581mt), punto di partenza dell’itinerario e di tante splendide escursioni nel gruppo delle Pale. Dal rifugio si imbocca in direzione E il sentiero n.707-709; ben presto si giunge alla biforcazione tra i due segnavia e si mantiene la destra seguendo il n.709; si attraversa il selvaggio e sconfinato altipiano delle Pale, un ondulato mare di roccia nel quale l’orientamento, non elementare, è garantito da numerosi ometti di pietre (ci sono anche i segnavia biancorossi, per la conformazione del terreno già poco evidenti in condizioni meteorologiche normali, pressochè invisibili in caso di nebbia o maltempo);si risale verso destra lo zoccolo della Cima Tomè su facili placche inclinate, fino a calare alla fine sul Passo Pradidali Basso (2658m-1.10h). Si prosegue lungo il n.709, rascurando tutte le altre deviazioni laterali, in discesa verso la Val Pradidali lungo una serie di ampi gradoni, dapprima per sfasciumi e roccette in alcuni punti un po’ delicati, quindi per sentiero più agevole che conduce al Lago Pradidali (2242m; negli ultimi anni sempre quasi asciutto) e, con un ultimo lieve strappo in salita, al rifugio Pradidali (2278m-50'-2.00h). In alternativa, dal rifugio rosetta si imbocca in direzione S il sentiero n.702 e, oltrepassato dopo pochi minuti il Passo di Roda (2572m), si comincia a scendere per una lunga sequenza di tornanti e, con un’ultima traversata, si raggiunge l’erboso Col delle Fede (2278m-1.00h). Proseguendo, si abbandona il sentiero n.702 (che scende sulla destra verso San Martino di Castrozza) per imboccare verso sinistra il sentiero n.715 che, passando sotto alla Pala di San Martino e sullo zoccolo della Cima Immink, conduce fino al Passo di Ball (2443m-45'-1.45h-qui si stacca, sulla destra, il sentiero attrezzato Nico Gusella); da qui in breve si scende al rifugio Pradidali (2278mt-15'-2.00h). La seconda alternativa è tecnicamente più impegnativa (alcuni sia pur semplici tratti attrezzati), ma decisamente consigliabile in caso di scarsa visibilità (il rifugio Pradidali è accessibile anche dal Cant del Gal in Val Canali-1180mt-in circa 3.00h). Dal rifugio Pradidali si imbocca il sentiero n.739 e, oltrepassata la baracca della teleferica, si discende nell’angusto ed oscuro Vallon di Pradidali fino a raggiungere l’attacco della ferrata del Porton (2200m ca.- 40'-2.40h). 

LA FERRATA

Si attacca lo zoccolo della Cima di Ball, salendo subito una parete verticale su gradini metallici per un centinaio di metri, cui segue un tratto di salita verso sinistra, un tratto quasi in traversata sempre verso sinistra e quindi un delicato ultimo tratto in discesa, tutti ottimamente attrezzati con cavo metallico e qualche piolo/gradino, fino a scendere sul fondo del profondo canalone detritico che separa la Cima di Ball dal Sass Maor. Si risale faticosamente il canalone, e superando l’ultimo ripido tratto con una scaletta inclinata appoggiata sugli sfasciumi terminali ed accostata alla parete di sinistra, si raggiunge alla fine la Forcella del Porton (2480m-1.20h-4.00h); poco oltre, da destra, proveniente dal Passo di Ball attraverso la Forcella Stephen, giunge anche il sentiero attrezzato Nico Gusella. Dal Porton ci si avvia in discesa continuando a seguire il segnavia n.739; si trascura nel punto più basso la diramazione verso destra che scende lungo la Val de la Vecia (segnavia n.739b; utile come via di fuga verso valle in caso di maltempo,ma con alcuni non banali tratti attrezzati nella parte bassa in corrispondenza della ferrata de la Vecia) per continuare a risalire per semplici ghiaie fino alle prime rocce, sulle quali si continua in traversata fino ad incontrare i primi infissi della ferrata del Velo. Si prosegue lungo lo zoccolo delle pareti settentrionali del Sass Maor e della Cima della Madonna, su tratti ottimamente attrezzati prevalentemente con cavo metallico e senza variazioni apprezzabili di quota, fino ad un tratto in discesa per canalini ed una ripida paretina che consentono di aggirare la base dello Spigolo del Velo. Con gli ultimi infissi e senza particolari difficoltà, si raggiunge una terrazza ghiaiosa e, per un ultimo tratto di sentiero in salita, il rifugio del Velo (2358mt-1.00h-5.00h).

RITORNO

Dal rifugio del Velo si imbocca il sentiero n.713-721 che, trascurata poco oltre la diramazione verso sinistra per il sentiero attrezzato Camillo Depaoli (segnavia n.734-3.00h ca. ai Prati Fosne-1350m-in Val Canali- alcuni brevi e divertenti tratti attrezzati), scende dapprima per ghiaie nella conca del Cadinot, quindi per le rocce costantemente bagnate della Lasta Moia, parzialmente attrezzate con corrimano in cavo metallico, conducendo rapidamente nel Cadin di Sora Ronz; si trascura la diramazione del sentiero n.713 sulla sinistra che scende alla Malga Zivertaghe (sita a circa a 1400m-2.30h dal rifugio del Velo), e si prosegue verso N lungo il sentiero n.721, oltrepassando in breve l’innesto da destra del sentiero n.739b che scende dalla Val de la Vecia proveniente dai pressi del Porton (1950m ca.-30'-5.30h); costeggiando la base dei versanti O della Cima di Ball e della Cima di Val di Roda, si giunge infine a San Martino di Castrozza proprio in corrispondenza della stazione a valle della cabinovia Colverde proprio dove era iniziata l’escursione (1466m-2.30h-8.00h).

CONSIDERAZIONI

La Forcella del Porton, che si apre squadrata e misteriosa lungo la cresta che raccorda la Cima di Ball ed il Sass Maor, rappresenta per l’escursionista un fantastico crocevia di percorsi attrezzati: il sentiero attrezzato Nico Gusella, la ferrata della Vecia, la ferrata del Porton e la ferrata del Velo; questi ultimi due percorsi, nella sequenza qui indicata, rappresentano l’itinerario più classico che l’attraversa. Di seguito viene descritto l’itinerario classico generalmente percorso da chi sceglie di rientrare in giornata al punto di partenza; la fitta rete di sentieri ed i numerosi rifugi della zona consentono comunque accessi alternativi e remunerative varianti (alcune di queste accennate nella descrizione del percorso).

Commenti   

-2 #48 Giampietro 2022-06-28 15:30
Percorse il 27/06/2022 in giornata seguendo l'itinerario Rif. Rosetta - Rif. Pradidali - Ferr. del Porton - Ferr. del Velo.
Ferrate non difficili e attrezzate benissimo. Il giro è lungo e alla fine la stanchezza si fa sentire.
I cambiamenti climatici si fanno sentire in maniera desolante: poca neve, il Fradustra ormai inesistente (così dicono quelli dei rifugi), scarsità di acqua...
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0 #47 Emanuele 2021-08-30 08:55
Percorsa il 29/08/2021 Percorsa da malga Civertaghe con ferrata del Velo, forcella Porton e ritorno per la ferrata della Vecia. Molto bella dal punto di vista paesaggistico, la ferrata si presenta piuttosto semplice e con esposizione ridotta, molto ben attrezzata.
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+1 #46 Filippo Ferrari 2021-08-18 06:53
Percorsa il 17/08/21, partenza ore 8:45 dal rifugio Pedrotti, 8 ore e 30 di percorso complessivo. Ferrata poco tecnica ma con ambiente spettacolare, attrezzata in ogni punto. Segnalo soprattutto la presenza di due problematiche non segnalate da nessun rifugio: al passo di ball c’è un nevaio di 20m circa da attraversare, ramponcini assolutamente consigliati se non si ha passo fermo (ci siamo fermati ad aiutare un gruppo senza nulla dietro di noi), il canalone segnato nella relazione è messo in condizioni non ottimali (durante l’inverno sono franate diverse zone) con i segnali che si seguono con difficoltà rischiando di mettersi in situazioni di pericolo (uno dietro di noi è scivolato per qualche metro). Arrivati alla fine della ferrata Porton nulla da segnalare poiché tutto come da relazione, assolutamente sconsigliato il giro opposto, seguire la via come da relazione. Giro lungo ma bellissimo, da fare con tempo ottimale.
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0 #45 Angelo T. e Marco R 2019-09-28 08:06
Percorse entrambe il 15/09/2019 con pernottamento al rifugio Pedrotti alla Rosetta. Avvicinamento attraverso il lungo e spettacolare sentiero 702 e 715. Giunti sotto il Campanile Giovanna, poco prima del passo di Ball, un breve tratto ben attrezzato ed esposto, ci da un assaggio di ferrata. Perfettamente in linea con la descrizione, ben segnata e abbondantemente attrezzata, non presentano particolari difficoltà tecniche e quindi lascia godere a pieno il paesaggio circostante. Se si parte dal rifugio Pradidali, la ferrata Porton è quasi interamente in salita e la ferrata Velo interamente in discesa, al contrario se si parte dal rifugio Velo. Lungo il sentiero che collega le ferrate, vi è l'indicazione per la Ferrata della Vecia. Lunga e noiosa la discesa dal rifugio Velo della Madonna a San Martino di Castrozza (quasi 3 h)
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+6 #44 Pietro Bolcato 2019-08-11 17:40
Percorse entrambe il 03/08/2019, partendo dal Pradidali. La Porton attacca con una alta parete verticale attrezzata con staffe, poi devia a sinistra e il suo sviluppo è alternato tra cenge e brevi tratti verticali, ottimamente attrezzata, a volte anche molto esposta, occhio a qualche tratto bagnato, difficoltà tecnica media, nessun tratto particolarmente impegnativo. La ferrata finisce in un canalone detritico da salire seguendo segni rossi, fare attenzione a non perdere la traccia e ai sassi di caduta di chi precede. La ferrata del Velo completamente in discesa è molto ben attrezzata e non particolarmente difficile, basta scendere con calma e piede fermo. Il rientro a San Martino di Castrozza dal rif Velo è più un 3 ore abbondanti che le 2,5 del cartello.
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0 #43 Federico 2019-08-05 12:21
Percorsa il 04/08/2019. Percorse entrambe (Porton in salita e Velo in discesa) con tempo sereno, partendo dal Rosetta e scendendo a San Martino di Castrozza (7 ore totali con soste, scarpinando di buona lena...). Nonostante il giorno festivo non abbiamo trovato nessuno salendo sulla ferrata Porton, e poca gente abbiamo incontrato anche sul Velo, il che è stato un bene perchè entrambe le ferrate (rimesse completamente a nuovo e perfette) sono ricche (pure troppo) di staffe che fanno da scala e incrociare qualcuno in senso opposto in certi punti diventa problematico. La Porton è molto verticale e, come detto, troppo staffata. Non presenta complicazioni, salvo il tratto non attrezzato prima di giungere alla forcella: farlo in salita OK, ma in discesa bisogna prestare molta attenzione. La Velo è ancora più semplice e breve, ma sicuramente in salita avrebbe avuto un altro significato. Discesa a San Martino lunga e "pesante" almeno fino alla prima strada sterrata.
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-1 #42 Enrico Serafinin 2018-08-23 07:45
Percorse entrambe il 22/08/2018, nel Vallon di Pradidali nella maggior parte dell'anno è presente una lingua di neve da attraversare (c'era anche ieri ma la si poteva aggirare). Partenza della ferrata su roccia scivolossa bagnata da acqua di stillicidio. Ferrata bella e divertente e non molto esposta. Purtroppo è una ferrata vecchia con cavo lasco e bloccato ogni tre quattro fittoni(distanti anche 5 metri uno dall'altro), quindi conviene proseguire sufficentemente distanziati per evitare di dare strattoni agli eventuali compagni.
Nella parte finale si deve salire in libera un lungo canalone detritico molto instabile e irto (fatto in salita e quindi più agevole). Salito il canalone restano solo circa 20 metri di ferrata con una scala.
Attenzione: prima del canalone è saltato il penultimo fittone del cavo.
Ferrata del velo percorsa in discesa. Più divertente da fare in salita. Bella e attrezzata di nuovo. Molto sicura.
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+2 #41 Galva 2017-08-21 12:46
Percorsa il 20/08/2017, tragitto Rif. Rosetta-Rif. Pradidali-Porton-Cima Val di Roda-Rif. Velo-San Martino in 8 ore circa. Ferrata Porton tutto sommato facile, c'è abbondanza di attrezzatura e se non si soffre di vertigini tutto ok. Ferrata del Velo fatta in discesa quindi poco interessante.
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+1 #40 Stefano 2017-08-09 16:16
Percorsa il 06/08/2017 Ascesa al Pradidali il giorno 5 e partenza per le ferrate il giorno 6. Ferrata del Porton ottimamente attrezzata non difficile ma impegnativa in alcuni tratti. Il Velo è stata attrezzata e un po' modificato rispetto al vecchio percorso. Dal rifugio del Velo discesa a San Martino. Molto bella.
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+3 #39 Giulio 2016-08-07 21:22
Percorso 04/08/2016. Partenza rifugio Pradidali ed arrivo dal rifugio del Velo. Ferrata ottimamente attrezzata e non troppo difficile. Esposizione piuttosto costante. Attacco della Porton che richiede alcuni metri di arrampoicata su facili roccette ma senza attrezzature fisse.
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