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Caratteristiche

  • Moderatamente difficile.
  • Salita:
    - Col di Prà-attacco: 2.00h
    - attacco-fine prima parte ferrata: 30'
    - fine prima parte ferrata-forcella Orsa: 2.00h
    Discesa:
    - forcella Orsa-Malga Canali (Val Canali) per rifugio Treviso: 2.00h
    oppure
    - forcella Orsa-passo canali: 30'
    - passo canali-forcella del Miel: 40'
    - forcella del Miel-Col di Prà: 2.45h.
  • Salita:
    - Col di Prà-attacco: 700mt
    - attacco-fine prima parte ferrata: 150mt
    - fine prima parte ferrata-forcella Orsa: 650mt
    Discesa:
    - forcella Orsa-Malga Canali (Valle Canali) per rifugio Treviso: 1100mt ↓
    oppure
    - forcella Orsa-passo canali: 50mt ↓; 190mt ↑
    - passo canali-forcella Miel: 50mt ↓; 150mt ↑
    - forcella del Miel-Col di Prà: 1700mt ↓
  • locanda "al Cacciatore"
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Media valutazioni

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Via Ferrata "dell' ORSA"

FORCELLA dell'ORSA - SENTIERO del CACCIATORE

segnalata da PAOLO CORENGIA - 2011

PERCORSO STRADALE

Frazione di Col di Pra' del comune bellunese di Taibon Agordino (da cui dista 8,5 chilometri) lungo la Valle di San Lucano. Diverse possibilità di parcheggio: seguiamo per Val d’Angheraz e passato un piccolo ponte prima del divieto troviamo il parcheggio.

AVVICINAMENTO

Da Col di Prà,si lascia alla propria destra la Locanda "Al Cacciatore" e seguendo la forestale (segnavia n.767 indicazioni per ferrata dell’Orsa) lungo la sinistra orografica del torrente nella Valle Di Angheraz si attraversa lungamente il bosco di faggi e larici. L’avvistamento sulla propria sinistra della Casera d’Angheraz bassa indica la quota di 1048mt. Oltre questa la strada prosegue con minore pendenza. Successivamente un secco tornante della forestale sulla nostra destra ci indica che siamo a 1250mt (1.30h). Si prosegue verso l'imponente fondo della valle fino a che la strada si esaurisce in sentiero,che ora sale ripido fra il bosco più rado. Si attraversa il secco greto del torrente ,per poi risalirlo direttamente. Attenzione che il bivacco Dordei che era sito in questa zona,pur essendo segnato in qualche carta escursionistica ancora in uso e citato in diversi siti,è stato demolito. Ora è segnato da un grosso macigno (grossa pentola appesa ad un palo) che si raggiunge con sentierino sul finire del bosco poco visibile a sinistra (segnavia gialli e rossi sbiaditi). Imminente la fine della valle  alla quale si arriva per un ripido crinale,fino alla enorme conca detritica: qui la valle termina e si è attorniati da alte pareti (a sinistra dal gruppo dell’Agner,di fronte dalla Croda Granda,cime del Marmol,cima del Coro,quella dell’Alberghetto,cima dell’Orsa e a destra dal costone del Miel) tra le gole e nevai non ancora sciolti. In fondo sulla destra si scorge la traccia di un sentierino che in pochi e veloci tornantini porta alla base del massiccio   e sale all’attacco quota di 1550mt (2.00h da Col di Prà-700mt di dislivello). Attenzione a non farsi fuorviare da un grosso bollo rosso sulle pareti centrali: puntare invece su quelle di centro destra. L’attacco è evidenziato da un cartello giallo.

LA FERRATA

La ferrata parte subito piuttosto ripida ed un poco esposta sviluppandosi lungo una bella fessura diagonale   . La roccia è in questo tratto abbastanza buona ed il cavo può essere usato esclusivamente per autoassicurazione. Si raggiunge subito una scaletta  che permette il superamento di un brevissimo tratto quasi verticale a cui segue una paretina più articolata . Si segue il cavo verso sinistra  a raggiungere altre di tre scalette metalliche . Mediante queste si perviene prima una cengia che conduce verso destra, poi si continua in diagonale su terreno più facile verso sinistra . Successivamente si arrampica nuovamente in verticale su paretine appigliate e piacevolmente esposte sino al termine di questa parte della ferrata  (1670mt-30' dall'attacco-2.30h da Col di Prà-850mt di dislivello). Si merita così un canalone erboso  che si percorre inizialmente sulla destra. Al divenire di questo roccioso ci si porta sulla sinistra, si percorre una comoda cengia   e si raggiungono altre attrezzature che aiutano a superare alcune roccette  . Le attrezzature hanno qui il compito più che di aiutare la progressione quello di segnavia . Si guadagna infine un ghiaione, che all’inizio stagione è occupato da un nevaio . Ci si alza seguendo i segnavia per traversare poi sulla destra ad imboccare un canale erboso . Si segue questo per qualche decina di metri fino ad un bivio scarsamente indicato (2200mt segnavia giallo/verdi che proseguono, segnavia bianco/rossi che girano a destra). Si seguono i segnavia bianco/rossi che attraversano il canalone a sinistra ora roccioso e,mediante una corta e comoda cengia  ci conducono sulla parte superiore del ghiaione che scende dalla forcella dell’Orsa  . Quest’ultima si intravede grazie ad un cartello che svetta . Si risale il ghiaione portandosi gradualmente sul lato sinistro e,per tornantini,si raggiungono le ultime attrezzature ,che permettono il superamento di una gola friabile  (attenzione pericolo di sassi!) che ci deposita direttamente sulla forcella (2330mt-2.30h dall'attacco-4.30h da Col di Prà-1500mt di dislivello).

DISCESA

Due opzioni:
1- alla Malga Canali (valle Canali) per rifugio Treviso. La discesa nel versante della Val Canali, da fare in approssimativamente in due ore comporta circa 1100mt di dislivello: 850 sino al rifugio Treviso ed altri 250 per raggiungere il piazzale. Si scende il canale sassoso per 50-60mt   fino a prendere il ben visibile sentiero n.707 che proviene dalla nostra sinistra. Lo si segue in discesa lasciandosi poi sulla sinistra i due accessi alla Croda Grande e raggiungendo in 1.30h il rifugio. Da questo ripidissime serpentine alla Malga Canalil (2.00h da forcella dell’Orsa-6.30h totali) .
2- al punto di partenza per passo Canali. Si scende il canale sassoso per cinquanta/sessanta metri fino a prendere il ben visibile sentiero n.707 che proviene dalla nostra sinistra (si può perdere meno dislivello se, scendendo si taglia immediatamente alla base delle rocce alla nostra destra indovinando una traccia che taglia in quota) e raggiunge il Passo Canali (2469mt-30’ da forcella dell’Orsa-5.15h da Col di Prà). Si scavalca il passo sulla destra e, seguendo sempre il segnavia n.707 si raggiunge una bellissima depressione prativa   - 2370mt. Da questa si rimontano i 150 metri che ci permettono di raggiungere la forcella di Miel  (2520mt-40' da passo Canali-6.00h da Col di Prà): bellissimo il colpo d’occhio sul sottogruppo dell’Agner . Da questo punto, seguendo il segnavia n.705 sulla nostra destra, bisogna perdere 1700mt di dislivello: i primi 650 metri sono noiosi e faticosi,tra continui cambi di direzione, canalini friabili e salti rocciosi si giunge al termine del Vallone del Miel dove ci si può riposare su di un bellissimo pascolo  (1870mt-50’ dalla Forcella del Miel): meritiamo uno sguardo indietro con il giusto compiacimento  ignari del fatto che ancora oltre 1000 metri ci separano dal fondovalle!. Lasciato sulla sinistra il bivio per la tromba del Miel si riprende la discesa con bella vista sulle Pale di S.Lucano , si segue una cengia erbosa che rimonta di una ventina di metri,si contorna il Col dei Fagher, un ultima contropendenza e, nuovamente nel bosco, si riprende l’imbocco della valle con il sentiero che, dopo aver costeggiato sulla nostra destra la Casera del Piz a quota 1480mt,con ripidissimi tornanti ci deposita sulla strada forestale (circa a 1200mt-2.30h da Forcella del Miel). Percorrendo il sentiero (segnavia a sinistra per scorciatoia) si abbreviano la strada e si rientra al a Col di Prà (15’-2.45h da Forcella del Miel-8.45h.

CONSIDERAZIONI

L’itinerario può essere accorciato di circa un’ora scegliendo i segnavia giallo/verdi a destra del bivio che si incontra a 2200mt in salita: siamo sul sentiero Remo Furlan che s'inerpica per un canale fra zolle erbose,sassi e qualche spuntone; con tempo nebbioso è da porre attenzione alla rada e ai segnavia. La traccia,che incrocia in alto sulla verde rada pianeggiante il sentiero che proviene dal passo Canali segnavia n.707 che va seguito a destra, permette di raggiungere immediatamente la forcella del Miel (45’ dal bivio). Il sentiero del Dottor ripercorre il percorso aperto ed attrezzato personalmente dal Presidente del CAI di Treviso Giulio Vianello (il "Dottor") nel lontano 1925 per mettere in comunicazione la Val Canali con la Val di San Lucano attraverso la forcella dell’Orsa e la Val Angheraz. L’itinerario è inserito (quasi sicuramente) su quello che era un vecchio sentiero di cacciatori.

Commenti   

+1 #13 Daniele Colombo 2018-06-18 07:28
Percorsa il 17/06/2018 da Col di Pra e ritorno attraverso la forcella del Miel. Al netto del fatto che l'ambiente è ancora un pò innevato confermo la pericolosità del passaggio a quota 2200, ammesso che il tracciato passi di lì, come ho supposto e dato che non sono visibili segnavia. Tutto da capire il perchè un punto del genere non sia stato attrezzato. Se è così chiamarla "ferrata facile (o media)" può costituire un problema per chi la affronta con rilassatezza, come avviene per le ferrate presunte equivalenti.
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+5 #12 Ernesto Crapanzano 2016-09-08 15:14
Percorsa il 07/09/2016,salendo per la val d'Angheraz con ritorno a Col di Prà attraverso forcella Miel e col fagher.Alcune avvertenze e consigli: superata la prima parte tecnica della ferrata,difficile soprattutto per la forte esposizione, si entra nel lungo canale roccioso che porta alla forcella dell'orsa; da qui la traccia risulta spesso difficile da trovare, a causa della rarità dei segnavia; attenzione all'ingresso del canale:la traccia è sui mughi a destra rispetto al torrente secco, non a sinistra come indica la carta Tabacco. Molta attenzione più in alto con la traccia passata a sinistra:c'è un passaggio pericoloso,non segnalato dalla relazione soprastante,espostissimo e senza la minima assicurazione.Inoltre sul ghiaione terminale, 150 metri circa sotto la forcella dell'Orsa,rinunciando a riindividuare la traccia verso questa,conviene prendere il sentiero Furlan sulla destra,finalmente ben segnalato da segni ben visibili,e che porta con sicurezza o al passo Canali o alla forcella Miel.
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+1 #11 gilberto danieli 2016-08-29 09:17
Percorsa il 27/0872016 dalla forcella del Miel, 2540, in circa 30 min. tre pazzi scatenati scendono con le moto da trial, a più riprese per trasbordare manualmente, nei punti impossibili, le tre moto, il rimanente a motori accesi con un continuo franare di massi. Passano davanti a me che campeggio al bivio con il 776 e proseguono in discesa sul 705, da dove sono salito io, in una nuvola di fumo mai vista e con un frastuono indecente. Mi salutano ed io ricambio in silenzio con le mie maledizioni ed il mio augurio che, senza ammazzarsi possano precipitare e perdere le loro maledettissime moto.
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-2 #10 Giampaolo Peccolo 2015-01-23 00:00
Percorsa il 08/2013, con pernottamento (consigliabile) al rifugio del Velo e rientro il giorno dopo per il sentiero Buzzati. Il sentiero attrezzato è in condizioni più che buone, mentre l'avvicinamento è ufficialmente chiuso per la frana staccatasi dal Sass Maor. In realtà anche prima si doveva percorrere una vecchia frana in salita, questa seconda si è pertanto sovrapposta alla precedente, cancellando il sentiero (che però mani gentili hanno iniziato a indicare nuovamente, attraverso ometti). Parliamo di un'ora scarsa di salita, che si fa dopo un'ora dal parcheggio, quindi con ancora ampie riserve di energie. Non consiglierei l'inversione del tragitto perché il Buzzati è già brutto e ghiaioso in discesa, in salita fa oltremodo disperare. Chi vuol far tutto in giornata NON salga alla Cima della Stanga, ma, poco dopo la fine del cavo, prenda la deviazione per il Cimerlo, e con buon passo può far tutto in 8 ore.
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-2 #9 Michele Ferraresso 2015-01-23 00:00
Percorsa il 16/08/2013 Dal rifugio Velo della Madonna siamo scesi verso il Cant del Gal per il Cacciatore, sentiero attrezzato facile, l'unica nota di interesse è la frana che nel 2008 si è staccata dal Sass Maor, esistono ometti che segnano la via ma ben presto finiscono e bisona inventarsi un pò la via pur evidente.
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-1 #8 Filippo G. 2015-01-23 00:00
Percorsa il 04/08/2013. Per chi arrivasse da Cant del Gal: a causa della frana, il ghiaione non presenta percorso segnato: conviene pertanto percorrerla dall'alto. A valle il sentiero è segnato come chiuso.
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+2 #7 Paolo Andriollo 2015-01-23 00:00
Sentiero attrezzato che si fa ben apprezzare per i paesaggi che regala!! .Non presenta particolari difficoltà tecniche a meno di un punto in tutto il sentiero, ma necessità un buon allenamento di gambe! .Macchinetta fotografica obbligatoria.
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+3 #6 Umberto Pavanetto 2015-01-23 00:00
Il 21/7/2010 i cavi necessitavano di manutenzione; numerosi chiodi di fissaggio saltati.
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-1 #5 Luca Brunell 2015-01-23 00:00
Percorso in ambiente selvaggio e maestoso con un paio di passaggi delicati che richiedono attenzione!.
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-1 #4 Marcello Collot 2015-01-23 00:00
Tecnicamente facile ma lunga e faticosa:fatta con brutto tempo e con ragazzi di 13 anni stravolti dalla fatica.
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