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Caratteristiche

  • Passaggi difficili con difficoltà comunque non troppo sostenute. A tratti la roccia è piuttosto arrampicabile.
  • - salita del solo tratto attrezzato 50-60'
    - discesa fino al parcheggio 1.30-2.00h ridotto a 1.00h se si utilizza impianto funivia Piani Erna.
  • 180m ca. la sola ferrata.
  • - rifugio Azzoni
    - stazioni impianto funivia
  • 0341-497337
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 3
Esposizione 2.4
Varietà passaggi 2.4
Impegno fisico 2.4
Interesse paesaggistico 2.9
Numero votazioni 68
VALUTAZIONE DELLA FERRATAGOOGLE.MAPS

Via Ferrata DE FRANCO SILVANO

MONTE RESEGONE

BY - VIEFERRATE.IT - 2014

La ferrata, attrezzata unicamente con catena moschettonabile, risale i pilastrini sud-est della Punta Cermenati (vetta - 1875mt).

PERCORSO STRADALE

A Lecco, all'interno del tunnel per la Valsassina, prendere l'uscita per i Piani d'Erna, e risalire per tornanti sino alla stazione di partenza della funivia (parcheggio).

AVVICINAMENTO

Dal parcheggio della funivia, due possibilità di avvicinamento:

1- al Resegone per il sentiero n.1 incrociando poi, nel bosco, il sentiero n.5 che arriva dai Piani d'Erna. Da qui si procede come al punto 2.

2- salire ai Piani d’Erna con la funivia ed attraversare fino al sentiero n.1 con il sentiero n.5 che inizia in località Bocca d’Erna (25'). Seguire il sentiero n.1 per il rifugio Azzoni finché, superato il Passo della Zibretta (caratteristica cengia a lastroni con cavo corrimano), si entra nel versante del Canalone di Val Negra, in vista del rifugio (2.45h circa dal parcheggio - 1.15h circa dai Piani d’Erna) . Poco dopo, sulla sinistra si stacca un sentierino -attenzione perchè la deviazione non è così evidente- che conduce ad una visibile palina segnaletica posta pochi metri più in alto a sinistra (località “Om de Sass” a quota 1750m circa). Dalla palina è visibile l’attacco della ferrata Silvano De Franco (cartello indicatore segnato con cerchio nella foto ).

Alla segnaletica, si abbandona il sentiero che sale al rifugio, e si devìa a sinistra scendendo lievemente in direzione del vicino attacco .

LA FERRATA

L'attacco non presenta particolari difficoltà in quanto si tratta di risalire un piccolo salto roccioso e raggiungere alcune facili roccette superiori e ad un breve e successivo traverso erboso . Si inizia a salire sfruttando gli ottimi appoggi naturali presenti in divertente progressione guadagnando così l'apice di questo primo troncone attrezzato, pur con continuità di catena, rappresentato da una brevissima traccia di sentiero che funge da trasferimento verso il secondo troncone . Si parte con una certa trazione sulla catena in quanto carente l'appoggio per i piedi e ci si porta rapidamente alla base di un breve diedro che a sua volta conduce verso una placca attrezzata anche con l'unica staffa metallica presente ma la presenza di una sporgenza rocciosa obbliga ad un certo sforzo per raggiungerla . Si "sbuca" nei pressi di un pulpito erboso dal quale è possibile vedere il successivo torrione da affrontare , torrione raggiungibile discendendo il versante opposto del pulpito , sempre assicurato, e risalendo successivamente un ripido sentiero del nuovo tratto attrezzato. Anche in questo caso l'attacco richiede una certa trazione sul cavo mentre nei metri successivi i migliori appoggi ridimensionano lo sforzo e così, lentamente, si guadagnano metri in direzione di una cengia la cui presenza è sicuramente opportuna per riposarsi prima di una nuova risalita verticale . Il proseguo della Via, che si presentava piuttosto verticale, in effetti richiede da subito un certo sforzo perché come spesso capita all'inizio dei vari tronconi si sente la mancanza di una staffa che agevolerebbe lo "slancio" iniziale ma ovviamente chi ha costruito tale percorso attrezzato ha ritenuto di voler mantenere un certo grado di difficoltà o quantomeno impegno utilizzando molto raramente dispositivi metallici eccetto naturalmente la catena di sicurezza. Questo tratto comunque è piuttosto breve ed in pochi passaggi si perviene presso un ulteriore punto di sosta dal quale un gradone roccioso stavolta agevola la partenza e così facendo si inizia la risalita di un bel spigolo piuttosto gradinato che permette finalmente così un minor utilizzo della catena, se non per sicurezza, ed una progressione più rilassata fino al raggiungimento di alcuni gradoni finali che non destano particolari difficoltà tecniche ed un breve sentierino finale . Quest'ultimo permette il trasferimento ad un pilastrino attrezzato che rappresenta in pratica l'ultimo ostacolo prima del raggiungimento della cresta finale dove poi si troveranno solo alcuni innocui saliscendi. Si parte allora superando il primo "salto" , poi in appoggio su terreno erboso fino ad un secondo "salto" racchiuso tra un grosso masso e la parete uscendo così sulla cresta finale con belle viste, a sinistra, sulle gialle pareti strapiombanti del Dente, della Punta Manzoni e della Punta Stoppani che delimitano a nord il canalone Comera . Si risale un tratto erboso con catena che ha funzione di scorrimano , si prosegue lungo comodo sentiero , si incontrano alcune facili roccette , un successivo breve tratto di sentiero , un suggestivo passaggio che aggira uno spigolo e finalmente si giunge alla croce di vetta - Punta Cermenati- e sottostante rifugio Azzoni - 1860mt.

DISCESA

Si ridiscende dalle spalle del rifugio Azzoni, verso il Canalone di Val Nigra, seguendo la via normale. Attenzione, soprattutto in caso di scarsa visibilità, a non lasciarsi ingannare dai segni di passaggio: il canalone non deve essere percorso sino al suo termine (condurrebbe infatti al rifugio Alpinisti Monzesi ben lontano dal punto di partenza), ma abbandonato dopo poco, seguendo i segnavia, uscendone verso la sponda destra orografica. Si percorre il sentiero sino ai Piani d´Erna se si opta per la discesa in funivia, oppure si devia a sinistra (sentiero n. 1) verso il Rifugio Stoppani (sempre seguendo le numerosi indicazioni) se si desidera scendere sino al parcheggio a valle.

CONSIDERAZIONI

Da sottolineare che, rispetto a quanto descritto in molte relazioni e nonostante la relativa brevità, la Via ferrata De Franco Silvano non è assolutamente da sottovalutare in quanto presenti alcuni passaggi difficili che richiedono una certa trazione sulla catena. Un’alternativa d’attacco è quella di raggiungere prima il Passo del Fò (1284m - 30' dai Piani d’Erna o 1,30h dalla stazione inferiore della funivia) e scalare poi la bastionata rocciosa che sostiene il Pian Serrada per il sentiero attrezzato del caminetto “Buco della Carlotta” o per la Ferrata del Centenario.

Commenti   

+1 #47 Dave81 2021-08-02 08:03
Percorsa il 31-07-2021 dopo la Centenario. Pur essendo poco esperto, sono riuscito a percorrere la via senza grossi problemi, forse abusando un po' troppo della catena (che invece un esperto arrampicatore userebbe molto meno di me). Mi permetto di sottolineare che il punto "più critico" (secondo me) non è affatto la placchetta con staffa....invece ho avuto problemi in un passaggio dove la catena punta verso sinistra, alla fine di una paretina, appena sotto un pulpito: la catena ti porta dentro una fessura della roccia e si fa veramente fatica a sganciare i moschettoni. Tra l'altro, sono rimasto incastrato col piede nella fessura. Questo è l'unico punto che mi ha creato qualche problema.
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+3 #46 Filippo Maggi 2020-08-03 18:05
Percorsa il 31/07/2020. Ferrata molto bella, con attrezzatura in ottime condizioni, ma di difficoltà non banale e pertanto la sconsiglio ad una persona alle prime esperienze. Sono tanti i punti arrampicabili, con rocce ben lavorate, poco consumate dal passaggio, e che garantiscono buona aderenza. In alcuni punti è necessario trazionare sul cavo. In particolare, all'inizio del terzo torrione l'attacco potrebbe scoraggiare i meno esperti, che possono optare per una ripida traccia che può servire come sentiero di uscita, tornando alla base della ferrata.

La catena non agevola molto lo scorrimento del moschettone ma, al contempo, aiuta a trazionare e permette un po' più di movimento, non essendo molto tesa.
Fatta in abbinamento alla ferrata del Centenario riempie una bella giornata di escursione ma, fisicamente, può essere un po' impegnativa.
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+1 #45 Fabrizio Berardi 2020-05-21 16:35
Percorsa il 21/05/2020 Attrezzatura perfetta, presenta 2 o 3 passaggi abbastanza delicati per cui nn la consiglierei ai principianti. Molto arrampicabile, io l'ho fatta con le scarpette e mi e' piaciuta. Concatenata alla ferrata del Centenario, che e' decisamente piu' facile e meno interessante paesaggisticamente.
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0 #44 Massimiliano 2019-10-06 21:47
Percorsa il 06/10/2019 arrampicandola integralmente (usate scarpette),ma non senza difficolta'.Ostici tutti gli attacchi iniziali ai torrioni,a parte quello iniziale.Nello specifico ho trovato particolarmente arduo l'attacco al terzo torrione,riuscendo ad arrampicarmi solo spontandomi molto sulla destra(tirando le longe elastiche al limite della loro lunghezza).Difficoltosa anche la placca con staffa,superata con un 'attraversamento'da sinistra a destra osando un po'.Non facile la discesa di una placchetta verticale di povera di appigli ubicata tra il secondo e il terzo torrione.
Il sentierino che porta alla ferrata non ha alcuna indicazione,si stacca dal sentiero 1 a circa a quota 1700 m aggira un costolone erboso e in pochi minuti porta all'attacco,che pero' non e' visibile dal sentiero normale che sale al Resegone
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0 #43 David Bianchi 2019-09-15 14:33
Percorsa il 15/09/2019 con la proverbiale nebbia del Resegone. Avvicinamento un po lungo ma ne vale la pena. Una delle poche ferrate senza staffe. Corta ma divertente, richiede qua e la un po di tecnica di arrampicata. In un punto siamo dovuti ricorrere all’opposizione tirando sulla catena, ma nella maggior parte dei casi c’erano buon appoggi per i piedi. Non per neofiti.
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-2 #42 Giovanni 2018-04-29 11:28
Qualcuno mi sa dare qualche cenno biografico su Silvano de Franco al quale è bdedicata una via ferrata sul Resegone?
Grazie
Giovanni
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+5 #41 Ale87 2017-07-11 15:59
Percorsa il 07/2017 con la mia ragazza concatenandola a quella del centenario. La sconsiglio a chi non ha almeno un minimo di esperienza su vie ferrate. D'altra parte esprimo un'ottimo giudizio su questa via: trovandosi l'attacco ad alta quota e parzialmente nascosto risulta probabilmente presa poco di mira e dunque la roccia è poco calpestata e ottima per l'aderenza anche nei punti in cui occorre tirare sulla catena. Personalmente non ho trovato particolarmente critica la placchetta con staffa definita punto chiave, quanto invece un breve passaggio a metà del torrione successivo dove la catena mi sembra puntare decisamente troppo a sinistra rispetto al passaggio favorevole(più a destra) andando a terminare dentro una fessura della roccia e rendendo faticoso il cambio e lo sganciamento dei moschettoni una volta raggiunto il pulpito. Sarei curioso e aperto a suggerimenti da qualcuno che ha gestito magari il passaggio in maniera differente dato che a breve ho intenzione di rifarla.
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-1 #40 Stefano 2016-10-17 06:51
Percorsa il 16/10/2016, dopo alcuni giorni di pioggia. L'esposizione a sud consente alla roccia di asciugare rapidamente se c'è il sole. Roccia molto bella, scalata divertente. Se si utilizzano bene i piedi non occorre tirare la catena, a parte forse un paio di passaggi comunque brevi. Ferrata piuttosto breve. Consigliata
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-5 #39 Danilo 2016-08-19 11:04
Percorsa il 16/06/2016 in concatenamento con la Centenario. Effettivamente è piuttosto semplice e breve. Ci sono questi 4-5 salti che inducono a tirare sulla catena, ma con un minimo di tecnica si può fare tutto usano le rocce e con poco sforzo. Inoltre a lato della ferrate, fino quali a metà, corre una lingua erbosa con un sentierino che può essere usato come via di fuga.
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0 #38 Giorgio Donati 2015-08-23 13:12
Percorsa il 23/08/2015 sia la Centenario che la Defranco Silvano. La prima divertente ben attrezzata la seconda sicuramente piu' fisica e tecnica. Mi sono divertito un sacco.
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