Sentiero attrezzato del Vofrède Vallone Cignana segnalato da Alessio Zullian - 2014
Panorami davvero notevoli percorrendo questo lungo itinerario che attraversa il vallone di Cignana ricco,peraltro,di splendidi laghetti alpini. PERCORSO STRADALEDall’uscita autostradale di Châtillon Saint
Vincent -A5- si gira a sinistra e seguendo le indicazioni
per Cervinia si raggiunge la rotonda dove inizia la strada
regionale per Breuil-Cervinia. Si prosegue in direzione di
quest'ultima oltrepassando il paese di Valtournenche e
raggiungendo la centrale idroelettrica di Perrères. Da qui
si prosegue lungo la strada regionale e dopo il lungo
rettilineo, superati due tornanti si gira a sinistra verso
il torrente seguendo le indicazioni per la pesca sportiva.
Si lascia l’auto prima del ponte a lato della strada
sterrata. Abbiamo percorso circa 25km dal casello
autostradale e ci troviamo a circa 4km,prima,di Cervinia.
Dal parcheggio attraversare il Paese e seguire la via per
Beseno,che porta all'omonima frazione, Beseno di
Vercurago. Dopo un paio di tornanti la
strada si restringe e in breve si giunge ad un sentiero che
si stacca sulla destra,in prossimità del cartello
indicante la ferrata. Rapidamente il sentiero si restringe,fino
a diventare poco più di un traccia,si procede faticosamente
ostacolati
dai rovi e da tronchi caduti,cercando i segnali
talvolta ricoperti dalla vegetazione. In circa
30-40 minuti si raggiunge l'attacco della ferrata. PERCORSO ATTREZZATOSi parte percorrendo una decina di metri lungo un esposto traverso ma con una magnifica vista sul Cervino, poi si entra nel vallone e mantenendosi vicino alla cresta si prosegue per roccette inframmezzate da ciuffi d’erba. La pendenza diminuisce di molto, poco dopo la ferrata si interrompe, si attraversa un praticello tappezzato da vegetazione nana per poi riprendere l’ascensione con un breve passaggio alto un paio di metri dove occorre posare le mani sulla roccia per mantenere l'equilibrio. Seguono diverse altre interruzioni a cui si alternano tratti di ferrata sempre facile e spesso su roccia molto coricata. A circa 2800mt si arriva ad un piccolo terrazzino con vista sul ghiacciaio di Vofrède poi il sentiero riprende con un tratto verticale ma molto facile e prosegue su rocce rotte e dalla pendenza modesta. Dopo il secondo terrazzino panoramico la ferrata ricomincia con brevissima placca attrezzata con due gradini, poi si attraversa una zona di rocce rossastre, ricche di ferro, dove sono state fissate alcune catene e si scavalca una profonda spaccatura della roccia. Dopo poche decine di metri di dislivello il sentiero attrezzato termina e si arriva al pianoro sotto il Castelletto Whymper. Dall'altra parte della valle si vedono le acque azzurre della diga del Goyet dominate dai ghiacciai che scendono della Gobba di Rollin. DISCESADal pianoro è ben visibile verso sud il
colle di Vofrède, dietro il quale si vede in lontananza la
punta Cian (Tzan). Ci si dirige verso di esso attraverso la
pietraia seguendo i segnavia gialli ed alcuni ometti. Dal
colle si scende verso il Gran Lago seguendo alcune tracce di
sentiero e poi direttamente sugli sfasciumi che diventano
via via più grossi fino a raggiungere la sponda Est
dell’invaso. Qui vi sono due scelte possibili: o percorrere
il muro di contenimento del bacino per poi dirigersi verso
un piccolo rudere dal tetto sfondato che si vede sulla
sinistra (la strada più agevole ma leggermente più lunga)
oppure proseguire in direzione est costeggiando i due laghi
sui dossi montonati fino ad arrivare al rifugio. Se si
sceglie la soluzione più facile arrivati alla casetta
abbandonata si segue il piccolo sentiero che fa da balconata
sulla diga di Cignana. Dopo essere passati ai piedi di un
panettone roccioso ci si immette nell’ampio sentiero che
sale da Cignana e in breve si raggiunge la terrazza del
rifugio Perucca Vuillermoz dove con un poco di fortuna è
possibile osservare il volo del Gipeto. Dal rifugio
si scende lungo il sentiero che serpeggia tra le rocce
montonate fino al bivacco Manenti (segnavia 6, altavia 3),
una suggestiva costruzione posata sopra il lago di
Balanselmo. Al suo interno vi sono due comodi posti letto,
se gli ospiti sono più numerosi è consigliabile salire fino
al locale invernale del rifugio Perucca Vuil. Si
prosegue scendendo lungo i ripidi tornanti che passano a
fianco della cascata formata dall'emissario del lago di
Balanselmo. Sulla destra si incontra la Barma del Gargantua
che merita la citazione nella raccolta di arte alpina
valdostana. Con un lungo tratto in mezzacosta ci si porta in
vista dell'alpe Chevalley. Dopo averla raggiunta si prosegue
per un breve tratto lungo la sterrata che sale verso il
colle della Finestra di Cignana fino ad incontrare, vicino
ad un masso, l'inizio del sentiero che porta al colle.
Raggiunta la sella si scende lungo il sentiero n.107 tenendo
la sinistra fino ad arrivare al bivio dal quale si stacca il
sentiero per il rifugio Lo Riondé, lo si percorre fino
all'intersezione con il tratto percorso all'andata oppure,
in vista del parcheggio, si imbocca uno dei sentierini che
portano verso la cava e il fondovalle dai quali si raggiunge
agevolmente l'auto. La ferrata di Vofrède è una delle più facili e forse la meno conosciuta di quelle presenti in territorio valdostano. Per le sue caratteristiche può essere considerato più un sentiero attrezzato dove il cavo non è sempre presente. E' lungo,con notevole dislivello ma non ci sono passaggi particolarmente esposti e le roccette da superare sono sempre piuttosto facili e ben appigliate. |