Via Ferrata delle Taccole Vetta delle Buse 2022 PERCORSO STRADALE La via di avvicinamento descritta in questa relazione è la più interessante visto l'ambiente nel quale si sviluppa e probabilmente anche quella con maggior dislivello. Raggiungere la località Prada-Vr, attraversando paesi come Affi-Costermano-San Zeno, raggiungibili dal casello autostradale Affi (Modena-Brennero), e continuare per la Val Trovai oltrepassando i rinnovati impianti di risalita Costabella (prossima riapertura estate 2022) e dopo circa 3km da questi su strada stretta e un pò sconnessa si trova una sbarra che, se alzata, ci permette di procedere in auto fino ad uno slargo adibito a parcheggio pic-nic -1050mt- (Punta Veleno) da dove a piedi si trova dopo circa 400mt proseguendo lungo la strada, sulla destra, l'indicazione del sentiero n.654 per il rifugio Telegrafo nonchè l'indicazione per il sentiero n.55 per la ferrata delle Taccole . AVVICINAMENTO Inizialmente nel bosco si trova un bel sentiero -654- e dopo circa 15' si raggiunge una stradina dove è necessario proseguire a sinistra, si continua in tale direzione fino ad arrivare ad una mulattiera dove bisogna tenere la destra mentre a sinistra si vede l'indicazione Assenza. La mulattiera, per nulla faticosa, rende tranquilla la salita ed in alternativa è possibile utilizzare le tracce di sentiero che continuamente ne tagliano i tornanti. Usciti dal bosco dopo alcune centinaia di metri si trova una pozza artificiale di acqua piovana stagnante e da qui dopo alcuni minuti si rientra nel bosco dove si prosegue fino ad un bivio che indica a sinistra il Forcellino-rif. Telegrafo 654/v ed a destra rif. Telegrafo 654 ; entrambe le indicazioni portano, come è evidente al rifugio Telegrafo con l unica differenza che a destra si incontra poi la deviazione per l'attacco della ferrata arrivando così dal basso del canale entro il quale si trova l'inizio della Via. Si prosegue quindi a destra incontrando poi un nuovo bivio presso il quale come da indicazione si mantiene la destra e dopo aver percorso un bel sentiero tra i mughi leggermente in discesa si incontra un cartello che indica a sinistra per la ferrata . Ci si addentra quindi nell'anfiteatro del circo Glaciale che ricorda a tratti l'ambiente dolomitico e stando attendi ad alcuni segnavia verniciati sulla roccia si segue il sentiero che a tratti è a traccia nel ghiaione puntando all'evidente forcella alta del canalone . Si prosegue in salita nel canalone passando accanto ad alcuni grossi massi finchè sulla destra, qualche metro sopra la parete, si trova la targa metallica con relativo cavo. Come riferimento si può prendere una freccia rossa verniciata sulla parete che indica una Via di arrampicata e quando la si raggiunge, ignorandola, si prosegue ancora in salita per una decina di metri trovando l'attacco sulla destra. Questa è una zona con molto materiale detritico quindi può essere consigliabile percorrerla già con il caschetto indossato. LA FERRATA L'attacco rappresenta già un buon biglietto da visita in quanto costituito da un elegante camino molto ben attrezzato con fune ed alcuni appoggi artificiali uscendone tramite una larga fenditura . Ci si sposta sulla destra in obliquo su alcuni facili gradoni fino a trovare dopo pochi minuti l'attacco della lunga placca -35mt- caratterizzata nella prima metà da una lunga fessura, poi, spostandosi leggermente a sinistra, da un successivo diedro. La fessura richiede naturalmente una certa predisposizione alla forte esposizione in quanto la difficoltà principale risulta essere proprio questo fattore in quanto le varie staffe presenti ed alcuni appoggi di resina all'interno della fessura stessa sono decisivi per la progressione pur risultando talvolta, per le persone di minor statura, un pò distanti tra loro. Avanzando con calma si guadagnano metri cercando di non sollecitare troppo le braccia giungendo così, poco oltre la metà, in un modesto piano di sosta nel quale il cavo si sposta lateralmente a sinistra all'interno di un lungo diedro. Questa seconda parte della placca, riduce lievemente il senso di esposizione a scapito di alcuni passaggi un pò più impegnativi della precedente fessura. Si procede divaricando i piedi per ottenere maggiore stabilità e si raggiunge un pulpito presso il quale è consigliabile riprendere energie prima di percorrere una cengia detritica che conduce al tratto probabilmente più impegnativo della Via. Si "attacca" questa nuova sezione verticale ed inizialmente le molte staffe metalliche agevolano la progressione poi, nella parte alta, si entra nel camino talvolta umido e qui si incontrano alcuni metri più delicati con difficoltà superiori alla media della Via dove si cerca l'equilibrio in divaricata con la parete leggermente strapiombante. Si esce da questo ultimo tratto verticale su un comodo pulpito , le difficoltà son terminata e resta solo da percorrere un sentiero, sempre attrezzato con cavo, interrotto talvolta da alcuni facili salti rocciosi passando nei pressi del libro di vetta e guadagnando poi la vicina vetta prativa - 2152m. DISCESA A questo punto il primo obiettivo è raggiungere il rifugio Telegrafo e lo si può fare scendendo sulla sinistra, nel senso di arrivo in vetta, disarrampicando roccette segnalate un pò impegnative e friabili in calata sul sentiero n.658 proveniente dal rifugio Chierego (scelta sconsigliata) oppure a destra una banale discesa per prato conduce comunque allo stesso sentiero. Raggiunto quest'ultimo all'altezza del Passo del Cammino -2128m- si inverte il senso di marcia rispetto alla discesa su prato, si scende nel versante Est di Vetta delle Buse percorrendo un tratto davvero spettacolare, tra pareti rocciose e guglie, dell'ardita mulattiera militare; si prosegue fino al bocchetto prima del Sascaga, dove troviamo un incrocio con tabelle segnavia che offre una duplice possibilità di raggiungere il Telegrafo. Lungo questo tratto si trova anche, in corrispondenza di una targa, la deviazione per l'accesso da sopra alla Ferrata delle Taccole . Dal rifugio Telegrafo -2147m- poi in discesa tramite sentiero n.654 passando per il Forcellino si ritorna all'auto. CONSIDERAZIONI La ferrata, piuttosto breve, è da considerarsi solo una piccola parentesi all'interno di una bella e lunga escursione sul monte Baldo. In primavera è possibile trovarvi ancora neve nel canale d'accesso. Altre principali possibilità di avvicinamento alla via, oltre a quella descritta, sono:
Nel caso si scelga come arrivo una di queste 2 possibilità allora l'accesso all'attacco della Via avviene dall'alto del Vallone con una deviazione dal sentiero n.658. In questa foto scattata dalla Vetta delle Buse si vede la traccia di discesa un pò delicata nel canalone per raggiungere appunto l'attacco della Via dall'alto . |
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