Via Ferrata Guerino Rossi Pizzo Strinato segnalata da Luca Calvi - 2008
Da Valbondione (890mt),in
Val Seriana (attenzione ai parcheggi) salire per l'ampio e
lungo sentiero (ampiamente segnalato), mai troppo ripido
eccezion fatta per la variante diretta finale,che in poco
più di due ore e mezza porta al bacino artificiale del
Barbellino ed al rifugio Antonio Curò (1895mt).Da qui,per
ampio e panoramico sentiero in circa un'ora si raggiunge il
rifugio Barbellino
presso il lago naturale del Barbellino, al centro di una stupenda conca dominata dalla
evidente ed elegante cuspide del Pizzo Strinato,del
Monte Torena,delle cime di Caronella,del Pizzo del Diavolo
di Malgina, del Pizzo Recastello e del monte Costone.Dal
rifugio è evidente la linea sulla quale è stata sviluppata
la ferrata:dapprima al centro della parete Nord per
poi portarsi allo spigolo Nord-Est e da qui raggiungere la
cima. Poco sotto il rifugio una tabella indica la morena da
risalire, per sfasciumi e rari segnavia rossi più qualche
ometto, che in circa un'ora porta,piuttosto faticosamente,all'attacco della ferrata,al centro della
parete,in una zona di rocce inclinate ma chiaramente umide e
friabili. La ferrata Guerino Rossi
inizia con una lunga risalita su rocce inclinate,piuttosto friabili, con passaggi di I e II grado
UIAA,attrezzate con una catena ad ancoraggi
abbastanza distanti.Le difficoltà non sono mai eccessive,a
parte qualche saltino reso insidioso dalla roccia per nulla
saldissima
ed un salto un po' più verticale;ben presto le roccette lasciano spazio ad una lunga
risalita di ripidissimo terreno sfasciumoso ed erboso sul
quale può venir utile utilizzare la catena per un miglior
equilibrio ed una più rapida risalita.Arrivati ad un
evidente roccione,la catena termina per ricomparire una
decina di metri più a destra,costringendo i salitori ad una traversata per nulla difficile,ma su terreno
scivoloso,friabile e un tantino esposto.Ritrovata la
catena,si continua alternando roccette friabili
ad
alcuni tratti piacevoli di I grado, fino a giungere al di
sotto di una evidente parete che sembra sbarrare l'accesso
allo spigolo In questo punto,su una specie di cengione,è
facile che la neve permanga a lungo, facendo scomparire la
catena per una ventina di metri.Sarà opportuno, allora,
seguire a sinistra (nel senso di salita) una sorta di
canalino sfasciumoso che porta ad aggirare il nevaietto e
riprendere la ferrata
all'altezza del diedrino che
segna il punto di maggior difficoltà tecnica della ferrata.Il diedro viene superato con una salita in
opposizione di qualche metro
(III + UIAA),per poi
piegare a sinistra su una sorta di spigolone
che
presto diventa una spalla sfasciumosa ed erbosa intervallata
da alcuni salti di roccia mai troppo difficili.Dopo alcuni metri di risalita su roccia sempre infida,
la catena lascia il posto ad un lungo canapone assicurato
con dei prusik su maglie rapide inserite in fix
sufficientemente saldi.E' il segno che siamo arrivati sul
fantastico, elegante, esposto ed entusiasmante spigolo
Nord-Est
che, con difficoltà continue di II e III
grado UIAA
risale un primo torrione per abbassarsi
brevemente
a prendere la parte finale dello
spigolo, qui estremamente aereo.Poco sotto la cima
le attrezzature terminano e,dopo alcuni metri, si incontra
sull'anticima una croce con il libro di vetta.Occorre adesso attraversare una cresta molto esposta ed
affilata,senza alcuna attrezzatura, con passaggi
di I° e II° grado su rocce molto friabili. Dopo pochi minuti
ci troverà vicini all'ometto che indica il punto più alto
del Pizzo Strinato
a godere di un panorama a 360°
che comprende,oltre alle Orobie, l'Adamello, la Presanella,l'Ortles,
il Bernina,il Disgrazia ed i monti della Val Masino. Dalla sottile cresta sommitale seguire gli
ometti ed i rari e non sempre perfettamente visibili segni
rossi che conducono in discesa per alcuni metri,per poi
traversare a sinistra a prendere la cresta
che collega il Pizzo Strinato al Monte Costone attraverso la
Forcella del Lago.La cresta Sud-Ovest inizia come
uno spigolo vero e proprio e presenta numerosi passaggi
esposti di I grado la cui vera difficoltà è rappresentata
dalla friabilità della roccia.Passo sicuro e occhi aperti
sono un obbligo.Dopo una mezz'oretta di delicata discesa si
giunge alla Forcella del Lago,da dove, seguendo i segnavia
rossi ora più visibili, si attraversano i fianchi
Occidentali del Pizzo Strinato fino a poter scendere nella
Valle del Lago,seguendo la quale in un'altra ora
si torna al rifugio Barbellino,da dove si tornerà a
Valbondione lungo il percorso fatto al mattino.
Anche se assicurata,la via ferrata Guerino Rossi mantiene
intatte le proprie caratteristiche di via
alpinistica:lunghezza notevole all'attacco,dislivello
notevole se fatta in giornata (può consigliabile il
pernottamento al rifugio Barbellino),roccia per nulla
solida,necessità di sapersi muovere con passo sicuro su
difficoltà fino al III°+ e,dulcis in fundo, passi non
protetti,esposti, in cresta,di I° e II° grado UIAA.Una vera
esperienza alpinistica con tutti i crismi del caso,distante
dalle cosiddette “ferrate di concezione moderna”.Per amanti
della solitudine e dei grandi panorami,comunque,il Pizzo
Strinato rappresenta una meta da ambire e di sicura
soddisfazione. |