STAMPA
HOMEPAGE
RELAZIONE
Via ferrata "Strada
degli Alpini"
Dolomiti di Sesto
segnalata da
Michele Martin - 2012
La storica Strada degli Alpini percorre un vecchio tracciato
della grande guerra: la Cengia della Salvezza. In gran parte
artificiale, fu usata come collegamento tra forcella Giralba
e passo della Sentinella e ne fu decisa la costruzione per
tentare di penetrare nel territorio austriaco in alternativa
al Comelico. Fu resa percorribile dagli alpini sul lato
ovest della Cresta Zsigmondy e Cima Undici. Il primo tratto
è costituito da una lunga cengia orizzontale intagliata
lungo la verticale parete e serviva per raggiungere e
fortificare le postazioni di cima Undici nella preparazione
dell'attacco al passo Sentinella, allora confine
italo-austriaco. Il percorso fino a forcella Undici fu
adattato a sentiero dagli anni trenta mentre il successivo
fino a passo Sentinella è stato attrezzato, lungo le vecchie
postazioni e camminamenti militari, negli anni settanta. Il
percorso classico parte da sud - forcella Giralba - verso
nord fino al passo Sentinella ma in ragione del punto di
partenza e della combinazione con altri tratti può
agevolmente essere percorso anche in senso contrario.
PERCORSO STRADALE
Da Auronzo-Bl: dalla strada che sale da Calalzo e Domegge si
passa il centro di Auronzo e si parcheggia in località
Giralba; fin qui anche da Misurina senza entrare in centro
paese -980mt.
Da Sesto/Moso-Bz: all'altezza di Moso si devia verso la
stazione a valle della funivia dei Prati di Croda Rossa e si
prosegue per pochi chilometri fino al parcheggio a pagamento
situato a fine strada - 1454mt.
AVVICINAMENTO
1- Da Auronzo-Giralba:
sul segnavia n.103 AV5 a risalire la Val Giralba fino al
rifugio Carducci (2297mt - 3.30/4.00h). Dal rifugio si sale
a forcella Giralba (2431mt - 20’ e oltre questa a destra su
traccia in leggera discesa diagonale; si segue il sentiero
attraversando delle roccette ed alcuni colli e ci si collega
a quello di salita dal rifugio Comici .
2- Dalla Val
Fiscalina: dopo un tratto pianeggiante si passa il rifugio
Fondovalle e su segnavia n.103 AV5 si risale la valle verso
sud , tralasciando il sentiero che verso ovest indica il
rifugio Locatelli. Oltre la valle, alla nostra sinistra, la
possente cima Undici tagliata dalla Strada degli Alpini , il
suo tratto iniziale lungo la parete de La Spada , mentre in
alto presso forcella Giralba la Croda dei Toni . Il
sentiero, sempre molto frequentato, conduce senza difficoltà
al rifugio Zsigmondy-Comici (2224mt - 2.00h) . Oltre il
rifugio si perdono pochi metri per poi risalire in diagonale
tagliando le ghiaie basali della Croda dei Toni . Per chi
arriva da questo versante non serve salire a forcella
Giralba ma poco al di sotto si devia a sinistra costeggiando
un piccolo laghetto e collegandosi alla traccia che arriva
dalla vicina soprastante forcella - 30’- . Scendere ora
ancora qualche metro verso una seconda segnaletica , che si
lascia a destra, toccando subito dopo il punto più basso
lungo una breve traccia su ghiaie che termina nei pressi dei
primi passi della Strada degli Alpini - segnavia n.101 -
sotto la parete de La Spada (2300mt - 20’) .
LA FERRATA
Si inizia lungo la cengia orizzontale , comoda e ben
attrezzata con corrimano, ma per lunghi tratti poco alta
sopra di noi e da subito strapiombante . Si aggira la parete
e ci si dirige verso l’interno di una stretta ansa che curva
secca sulle ghiaie di un canale franoso : attenzione in
questo punto senza protezioni soprattutto se presente neve o
ghiaccio come in questo caso -settembre 2013- . Dal punto
più interno dell'ansa è caratteristico il suggestivo
controluce . Si risale sul lato opposto uscendo nuovamente
alla luce e potendo ammirare il salto verticale al di sotto
della cengia appena percorsa . Tenere ancora a destra senza
particolari dislivelli osservando in lontananza il procedere
della seconda tratta del percorso , oltre la cengia
artificiale. La fune ottimamente ancorata guida ancora lungo
la cengia a ridosso della parete , si supera una passerella
in legno in direzione di una più lontana rientranza sopra la
Busa di Fuori passando nei pressi di una piccola cascatina.
Sempre in piano la cengia attrezzata appena percorsa termina
nei pressi di un largo canalone con acqua di fusione dai
soprastanti blocchi nevosi e che scende verticalmente lungo
una sinistra ma spettacolare e variamente colorata parete di
scolo . Anche in questo passaggio è possibile trovare
presente un nevaio in tardissima stagione come nel settembre
2013 . Si passa dal lato opposto, si rientra a sinistra su
comoda tracciata ancora sotto la parete della Torre Undici ,
la si contorna sin dove terminano le attrezzature ed il
sentiero si inerpica guadagnando in pochi minuti parecchi
metri, attraversando da prima un terzo nevaio e raggiungendo
poi una cengia superiore più aperta e meno scoscesa .
Arriviamo nei pressi di una vecchia postazione con
indicazioni per una via alpinistica . Ora è visibilmente
chiara la prosecuzione della cengia ghiaiosa che in costante
ma non eccessiva salita punta alla visibile e panoramica
forcella Undici (2716mt -1.30/1.50h) . Dalla forcella è
possibile scendere lungo segnavia n.124 per ripide
serpentine sul Vallon Sentinella e quindi in Val Fiscalina
inizialmente attraverso alcuni brevi tratti attrezzati . La
Strada degli Alpini prosegue a destra -passo Sentinella - e
lo sviluppo è facilmente intuibile appena doppiato il bivio.
Ora i saliscendi, anche se contenuti, sono continui e
assecondano passi anche esposti sotto la parete . Sono
presenti attrezzature molto utili in caso di neve anche per
agevolare alcuni punti di facile smottamento. Si supera una
scaletta ed il successivo attraversamento di uno scuro
canale oltre il quale ci si inerpica su una paretina appena
strapiombante che aggira uno spigolo . Altre funi quasi
verticali portano su un terrazzo ed ancora una cengia
esposta seguita da un ponte di legno sopra vecchi manufatti
metallici . Ancora un canalino ed una cengia esposta e
quindi al bivio : a sinistra in discesa attrezzata per il
Vallon Sentinella, a destra le ultime rampe per Passo
Sentinella. Si sale lungo le funi con pendenza dapprima
accentuata poi più contenuta su buona roccia alla sinistra
di uno spigolo appoggiato ; alcuni tornanti su ghiaie
portano in vista del Passo Sentinella che con pochi passi si
raggiunge appena sotto una caverna di guerra con balcone sul
sottostante sinistro canale (2717mt - 40’) .
DISCESA
Da passo Sentinella una prima alternativa di discesa è
rappresentata dal Vallon Popera verso est su 101 che su
ghiaie e sentiero ben tracciato porta al rifugio Berti
(1950mt - 1.40/2.00h) . Sempre dal passo, chi intenda
proseguire per la ferrata Zandonella e la Croda Rossa
percorre la stessa discesa nel Vallon Popera solo per pochi
minuti quindi, al primo bivio a sinistra, segue una chiara
traccia che si mantiene sotto la parete fino a raccordarsi
alla salita (tabella) che proviene dal bivio più basso.
Seguendo gli ultimi metri fino ad una caverna in una zona di
roccia rossastra si arriva all'attacco della ferrata. La
ripida discesa che invece scende diretta nel Vallon
Sentinella lungo il canale direttamente da passo Sentinella,
viene indicata come pericolosa; anche se molto più lo era in
passato per il ghiaccio quasi sempre presente, tuttora
incute qualche remora per le scariche che si smuovono. Si
torna in pochi minuti fino al bivio precedentemente toccato
prima delle ultime rampe verso il passo e indicante la
discesa nel vallone. Si assecondano con attenzione le funi
in discesa, dapprima su tratti in diagonale più comodi e
successivamente su paretine verticali anche se ben
appigliate . Le buone attrezzature guidano tra piccoli
terrazzini e altre ripide e veloci calate fin nei pressi del
terminale del ripido canale che scende direttamente da passo
Sentinella - da questo punto è possibile eventualmente
risalire verso nord-est a riprendere il sentiero attrezzato
della Croda Rossa. Per la discesa sul ghiaione invece si
devia a sinistra sulle ultime facili rocce fino ai segnavia
di attacco e sulle prime ghiaie (2550mt - 30’) . Ci si cala
ora lungo la chiara traccia di discesa del largo vallone ,
magari assecondando le lingue migliori per scendere in
velocità, puntando in direzione di un sentiero nel verde
molto più in basso oltre il termine del ghiaione . Lo si
raggiunge presto e nei pressi di un crocevia con tabelle si
devia a sinistra su 124 - diritti,invece,per i Prati di
Croda Rossa . Ad ovest si apre lo stupendo panorama con il
Lastron dei Scarperi, Punta Lavina Bianca e Punta dei Tre
Scarperi . Al bivio successivo ancora a sinistra su 122 e
quando il ripido e tortuoso sentiero tra i mughi si
esaurisce, si segue il largo letto asciutto verso nord
evitando il rifugio Fondovalle; attraversando poco oltre il
largo pianoro di ghiaie e sassi ci si collega al
pianeggiante sentiero che riporta presto al parcheggio della
Val Fiscalina (1454mt - 1.40h).
CONSIDERAZIONI
La Strada degli Alpini resta sempre uno dei più bei percorsi
delle Dolomiti. Storia, natura, panorama sono solo alcuni
degli aspetti che si vivono lungo il tracciato. Il fatto che
le difficoltà tecniche non siano molto rilevanti non deve
far pensare che sia un giro semplice. Anche se sempre
attrezzati i punti di notevole esposizione non mancano.
Facile e spettacolare il primo tratto - la cengia della
Salvezza - lungo uno spettacolare passaggio scavato nella
parete. Poco più faticoso ma semplice e panoramico il
secondo fino a forcella Undici. Decisamente più impegnativo
il terzo fino a passo Sentinella. Attenzione alla ripida
discesa attrezzata che deposita sul vallone: ben disegnata
ed appigliata può presentare pericolo per caduta sassi al
passaggio.
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