Sentiero attrezzato Zucco di Sileggio Zucco Sileggio segnalata da Luca Calvi - 2008
Lo
Zucco di Sileggio (1368mt) è la montagna che si erge sopra Mandello del Lario.
Eccezionale punto panoramico sul Lago stesso,sulle montagne che lo
circondano,sulle Grigne,presenta,nelle giornate terse, un panorama che
comprende,oltre alle montagne citate,il Rosa e gli altri 4000 tra Italia e
Svizzera.Il fianco sud-ovest presenta un itinerario attrezzato di cresta che,
passando per lo Zucco di Tura (1051mt) e lo Zucco di Morterolo (1157mt),porta
con una ferratina senza particolari difficoltà tecniche alla cima.La quota
relativamente bassa, il buono stato e la buona disposizione delle
attrezzature,le ottime segnalazioni e le numerose possibilità di
"fuga" fanno di questo itinerario una gita gettonata e gettonabile in
quasi ogni stagione.Recentemente (2007) proprio sotto la vetta,subito a Nord,è
stato eretto un Bivacco fisso,utile per gli escursionisti in caso di maltempo o
per chi volesse passare la notte per vedere i giochi di luce che un´alba su
questo belvedere può offrire. PERCORSO STRADALE Dalla
Statale che collega Lecco a Colico-Sondrio uscire ad Abbadia Lariana ed entrare
a Mandello del Lario.Seguire in centro le indicazioni per Somana fino alla fine
della strada, raggiungendo così la piccola frazione di Sonvico
(390mt),parcheggio con non grande disponibilità di posti). AVVICINAMENTO Seguire gli abbondanti segnavia ed i cartelli che,passando per il paese,ci dirigono verso la Via Crucis (segnavia n.15) che,in pendenza continua ma mai eccessiva,in circa 40 minuti porta all’ex ricovero ed alla chiesa di Santa Maria.Si segue ancora per pochi metri il sentiero 15 che continua per la Val d´Era fino a trovare a sinistra un cartello che indica il sentiero 17b-Zucco di Sileggio cresta sud-ovest.Si sale per tracce ben più ripide fino ad un ripiano con teleferica posto proprio sopra la chiesa di Santa Maria e si volge verso nord, per ripidissime tracce. Inizia qui (10 min. da Santa Maria) la salita che ci porterà a scavalcare lo Zucco di Tura,lo Zucco di Morterolo e,infine,lo Zucco di Sileggio. LA FERRATA Partiti
dal ripiano con teleferica,con ottimi segnavia a minio e paline di color
celeste,dopo circa 30',ormai sulla cresta sud dello Zucco di Tura (prima delle
tre elevazioni che toccheremo),incontriamo un primo,facilissimo tratto di
roccette,al limite inferiore del I grado UIAA attrezzato con catene,cui segue un
altro tratto di sentiero ripido ed una seconda placchetta appoggiata,anch´essa
di I° grado ed attrezzata con catena.In questi punti,poco esposti, non si sente
la necessità di assicurarsi e le roccette offrono appigli e appoggi che rendono
la salita molto più agevole che a far trazione sulla catena.Dopo un ulteriore
tratto di ripido sentiero inizia un tratto attrezzato ben più lungo ed esposto
che,pur non presentando difficoltà tecniche,si svolge tra roccette e pendii
erbosi che presentano anche pietrisco e terriccio,quindi piuttosto infidi e che
"caldeggiano" l´idea di indossare imbrago,kit e caschetto.Circa 100mt
di catena accompagnano l´escursionista,che farà, comunque,bene a non
utilizzare le catene se non per l´autoassicurazione:le catene,infatti, pensate
più per garantire sicurezza in caso di neve o bagnato,sono piuttosto lasche e
non si prestano alla risalita "di braccia". In poco tempo,tuttavia,le
prime difficoltà finiscono e ci si trova sulla piatta cima dello Zucco di Tura
(1051mt),da dove possiamo osservare la prosecuzione dell’itinerario proprio di
fronte a noi.Il sentiero scende leggermente ad Est,per pochi metri,ad incontrare
a destra una possibile deviazione,ampiamente segnata e con un cavo metallico
teso per assicurare e facilitare l´eventuale discesa verso la Val d´Era.Dal
bivio si sale a prendere un´altra traccia,anch´essa ripida, che in breve ci
porta sulla vetta dello Zucco di Morterolo (1157mt).Il percorso attrezzato che
ci attende per completare l´ascesa diventa ora evidente:sulla parete dello
Zucco di Sileggio sono ben visibili due scale,il cavo e la catena.Prima di
arrivare alle scale,tuttavia, bisogna superare un passaggetto divertente e
simpatico,una fessura-camino di tre-quattro metri che richiede un minimo di
attenzione nel saper trovare gli appoggi alla partenza e per la quale le catene
presenti risultano in realtà fuorvianti:tenendosi un po´ a destra rispetto a
quanto la catena sembra suggerire, seguendo la salita naturale della fessura
camino, il passaggio si risolve con due passi di poco più di un secondo grado
UIAA.Dopo questo piacevolissimo passaggio,in breve si giunge alla base delle due
scale,la prima delle quali un po´ strapiombante,la seconda un po´ più
appoggiata,unite da una barra di ferro che facilita il passaggio da una scala
all’altra.Al termine delle scale,ancora poche decine di metri di roccette
attrezzate,poi altri cinque-dieci minuti di salita per ripida traccia con
davanti la grande croce metallica che segna,a circa due dalla chiesa di Santa
Maria,la fine della salita e la possibilità di gustarsi,col riposo,panorami che
sembrano infiniti. DISCESA Scesi
dalla cima in direzione N,dopo aver lasciato a destra il Bivacco
Sforza,inaugurato nel 2007 a ricordo di un personaggio che tanto ha fatto per lo
sviluppo della zona,si incontrano presto i segnavia che indicano la possibilità
di scendere,con ripida traccia, verso Ovest (via più rapida per tornare a
Sonvico).Tempo permettendo,conviene scendere fino alla Bocchetta di Verdascia e
da qui continuare prima verso E e poi verso S per il sentiero 17a seguendo le
indicazioni “Somana”.Un sentiero ben tracciato,molto ripido
all’inizio,porterà velocemente alla Casera di Angiolitt ed alle case di Era
Alta.Altri cartelli indicatori ci indicano di continuare la discesa verso Sud,al
di sopra della Val d´Era.Dopo un tratto pianeggiante,al termine del quale
incontriamo il sentiero che scende dallo Zucco di Tura, incontrato durante la
salita,il sentiero si abbasserà fino a ricongiungersi con il sentiero
n.15,percorso all´andata,poco prima della chiesa di Santa Maria,da dove,in al
massimo un´altra mezz´oretta di riposante camminata per un totale di circa due
ore di discesa,si torna a Sonvico. CONSIDERAZIONI Escursione
impegnativa,in quanto i sentieri,molto ripidi,se da un lato permettono di
prendere velocemente quota, dall´altro risultano,tuttavia, abbastanza
faticosi.La ferratina dello Zucco di Sileggio è da considerarsi poco difficile
(facile con un paio di passaggi moderatamente difficili),anche se lo superamento
delle due scale può fare "impressione" ad eventuali neofiti.Nel
complesso,un´escursione molto piacevole,gratificante per il fisico e,
soprattutto, per gli occhi:i panorami-se la giornata è tersa-permettono di
osservare da un punto privilegiato il Grignone,la Grignetta,i monti lariani e,a
distanza ma molto ben distinguibili il Rosa,il Cervino ed i 4000 svizzeri,fino a
riconoscere,a Nord,la piramide del Finsteraarhorn.Ideali per questo tour sono
sicuramente primavera ed autunno.
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