STAMPA
HOMEPAGE
RELAZIONE
Via
Ferrata Eterna -Brigata Cadore-
Punta
Serauta
2013
La Via ferrata Eterna,nome
originario "Brigata Cadore" ,dopo un lungo periodo di chiusura,è
stata riattrezzata completamente ripercorrendo il vecchio tracciato
eccetto l'attacco spostato più a destra su placche compatte e meno
soggette a scariche di materiale detritico. Le attrezzature sono
state completamente sostituite con assoluta continuità di cavo ben
teso.
PERCORSO STRADALE
Si raggiunge da Canazei-Tn o da Rocca Pietore il Passo Fedaia e si
lascia l'auto nel grande parcheggio antistante il rifugio Fedaia
posto sul lato est del bacino artificiale - 2057mt.
AVVICINAMENTO
Ci si porta sulla sede della pista da sci invernale (strada
carrareccia alle spalle del rifugio) e la si percorre in salita
incontrando quasi subito un'indicazione per la ferrata presso un
tornante . Si prosegue quindi lungo la strada fino ad una
indicazione sul margine sinistro della stessa che invita a lasciare
la "sede stradale" ed iniziare un'affannosa salita in direzione
della cresta sempre assistiti dalla numerosa presenza di segnavia
vari fino alla base del ghiaione detritico da dove si stacca una
evidente traccia in direzione della già evidente targa rossa
dell'attacco - 1.00h dal parcheggio.
LA FERRATA
Dall'attacco,non solo inizia la Via ferrata ma inizia anche la
sezione,seppur breve,più impegnativa del percorso con un grado di
difficoltà nettamente superiore al resto della via e che merita una
giusta valutazione delle proprie capacità. Il cavo parte in
diagonale assicurando un primo salto roccioso con molti appoggi ,
supera poi una prima placca con esposto traverso , una seconda breve
serie di roccette raggiungendo una fessura attrezzata con 3 staffe
metalliche . La parete è piuttosto esposta ,si forza necessariamente
sul cavo anche se fin qui i piedi trovano sempre buoni appoggi. Si
raggiunge una placca più umida con possibile presenza di vetrato e
la si supera in espostissima traversata cercando aderenza con i
piedi e notevole tenuta sul cavo . Questo tratto può essere
considerato un pò il passaggio chiave della via dal quale se ne esce
in verticale su roccia piuttosto appigliata con le difficoltà che
diminuisco rapidamente . In esposta traversata si aggira un
canalino raggiungendo una serie di brevi salti verticali in
semplice e divertente arrampicata con caratteristiche completamente
diverse dalla partenza della ferrata. Si guadagna così il colletto
del Sas de Mul dove termina quella che possiamo definire la prima
delle 3 sezioni nelle quali possiamo idealmente suddividere la
"Eterna" e riposare godendo del panorama circostante dopo circa 20'
dall'attacco. Inizia quella che definiamo la seconda
sezione,rappresentata da una lunga placconata "eterna" che supera
circa 600mt di dislivello con assoluta continuità del cavo e
l'inclinazione non esasperata fa si che,salvo qualche
passaggio,quest'ultimo serva solo per autoassicurazione o per mero
aiuto. La parte bassa si sviluppa su terreno più ghiaioso con una
visuale media di 150mt . Salita affannosa e noiosa interrotta da un
solo breve passaggio che illude sul possibile cambiamento delle
caratteristiche ma l'illusione dura poco in quanto la placconata
riprende da subito con inclinazione di qualche grado superiore e
terreno meno "sporco";uno sguardo al sottostante passo Fedaia
testimonia il graduale ma repentino aumento di quota . Un passaggio
con alcune roccette annuncia che si è, finalmente, in prossimità
dell'attacco della cresta . La cresta che sta per iniziare
rappresenta la terza ed ultima sezione ed è probabilmente la più
caratteristica ed interessante,si sviluppa,a tratti molto affilata
ed esposta, per circa 1300mt e va percorsa in un alternarsi di
saliscendi che risultano faticosi e sotto il filo in parete ovest
quasi sempre in vista della falsamente vicina stazione di Serauta.
Circoscritta una guglia a NO,si arriva ad un profondo intaglio di
cresta che si supera in spaccata e permette di accedere alla parete
ovest della cresta lungo il quale si svilupperà appunto la quasi
totalità del percorso. Breve traversata in diagonale ed alcuni metri
più verticali portano ad un facile traverso da quale si "stacca" uno
spigolo che in rapida salita porta sul filo di cresta in vista degli
impianti di risalita da Malga Ciapela . Si percorre comodamente un
tratto di cresta ,ci si abbassa dal "filo" e si prosegue lungo una
cengia a tratti detritica in un continuo saliscendi trovando lungo
questa anche un piolo divelto fortunatamente in un passaggio
relativamente facile. La cengia prosegue portando ad alcuni passaggi
più tecnici e divertenti ,un misto di brevissimi salti verticali e
facili traversi riportando così l'escursionista nuovamente sul filo
di cresta in un susseguirsi di visioni molto suggestive e la
possibilità di vedere il proseguo dell'itinerario . Si mantiene
inizialmente il filo di cresta e nonostante l'estrema esposizione e
la cresta a tratti affilata ,l'ottima attrezzatura rende la
progressione sicura ,poi ci si abbassa momentaneamente alcuni metri
per riguadagnare quota da subito e calarsi per la prima volta nel
lato Est della cresta anche se per pochi passi . Si traversa la
parete spiovente e si ritrova per una decina di metri la parte
sommitale della cresta,questa volta più agevole vista la larghezza
ma comunque costantemente attrezzata e nella parte culminante si
apre una spettacolare visione sul ghiacciaio della Marmolada .
Inizia la prima delle tre decise discese che si incontreranno da qui
al termine della "Eterna". Questa è costituita inizialmente da
roccette "appoggiate" per poi entrare in uno stretto canalino dal
quale un lungo traverso culmina,con alcune roccette, in discesa .
Terminata questa prima discesa si risale nettamente all'interno di
un divertente camino trovando sulla destra un lastrone inclinato che
riporta per l'ennesima volta sul filo di cresta . I continui
saliscendi, peraltro caratteristici delle creste in
generale,iniziano a farsi sentire e si inizia a percepire quella che
era la visione "truffaldina" della Punta Serauta piuttosto vicina.
Si guadagnano metri in cresta con brevi avvallamenti arrivando alla
seconda delle tre discese cui si accennava: un lastrone levigato sul
lato Est lungo il quale si trovano ancora, malconci, gli infissi del
vecchio tracciato . Si perviene ad un intaglio di cresta -lato Est-
coincidente con la terza discesa ,decisa e verticale ma molto ben
attrezzata con una serie di staffe metalliche molto solide che
rendono elementare la calata ; le difficoltà terminano quindi alla
base di questo diedro che ci deposita su di una comoda e
rassicurante cengia che conduce alla Zona Sacra di Serauta , uno
sguardo all'indietro rende ragione dell'affaticamento.
DISCESA
Due opzioni:
1- per funivia sino a Malga Ciapela da dove poi bisogna
necessariamente in qualche modo tornare al passo di Fedaia.
Eventuale servizio autobus dal piazzale antistante gli impianti.
2- per la pista da sci. Per traccia si scende quindi alla stazione
superiore degli skilift prestando attenzione nell'ultimo tratto al
ghiacciaio ricoperto di ghiaia. Da qui,seguendo la strada in '45
minuti si riesce al parcheggio. Causa il forte ritiro del ghiacciaio
della Marmolada,in particolar modo in questo punto,la situazione può
cambiare di anno in anno occorre quindi valutare con attenzione il
percorso e non seguire in maniera meccanica le tracce dei precedenti
alpinisti ed avere con sè adeguata attrezzatura.
N.B.
La presunta discesa per il vallone d'Antermoia (ferrata
Pontura-nevaio-sentiero) nella quale si faceva riferimento nella
vecchia relazione è sconsigliata visto lo stato di abbandono ed
incuria nel quale si trova parte del percorso e quindi non viene
attualmente elencata come terza possibilità di discesa.
CONSIDERAZIONI
- La ferrata in questione ha uno
sviluppo piuttosto anomalo in quanto potrebbe essere l'unione di 3
ferrate distinte. La prima,piuttosto breve,molto impegnativa ed
atletica; la seconda affannosa e monotona con il cavo rialzato da
terra circa 70-80cm; la terza,aerea,suggestiva e con alcuni
gradevoli passaggi atletici.
- La segnaletica presso l'attacco indica in 5.00h il tempo
necessario di percorrenza però tale valutazione risulta piuttosto
abbondante visto che con passo "turistico" apprezzando anche
l'ambiente circostante si riesce a completare la via in 3-3.30h.
- Contrariamente a molti altri percorsi attrezzati,la meta finale
non è la classica vetta panoramica bensì una Zona Monumentale
testimonianza della Grande Guerra che merita visita e rispetto.
Presente anche un piccolo museo storico nella stazione della
funivia.
|