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RELAZIONE
Via
Ferrata Sci Club 18
Monte Faloria
2015
La via ferrata "Sci Club 18", che si snoda
lungo la parete Crepe di Faloria sotto la funivia che porta sul
Monte Faloria, è uno tra i percorsi attrezzati più recenti
nell'ambiente Dolomitico anche se ormai l'apertura risale al 2009 ed
è stata intitolata allo Sci Club omonimo che fu fondato nel 1930 da
diciotto giovani amici che intendevano sensibilizzare e promuovere
la pratica dello sci e l'elevazione morale della gioventù.
PERCORSO STRADALE
Raggiunto il centro di Cortina d'Ampezzo-Bl,
si presentano due alternative:
1-
seguire le indicazioni per la centralissima funivia del Faloria
dapprima lungo via G. Marconi e successivamente in via Ria De
Zeto-10, da qui raggiungendo la stazione intermedia di Mandres;
2-
procedere in direzione Pecol fino a raggiungere una stradina
sterrata, che interseca il percorso della funivia, ed abbandonare
l'auto. Da qui raggiungere la stazione di Mandres a piedi, in circa
15-20'.
AVVICINAMENTO
Dalla stazione di Mandres, seguire le
indicazioni per la ferrata Sci Club 18. Il sentiero di avvicinamento
n.206 è inizialmente in leggera salita , ma una volta usciti dal
bosco si inerpica notevolmente . Presso alcune biforcazioni sono
presenti le varie segnaletiche fino a raggiungere l'attacco in circa
45' da Mandres a quota 1760mt.
LA FERRATA
Si "attacca" in verticale con una certa
trazione sul cavo ma i piedi trovano buoni appoggi, si raggiunge
subito una placca piuttosto levigata ma ben servita da staffe dalle
quali si esce a sinistra presso una prima breve cengia . Pochi metri
e dopo aver aggirato uno spigolo si presenta una lunga placconata
rocciosa, esposta e verticale, in alcuni passaggi si "tira" sul
cavo, in altri la presenza di staffe e comodi appoggi agevola la
progressione fino ad un soprastante pulpito panoramico dove è
possibile eventualmente riposare . Si riparte superando agevolmente
un breve salto per poi traversare a destra in diagonale , presenza
di una staffa in un passaggio altrimenti un po' ostico , e si
guadagna un'ampia cengia che, aggirando un nuovo spigolo, conduce
alla base di un nuovo tratto verticale , in costante esposizione. Si
"attacca" con un certo sforzo il gradone iniziale e si risale
cercando gli appoggi presenti ma che talvolta risultano leggermente
spostati rispetto alla linea di salita del cavo , nella parte alta
si traversa a destra anche qui aiutati dalla presenza opportuna di
alcune staffe e si termina presso una comoda cengia erbosa che,
aggirando parzialmente la massicciata, raggiunge un quarto tiro
verticale. La parete è qui ricca di appigli ed appoggi sicuri per i
piedi pur non mancando anche qui la presenza di qualche cambra
metalliche in alcuni passaggi delicati. Si esce presso un calino
franoso che rapidamente si aggira tramite una cengia che, a sua
volta, in leggera salita , porta, sul versante opposto del canale,
ad un nuovo lungo tratto verticale e probabilmente il più lungo fin
qui incontrato. Si inizia, a dire il vero, con sviluppo non cosi
marcatamente verticale i primi metri di uno spigolo e dopo alcune
facili roccette si continua lungo una placconata con esposizione e
verticalità sostenute dove la presenza di staffe talvolta un po'
troppo distanti tra loro comporta comunque un certo sforzo fisico
per superare alcuni passaggi. Si guadagnano metri, si alternano
passaggi in divertente arrampicata ad altri più faticosi, un tetto
si supera provvidenzialmente con una scaletta, una piccola cengetta
aiuta a recuperare energie e valutare il proseguo della parete e si
prosegue incontrando ancora per qualche metro passaggi di un certo
impegno finchè, nella parte alta di questa lunga sezione verticale,
la roccia assume caratteristiche più arrampicabili culminando in un
camino finale con difficoltà piuttosto contenute. Una piccola cengia
segna il termine di questo lungo trasferimento verticale e forse
delle maggiori difficoltà tecniche della Via pur non essendo
assolutamente banale il proseguo, nel contempo, da qui, l'ambiente
circostante riprende forme e geometrie più consuete per un paesaggio
Dolomitico. Si traversa lungamente verso destra tramite alcuni
facili passaggi orizzontali superando in particolare un espostissimo
traverso ove la roccia strapiomba leggermente e quindi è richiesto
un attimo di forzo e di attenzione per pochi metri. Finisce il
trasferimento "orizzontale " e ricomincia la salita sicuramente più
godibile della precedente dal punto di vista fisico, ci si addentra
in una suggestiva fessura-camino dal quale si esce in un ambiente
prettamente dolomitico fatto di pinnacoli, creste, cenge ed al
termine della lunga cengia appare la stazione d'arrivo della
funivia, meta della nostra salita anche se non così vicina come
potrebbe sembrare. Sopra di noi, un elegante spigolo attende di
essere risalito e fin da subito son visibili le molteplici staffe
con le quali è attrezzato quindi si inizia la salita con la roccia
che a tratti è ricca di appigli ; poco oltre la metà ci si porta sul
lato opposto dello spigolo e si ritrova comunque una parete con
caratteristiche simili al tratto precedente ed anche qui una staffa
aiuta a scavalcare un piccolo tetto . Lo spigolo termina nei pressi
di una cengia inizialmente piuttosto articolata e varia poi assume
caratteristiche di sentiero , si oltrepassa anche un franoso
canalino privo oltretutto di sicurezze e si ritrova il cavo sul lato
opposto di quest'ultimo dove in leggera salita si arriva presso una
suggestiva forcellina . La forcellina è l'accesso ad una bella e
frastagliata cresta che si risale e percorre in divertente
arrampicata eccetto l'attacco che richiede l'uso di alcune staffe
opportunamente inserite . Si percorre il filo di cresta che nel
proseguo diventa una lunga cengia che porta all'attacco dell'ultimo
tratto attrezzato della Sci Cub rappresentato inizialmente da un
breve salto verticale poi un facile traverso che, aggirando un
spigolo, prosegue su un piano inclinato ben attrezzato . Quota
2100mt e la Sci Club18 giunge al termine dopo circa 2.00h
dall'attacco.
DISCESA
Per chi si sentisse stanco, la via più ovvia è
prendere la funivia che riporta a Mandres la cui stazione si trova a
due passi dal termine della ferrata o, in alternativa, direttamente
a Cortina d'Ampezzo. In caso contrario ci si inoltra lungo il
sentiero n.212 che, in circa 1.15h di ripida discesa che fa perdere
velocemente quota, porta alla stazione di Mandres-1.30h a Cortina.
CONSIDERAZIONI
La ferrata "Sci Club 18" è probabilmente tra
le più impegnative tra quelle delle Dolomiti Ampezzane, soprattutto
considerata la costante ed eccessiva esposizione, nonchè la continua
verticalità dell'intero percorso; di certo non si presta ad essere
affrontata in discesa in quanto, come segnalato in vetta , le
difficoltà aumenterebbero considerevolmente rendendosi forse
necessaria una discesa in corda doppia nei punti più difficili.
Punto di merito di questa ferrata è la presenza, su alcuni chiodi,
di coni di gomma che eliminano la leva negativa a cui è sottoposto
il moschettone in caso di caduta dell'alpinista. Attenzione alla
roccia friabile che si può facilmente smuovere e cadere addosso a
chi segue. Come a volte capita lungo le Vie ferrate di un certo
impegno, la ricerca dell'appiglio roccioso per la progressione in
alternativa al cavo rende la salita meno stancante e la Sci Club è
proprio una di queste Vie in quanto le possibilità di progressione
in tal senso non mancano basta affrontare i passaggi con calma senza
la frenesia della salita.
Per quanto riguarda l'avvicinamento vi è anche una terza possibilità
poco utilizzata ma utile in caso di chiusura degli impianti di
risalita: da Cortina con l’auto dirigersi in direzione del Passo Tre
Croci (ovest). Poco oltre l’abitato di Alverà, sulla sinistra si
nota un campo da calcio. Si prosegue e quasi subito, dopo una
marcata curva, si vede sulla destra l’ex pista di moto-cross. Ampio
slargo sulla sinistra per parcheggiare. Risalire la ripida strada
sterrata e dove spiana svoltare decisamente a destra, percorrendo
una strada boschiva. Dopo poco, sulla sinistra si riesce ad
individuare il sentiero n. 210 che in pochi minuti ci permette di
raggiungere il Lago (ora solo una palude) di Costalares. Subito dopo
la passerella, abbandonare il sentiero segnato per prendere una
traccia di sentiero che sale (qualche mugo) fino ad incrociare
l’itinerario -1.
Circa 55' dalla macchina.
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