Vie Ferrate Zacchi-Berti Monte Schiara segnalate da Michele Martin - 2011
A nord di Belluno, tra le grandi valli del Cordevole e del Piave, giace il Gruppo della Schiara. Solo sulle sue limitrofe pendici si trovano insediamenti e dalle strade è soltanto costeggiato, per questo il suo ambiente montagnoso appare intatto nella sua selvaggia origine. La maggior vetta è rappresentata dalla formazione di pietra dolomitica di copertura del Monte Schiara,che.come un guardiano di rango, incombe con la sua poderosa parete rocciosa sulla Val d'Ardo. L'intera traversata, di eccezionale bellezza, è fra i più attraenti itinerari turistico-alpinistici delle Alpi PERCORSO STRADALEPer chi arriva a Belluno da Feltre, alla prima rotatoria dopo l’ospedale si gira a sinistra in direzione Agordo,e dopo circa 500mt a destra per Bolzano Bellunese. Per chi proviene da Cortina o dall’uscita dell’autostrada,in direzione di Belluno, passato il Ponte degli Alpini si gira subito a destra in direzione Agordo, dopo circa 500mt,a destra, per Bolzano Bellunese. Si sale per circa 8 km e tenendosi sempre a destra si prosegue per Gioz e da lì per Case Bortot -700mt- fino a raggiungere il parcheggio all’inizio del sentiero n.501. AVVICINAMENTO Dal parcheggio seguire il sentiero n.501,in leggera salita , e quindi discesa fino a Ponte del Mariano (680mt-30') ,oltre il quale inizia la costante ed omogenea risalita della incredibile e favolosa Val d'Ardo. Senza possibilità di sbagliare si cambia versante.sul torrente,due volte mentre si apre la stretta valle e solo l'ultima parte presenta una serie di tornanti (foto 9) sino alla fiabesca radura del rifugio VII° Alpini circondato a nord dalle pareti del gruppo dello Schiara (1502mt-2.40h). Dietro il rifugio con segnavia n.503/504 AV1 verso la verticale parete centrale dello Schiara puntando in direzione di una grande macchia scura rientrante: il Porton (1740mt-40')..LE FERRATE:Zacchi L.Realizzata nel 1952 dalle Truppe Alpine e dedicata al valente alpinista ed Alpino, primo salitore della parete S della Schiara. Il tratto iniziale è comune con la ferrata Marmol ed inizia subito in diagonale verso destra, si entra in una forra ed a destra su scaletta. Si supera uno spigolo esposto con breve traverso oltre il quale altre brevi scalette e staffe guidano sotto un comodo e verticale spigolo seguito da un divertente camino. Ancora una scaletta seguita da traverso a sinistra, altri brevi traversi, una scaletta alla base di una più lunga ma sempre agile parete inclinata. Nel tratto intermedio si approccia una bella e discretamente lunga parete di I°, ora attrezzata, quindi su comodo sentiero tra sassi e mughi alquanto breve fin sotto l'ultima esposta "cengia Zacchi" e già in vista della Gusela. Sono ancora presenti,oltre le nuove,le vecchie e singolari attrezzature che in pochi minuti accompagnano al bivacco Della Bernardina dove la ferrata Zacchi termina (2320mt-1.50).
Berti A. Nel 1959 è stata tracciata e attrezzata la Ferrata Berti come proseguimento del Sentiero Zacchi e procede sul fianco 0 a gradinate fino alla cima del Monte Schiara-2565mt. Pochi passi prima del bivacco partono a destra le tracce di sentiero che in pochi minuti salgono alle prime attrezzature; si supera nell'ombra un umido salto roccioso non molto inclinato fin sotto le volte della parete ed a chiudere su comoda cengia . Ora un ampio camino seguito da scala ed un secondo più stretto, quindi un traverso su cengia fin sotto una parete al sole da superare in comoda diagonale a raggiungere la soprastante aerea e panoramica cresta. Si passa accanto un singolare foro sotto rocce apparentemente precarie e si approccia la cresta attrezzata con funi, scalette e staffe costantemente su buona roccia. Si prosegue ora su un breve tratto pianeggiante fino agli ultimi passi sulla spoglia cima ma ricca di ometti (2565mt-50'). Panorami a tutto campo, in particolare a nord e ad est sul vicino Pelf.DISCESADalla cima ritorno per la ferrata al bivacco Della Bernardina, piccola discesa fin sotto la Gusela e verso ovest discesa lungo la ferrata Sperti ed al rifugio -3.30h- ca., oppure,sempre dalla cima,ad est fino a forcella Marmol e rientro per la omonima ferrata al VII° Alpini-2.40h. Ulteriore alternativa,da forcella Marmol con ottima gamba,anche lungo il sentiero attrezzato Guardiano in cima al Pelf e discesa lungo la panoramica normale per rientrare al rifugio con segnavia n.505 -3.30h- o più lungamente al parcheggio a fondo valle con sentiero n.511-5.00h.CONSIDERAZIONIFerrate alquanto tecniche e verticali,ottimamente attrezzate in maniera completa anche in quei tratti, in precedenza,sprovvisti di infissi. Carattere dolomitico con panorami impagabili. La ferrata Zacchi è la prima del gruppo a liberarsi dalla neve. In caso di impercorribilità delle altre, la Zacchi, in faticosa discesa,va affrontata con attenzione. Percorso da apprezzare completamente con giornata soleggiata ma con temperature non eccessive. Se si escludono i brevi tratti fra quelli attrezzati con scalette e staffe,tutto il percorso è ben appigliato. Alcuni passi rivelano chiaramente la verticalità del tracciato,già evidente peraltro osservando la parete dal rifugio . |