Via Ferrata Santner Passo Santner segnalata da Gian Michele Gozzi - 2007
PERCORSO STRADALE Punto di partenza:rifugio Aleardo Fronza alle Coronelle (stazione a monte della Seggiovia Laurin).Provenendo in auto dalla Val di Fassa,si lascia alle spalle Vigo di Fassa e si prosegue per il Passo di Costalunga (1753mt);lo si oltrepassa scendendo per qualche centinaio di metri verso Bolzano e,ad una evidente biforcazione,si prende verso destra la strada per il Passo Nigra;dopo alcuni chilometri senza variazioni di quota apprezzabili,si incontra sulla destra la stazione a valle del tronco superiore della Seggiovia Laurin,con ampio parcheggio sulla sinistra (nell'estate del 2002:apertura impianto 8.00-12.15/13.30-18.00,prezzo per l'andata e ritorno 9,50 euro,con possibilità di ritorno anche con la seggiovia che scende a valle dal Rifugio Paolina). AVVICINAMENTO In circa 15 minuti (ci si può distrarre con le splendide viste su tutto il versante O del gruppo del Catinaccio,a partire dalla Roda di Vael,e sul versante N del Latemar,che incombe sul Lago di Carezza) la seggiovia conduce alla stazione a monte,posta immediatamente sotto il Rifugio Aleardo Fronza alle Coronelle (2337mt),dal quale inizia l'escursione;si consiglia di indossare qui il materiale da ferrata.Si aggira sulla sinistra il rifugio e si inizia subito a salire rimontando un tratto di roccette,parzialmente attrezzate con corda metallica, che consente di accedere alla lunga cengia detritica sottostante tutto il versante O del Catinaccio (10' fin qui);la si segue comodamente verso N,passando sotto la Cresta di Davoi e tralasciando la diramazione a destra del sentiero verso il Passo delle Coronelle;con qualche agevole saliscendi la cengia si restringe conducendo ai piedi della parete O del Catinaccio.Si comincia quindi a salire attraverso articolati sistemi rocciosi principalmente caratterizzati da canalini talvolta ingombrati da grossi massi e larghe lastre orizzontali di roccia.Il percorso è ben segnalato con delle S in vernice rossa,ed in genere ottimamente attrezzato con corde metalliche,gradini infissi nella roccia e scalette;in alcuni punti si sale senza alcun ausilio artificiale,ma sempre su ottima roccia e con passaggi alternativi che consentono un eventuale sorpasso senza pestare mani e piedi ad escursionisti più lenti.Giunti alla forcella sotto le Guglie di Schrofenegger (2650mt circa),ci si deve calare per una ventina di metri lungo una rampa attrezzata,per raggiungere il profondo canalone sul fondo del quale si trova il caratteristico nevaio da risalire dapprima sul suo margine destro e da attraversare verso sinistra,su neve solitamente ben battuta ma talvolta ghiacciata,più o meno in alto secondo le condizioni di innevamento,comunque assicurandosi alle funi metalliche,talvolta piuttosto lasche,che tagliano il canalone per tutta la sua larghezza.Il canalone,poco sotto il punto di attraversamento,scompare in un salto strapiombante di alcune centinaia di metri, pertanto occorre fare molta attenzione.Si esce dal canalone sfruttando una paretina attrezzata leggermente strapiombante sul bordo sinistro,e attraverso le ultime difficoltà si sbuca al Passo Santner (2741mt,2.15h fin qui),a pochi metri di distanza dall'omonimo rifugio.Ci troviamo sull'orlo superiore della meravigliosa conca del Gartl,delimitata sulla sinistra dalla Croda di Re Laurino,sulla destra dalla Cima Catinaccio,e sullo sfondo della quale compaiono sorprendentemente le forme slanciate delle Torri Meridionali del Vaiolet:Delago,Stabeler e Winkler. DISCESA Si intraprende quindi la discesa attraverso il Gartl, costeggiando il lago sul fondo della conca (sempre più piccolo negli ultimi anni),ed oltrepassando il Rifugio Re Alberto (2621mt,2.30mt fin qui;vale la pena di perdere qualche minuto per provare l'emozione di sostare in un rifugio costruito ed a lungo gestito dal Diavolo delle Dolomiti,il grande Tita Piaz,si imbocca la Gola delle Torri,dalla quale è possibile ammirare il selvaggio sottogruppo del Larsec,che dapprima su sentiero ghiaioso gradatamente sempre più ripido,poi attraverso una fascia di roccette molto lisciate dai passaggi e sporadicamente attrezzate,quindi di nuovo per sentieri più agevoli e quasi senza via obbligata,conduce al pianoro delle Porte Negre (2243mt,3.30mt fin qui) dove si trovano i Rifugi Vaiolet e Paul Preuss.Dalle Porte Negre si imbocca la strada in discesa che porta verso Gardeccia per abbandonarla verso destra subito dopo il primo ripido tratto (2200mt circa), risalendo il sentiero che,costeggiando la parete E della Cima Catinaccio e della Cresta di Davoi,attraverso il Colle di Barbolada (2376mt) e l'anfiteatro detritico della Busa di Davoi conduce faticosamente al Passo delle Coronelle (2630mt,5.00h fin qui).In alternativa si può lasciare la Gola delle Torri prima di arrivare alle Porte Negre,aggirando la Punta Emma (lo sperone NE della Cima Catinaccio,la cui fessura NO fu teatro di una delle più rinomate imprese di Tita Piaz) percorrendone lo zoccolo su una cengia in parte erbosa e con alcuni passaggi un po' delicati (attenzione:pericolo di caduta sassi);rientrati sul ghiaione sottostante la parete E della Cima Catinaccio,lo si percorre in leggera salita per evidenti tracce fino a ricongiungersi con il sentiero proveniente dalle Porte Negre;questa digressione consente di risparmiare alcune decine di metri di dislivello,una ventina di minuti di percorrenza e tutta la confusione della sempre affollatissima terrazza delle Porte Negre.Dal passo ci si tuffa nel sottostante angusto canalone attraverso le iniziali strette tracce ghiaiose estremamente ripide che conducono nuovamente sull'ampia cengia detritica del versante O;la si percorre in direzione N fino ad incontrare il sentiero in discesa che,attraverso le roccette attrezzate già percorse in salita all'inizio dell'itinerario,conduce al Rifugio Fronza (2337mt,5.30h fin qui) dove si conclude l'escursione. CONSIDERAZIONI Capita di frequente,durante l'ascensione del tratto attrezzato,di incontrare escursionisti che percorrono l'itinerario in senso inverso:qualche problema di incrocio e caduta pietre.Informarsi preventivamente sulle condizioni del nevaio del canalone terminale,e sull'eventuale presenza di altri tratti ghiacciati lungo il percorso di salita.La discesa della Gola delle Torri,pur non impegnativa tecnicamente,è da affrontare con circospezione in quanto estremamente affollata e pertanto a rischio di caduta pietre (frequenti incidenti ad escursionisti con scarsa esperienza di montagna e,soprattutto,dotati di calzature inadatte);per la presenza di alcune sezioni di fune metallica e di alcuni tratti di facili roccette esposte e non attrezzate da superare arrampicando,sarebbe a mio avviso più prudente denominare questo ultimo tratto di percorso come sentiero attrezzato.Informarsi preventivamente sulle condizioni di innevamento del canalone terminale.Attenzione a chi percorre la ferrata in senso inverso.Molta circospezione nella discesa lungo la Gola delle Torri a causa del grande affollamento.L'itinerario ripercorre la via d'accesso dalla Val di Tires al massiccio centrale del Catinaccio scoperta nel 1878 da Johann Santner;varie fonti,datate tra il 1885 ed il 1890,citano comunque come probabili primi salitori di questo versante due cacciatori di camosci,tali Stricker e Tschagerl detto Bockimandl,già morti da molti anni all'epoca della prima ascensione di Santner.Superando difficoltà limitate l'itinerario,logico,non forzato e di grande valore escursionistico,consente di prendere contatto con un meraviglioso palcoscenico di roccia che fu teatro delle gesta di alcuni dei più grandi arrampicatori dolomitici,in particolare a cavallo della fine del XIX secolo.
Quote e tempi intermedi: - Rifugio Fronza (2337mt) - Passo Santner (2741mt):2.15h - Passo Santner (2741mt) - Rifugio Re Alberto (2621mt):15' - Rifugio Re Alberto (2621mt) - Porte Negre (2243mt):1.00h - Porte Negre (2243mt) - Passo delle Coronelle (2630mt):1.30h - Passo delle Coronelle (2630mt) - Rifugio Fronza (2337mt):30' |