STAMPA
HOMEPAGE
RELAZIONE
Via
ferrata
alla Roda di
Vael
Cresta del Masarè
2015
La Via attrezzata alla Roda
di Vael è fondamentalmente un sentiero attrezzato in cresta dove il
cavo funge sostanzialmente da scorrimano mentre la larghezza della
cresta e la conformazione della roccia fanno sì che non raggiunga
mai un eccesso di esposizione. La discesa per il versante opposto
-cresta sud- riserva invece qualche passaggio più verticale
assumendo, anche se pur brevemente, maggiori caratteristiche di Via
ferrata.
PERCORSO STRADALE
Proveniendo da Nova Levante-Bz in direzione
del passo di Costalunga, 1km dopo il lago di Carezza, si trova sulla
sinistra la stazione a valle della seggiovia Paolina che conduce
all'omonimo rifugio.
AVVICINAMENTO
Dal rifugio Paolina -2125mt- ci si avvia in direzione nord lungo il
sentiero n. 552 verso l'impressionante paretona giallastra -Ovest-
della Roda. Lungo comodo e panoramico sentiero si seguono alcune
segnaletiche inizialmente in direzione rif. Cornelle - Passo Vajolon,
poi in direzione del Passo già visibile e che può presentare ancora
tracce di neve anche in tarda stagione, tuttavia la traccia di
salita generalmente riesce, mantenendosi sul lato sinistro del
canale, ad evitare in buona parte l'eventuale residuo nevoso. Si
supera allora un primo tratto su roccia levigata grazie all'ausilio
di un cavetto ed una scala metallica per proseguire poi lungo
traccia detritica fino al Passo Vajolon, dopo circa 1.00h dalla
stazione a monte della seggiovia, presso il quale si indossa
l'imbrago e relativo kit da ferrata .
LA FERRATA
L'attacco della Via si trova direttamente al
Passo iniziando a risalire la cresta verso l'evidente cavetto
metallico anche se non è presente nessun cartello o targa indicante
l'inizio della ferrata. Ci si allontana quindi dal Passo risalendo i
primi metri di cavo che termina in effetti quasi subito camminando
così per breve tratto lungo facili roccette. Riprende il cavo e,
caratteristica poi diffusa lungo tutta la breve Via, lo si utilizza
prevalentemente come scorrimano incontrando una cengetta panoramica
dalla quale si nota il sottostante sentiero che porta al rifugio
Roda de Vael. Si prosegue senza particolari difficoltà o variazioni
di passaggi lungo quello che si può definire un sentiero attrezzato
di cresta fino ad un nuovo tratto non attrezzato ma che non
richiederebbe comunque la presenza di attrezzature metalliche mentre
guardando verso il proseguo del percorso è evidente la sorprendente
ampiezza della cresta da percorrere . Si ritrova il cavo, sempre ben
teso, mentre alle nostre spalle svetta il massiccio della "Sforcella"
e si alternano facili tratti attrezzati ad altri "liberi" ma senza
mai raggiungere particolari limiti di esposizione e neppure dal
punto di vista tecnico si incontrano particolari passaggi se non
alcuni gradoni che interrompono la monotonia della Via. La
tranquillità del percorso permette di apprezzare più che in altre
occasioni l'ambiente circostante che spazia dal Sasso Lungo, Sella,
Marmolada, le Pale e quasi a sorpresa si guadagnano gli ultimi metri
in vista della croce di vetta -2806mt- in meno di 1.00h dal Passo.
DISCESA
Si lascia l'ampia vetta parzialmente prativa
scendendo inizialmente lungo l'evidente traccia di sentiero -cresta
sud- poi, in discesa decisamente più ripida e nuovamente con
l'ausilio di un cavo di sicurezza . Nei primi metri attrezzati si
tratta di superare alcune "innocue" roccette poi alcune placchette
anche con l'ausilio di una scala, a dire il vero un po' traballante,
raggiungendo la sottostante forcella delle Rode chiusa tra la Roda
di vael e la Roda del Diavolo. La forcella rappresenta anche un
bivio presso il quale è necessario optare per:
1- discesa nel franoso canalino -a tratti presente spezzoni di cavo-
intercettando il sottostante sentiero di mezzacosta che conduce per
prati al rifugio Roda. Percorso più breve ma su terreno piuttosto
instabile.
2- si prosegue lungo la parete opposta della forcella in direzione
del sentiero attrezzato del Masarè.
Nella relazione viene descritta la Via di ritorno più lunga e
variegata ovvero opzione 2.
Si raggiunge il punto basso della forcella utilizzando anche alcune
staffe metalliche e si risale la paretina opposta, diagonale, e
molto esposta con una prima sensazione di difficoltà sostenute che
poi parzialmente si ridimensionano man mano che la si percorre viste
le numerose staffe presenti. Una facile fessura finale porta al Pian
del Diaol a 2625mt al cospetto della Torre Finestra. Il sentiero
prosegue verso un successivo bivio dove si ignora la deviazione a
destra per l'attacco del sentiero Masarè mentre a sinistra si inizia
un tratto attrezzato che rappresenta forse la parte più impegnativa
fin qui incontrata sia in quanto percorsa in discesa sia perché
racchiuse a tratti fra strette pareti dove uno zaino ingombrante può
essere fastidioso fino a raggiungere la fine del cavo. E' possibile
ora liberarsi dell'imbrago e percorrere i prati verso il vicino
rifugio Roda e dopo circa 40' la stazione a monte degli impianti di
risalita presso il rifugio Paolina passando per il caratteristico
monumento dedicato a Theodor Christomannos.
CONSIDERAZIONI
La salita alla Roda di Vael qui descritta è
stata percorsa e consigliata raggiungendo il passo Vajolon direttamente dal
rifugio Paolina -stazione a monte impianti- passando così durante il
ritorno per il rifugio Roda e racchiudendo ad anello l'itinerario.
Nulla vieta però, vista la conformazione dell'ambiente, la
percorrenza in senso contrario. Sicuramente lungo ma appagante il
concatenamento Roda Vael-Cresta Masarè.
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