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Via Ferrata Maria-Andrea Ferrari

Torrione Ra Bujela

2015


Questa nuova via ferrata di recentissima apertura -estate 2015- risale il Ra Bujela ovvero il più settentrionale dei due torrioni (l'altro monolite è il Ra Pegna) tra i quali passa la seggiovia che dal Duca d’Aosta raggiunge il rifugio Pomedes .
PERCORSO STRADALE
Raggiungere Cortina d'Ampezzo-Bl e proseguire in direzione del passo Falzarego. Dopo alcuni km si trova, a destra, la deviazione per i rifugi Dibona e Duca d'Aosta. Si risale tale deviazione fino ad un bivio ove la strada si biforca in 2: a destra, in salita per circa 2km, si raggiunge il rifugio Duca d'Aosta dove si trova anche la stazione a valle della seggiovia per il rifugio Pomedes. Da notare che dal bivio -possibilità di parcheggio- entrambe le biforcazioni sono sterrate ma la salita per il Duca d'Aosta, contrariamente alla salita per il rifugio Dibona, pur non essendo una mulattiera, è praticabile solo con auto alte e con un minimo di caratteristiche da fuoristrada. E' inoltre possibile raggiungere il rifugio tramite la seggiovia che sale da Piè Tofana.
AVVICINAMENTO
Dal rifugio si segue l'indicazione risalendo per circa 200mt la pista da sci -strada proveniente dal rif. Pomedes- fino ad una segnaletica che in pochi minuti porta, a sinistra , alla base del torrione e quindi all'attacco della Via. Fin dal parcheggio è comunque visibile il monolite lungo il quale si sviluppa il percorso attrezzato .
LA FERRATA
Si parte risalendo alcuni gradoni agevolati anche dalla presenza di una staffa metallica raggiungendo rapidamente una cengia in parte terrosa verso uno spigolo esposto del quale si risalgono solo i primi metri poiché il cavo devìa a destra per superare un traverso attrezzato con alcune staffe inizialmente leggermente strapiombianti e poi, in verticale, in direzione di un pulpito panoramico. Si riparte da quest'ultimo, inizialmente aggirando uno sigolo poi si guadagna la vicina cengia per giungere alla base di un salto verticale non particolarmente impegnativo ma con esposizione piuttosto sostenuta. Si prosegue, a sinistra, lungo esposto traverso e con un successivo breve salto verticale, non impegnativo ed attrezzato con staffa, si raggiunge la prima delle 2 passerelle in uscita dalla quale si percorre una lunga cengia che con alcuni sali/scendi aggira parzialmente il torrione . Si risale una paretina alternando alcuni passaggi verticali piuttosto ricchi di appoggi ed alcune brevi cenge in direzione della seconda passerella dalla quale parte una lunga traversata su cengia che in alcuni punti richiede attenzione in quanto presenta alcuni appoggi piuttosto esigui ma senza comunque incontrare particolari ostacoli . Il trasferimento lungo cengia si conclude alla base di un bel spigolo "tagliente" inizialmente piuttosto verticale, poi nella parte centrale si "appoggia" per alcuni metri e riprendere verticalità nella parte superiore dove però la roccia risulta molto appigliata terminando infine come sentiero attrezzato lungo la cresta sommitale dove termina poi momentaneamente il cavo. Si prosegue lungo breve traccia di sentiero in direzione dell'evidente cavo metallico mentre la visuale si apre verso il rifugio Pomedes ed il gruppo del Nuvolao-Averau ; ripreso il cavo si punta ad una selletta dalla quale si aggira, a sinistra, uno spuntone roccioso iniziando in pratica da qui la parte finale della Via che qua assume caratteristiche più marcatamente da sentiero attrezzato in cresta. Si inizia così una alternanza di brevi passaggi tra il filo di cresta ed alcuni metri più sotto puntando alla vicina vetta sommitale piuttosto modesta, anche nelle dimensioni a quota 2260mt ca.
DISCESA
La discesa la si inizia ritornando per alcuni metri sul percorso di salita dove si era già incontrato il cavo che scende a sinistra , da prima tramite cengia poi un breve salto verticale ma ben assicurato con staffe successivamente si traversa in leggera discesa fino ad una selletta dalla quale si risale alcuni metri per riportarsi sull'ultimo tratto di cresta attrezzata dove alcuni segnavia in vernice accompagnano rapidamente verso un sottostante bivio presso il quale è possibile, a seconda delle necessità, risalire al vicino rifugio Pomedes -arrivo seggiovia- o scendere all'altrettanto vicino Duca d'Aosta in pochi minuti .
CONSIDERAZIONI
Dal punto di vista tecnico e delle attrezzature la Via risulta ottimamente attrezzata ed in particolare la prima sezione offre alcuni passaggi verticali e comunque con esposizione spesso elevata che rendono divertente e più adrenalinica del previsto la salita. Attenzione ad alcuni brevi tratti in cui il terriccio misto roccia risulta scivoloso. E' una Via un pò fine a se stessa e quindi rimane un po' di perplessità riguardo l'eventuale necessità di attrezzare un monolite piuttosto isolato da un contesto Dolomitico che offre sicuramente itinerari di tutt'altro genere e interesse. Con piccoli accorgimenti logistici potrebbe risultare interessante concatenare questa Via con percorsi attrezzati come Punta Anna, sentiero Astaldi, sentiero Olivieri.