Via Ferrata "del Cuore alla Croce" Monte Palabione segnalata da Daniele Rossini - 2005
PERCORSO STRADALE Dopo Edolo,si prende a sinistra verso il passo Aprica,superato Corteno Golgi,si giunge ad Aprica. AVVICINAMENTO I sentieri (direi carrarecce) che portano in cima al Palabione sono 2 o 3,il n.328 (ex16),parte da Aprica (1200mt circa) e porta a malga Magnolta (1945mt-2.00h),dove seguendo il n .329 (ex 21),si arriva al lago Palabione (2100mt-1.00h),passando dalla località Careggia del Palabione,dove è situato il nuovo rifugio Valtellina. Dal lago,si punta verso lo spigolo W del Palabione (segn.bianco/rossi),dove nei pressi,si vede la targa.LA FERRATA La "via del cuore alla croce" è stata inaugurata domenica 31/07/05,intitolata a Paolo Biglioli (cardiochirurgo di fama mondiale)e moglie Carla.Ferrata facile,che supera un dislivello di circa 150/200mt,"cavalcando"lo spigolo W del Palabione,con gradoni e creste digradanti. Dicevo ferrata facile,ma non banale,vuoi per la costante esposizione (essendo uno spigolo),vuoi per un bel passaggio verticale all'inizio. La via è "sporca",molta più erba che roccia,(il casco quindi è facoltativo,non essendo lo sviluppo in verticale,ma a "gradoni crestati"),dove gli appigli sono ancora da "lavorare",quindi taglienti,e il cavo non è teso,ma a "S",con freni ravvicinati nei punti più verticali. L'attrezzatura non inizia dalla targa,ma bisogna superare qualche metro di collina erbosa,quindi si attacca con dei semplici passaggi,fino a portarsi sotto ad un bel blocco verticale,dove troviamo anche il punto chiave della via,proseguendo su rocce ricoperte d'erba,e facili crestine,che in breve portano all'ultimo facile tratto,superato il quale,si giunge alla croce,dopo 40/45 minuti dall'attacco. DISCESA Breve tratto attrezzato per la discesa (non serve l'imbrago),si discende quindi sul fianco E del Palabione,con sentiero n.340 fino ad un falsopiano,dove si continua col n.341 fino al rifugio. Io ho ripercorso al contrario la via salita al mattino,ed in poco meno di 1.00h e mezza,sono tornato al parcheggio. Anche se non presenta particolari difficoltà,non è da sottovalutare,l'esposizione è buona CONSIDERAZIONI Possibilità di salire con impianti,in centro paese (a sinistra,ben evidente),partono sia l'ovovia che la seggiovia (orari 8,00-17,30),che portano a malga Palabione,da dove,a piedi (sent.327),o cambiando la seggiovia,si arriva al rifugio Valtellina.Io sono salito col sentiero che sale per piste da sci (pista K, parte a sinistra dell'ovovia),più ripido del n.328,seguendo poi via via le tracce sotto gli skilift/seggiovie,ma che in circa 2.00h,mi ha portato all'attacco della via (tralascio di raccontare la sporcizia vista sotto questi impianti,non solo fatta dai turisti!!). DISCESA Inizialmente e per circa 100mt di dislivello si procede sempre con passo nella neve per circa 30' ci si trova ad affrontare la discesa tra massi instabili e ghiaia misto ghiaccio fino a circa 20' dal rifugio quando una evidente traccia porta sulla destra del canale in lieve salita fino a portarsi al di fuori del canale stesso e procedere così con maggiore tranquillità e sicurezza verso l'ormai vicino rifugio Tuckett-Quintino Sella. CONSIDERAZIONI Affrontando il canale del Tuckett sarebbe utile anche,se non sempre indispensabile,avere in dotazione almeno i ramponi se non altro per rendere meno faticosa la progressione sia essa fatta in salita che in discesa.Come già specificato nella relazione prestare attenzione,lungo la ferrata,ai canalini innevati soprattutto ad inizio stagione. Così come le Bocchette Centrali,anche le Alte possono essere fatte nella direzione contraria rispetto alla relazione.
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