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Via Ferrata Gruppo V° Alpini

Corno Medale

2007

 

PERCORSO STRADALE

Arrivati a Lecco seguire la strada per la Valsassina passando di fronte all'ospedale ed attraversando l'abitato stesso di Lecco evitando così la nuova indicazione che attraverso il tunnel porta a Bobbio.Terminato il vialone alberato ed iniziata la salita,dopo alcune curve,alla sinistra si trova via Quarto,percorrerla per un centinaio di metri finchè a destra,all'altezza dell'inizio di via S.Martino,una strada asfaltata ma molto stretta conduce dopo alcune centinaia di metri in ripida salita,verso Rancio Alto,ad una sbarra che segna il punto di arrivo con l'auto. E' possibile parcheggiare al termine di questa ripida strada ma il posto auto presso la sbarra è veramente esiguo quindi in alternativa optare,per il parcheggio,all'inizio di via S.Martino (370mt) dovendo così percorrere a piedi alcune centinaia di metri di salita in più.

AVVICINAMENTO

Già all'inizio di via S.Martino una segnaletica indica la direzione da prendere. Proseguendo oltre la sbarra a piedi (possibilità di tagliare in salita a destra nel bosco) si incontra una seconda segnaletica lungo il lato sinistro della strada cementata,sovrastati dal massiccio del Monte San Martino con in vista la croce del Medale,ed una terza scritta al lato di alcuni gradoni in cemento.Si sale lungo comodo sentiero ed in pochi minuti si arriva al bivio presso il quale a destra vie è la salita normale al Corno Medale (via di ritorno n.56) mentre a sinistra si prosegue in sali/scendi lungo sentiero n.58 che aggira la base del Corno ed in circa 15' porta all'attacco della via.

LA FERRATA

L'attacco (650mt) è abbastanza verticale anche se una certa inclinazione e buoni appoggi per i piedi non lo rendono particolarmente difficoltoso ed in salita lungo il costone del Medale si incontrano le prime placche levigate.Si traversa a destra raggiungendo il primo dei vari pulpitini panoramici di sosta presenti lungo la via,alla base di un primo tratto verticale su placca ed un secondo,a sinistra,lungo uno spigolo inclinato ma esposto.Nuova possibilità di sosta prima di un impegnativo salto verticale dopo il quale,a destra,si aggira in parte un esposto spigolo per portarsi alla base di una placca particolarmente levigata e verticale da superare con l'ausilio delle staffe artificiali;pochi metri e si traversa a destra verso un secondo spigolo da aggirare anch'esso sfruttando un gradone nella roccia e risalendo in diagonale si raggiunge la base di una nuova placca attrezzata dove l'ottima aderenza offerta dalla roccia aiuta notevolmente la progressione.Possibilità di sosta presso Madonnina applicata alla parete e notevole panorama circostante. La ripartenza è nuovamente all'insegna della verticalità sempre comunque con la costante ottima aderenza della roccia che facilita non poco passaggi apparentemente più "duri",così dopo un breve risalto roccioso si prosegue da prima "abbracciando" la parete,poi all'interno di un bel diedro appigliato che richiede attenzione nei passaggi per non stancare inutilmente le braccia con la presenza comunque di un'utile staffa artificiale.Nuovo piccolo pulpito panoramico e nuovo breve traverso a destra verso il secondo esposto spigolo della via la cui risalita,meno impegnativa della precedente,conduce attraverso alcuni salti gradinati alla base di una serie di placche lisce e verticali che oltre ad essere ottimamente attrezzate richiedono di sfruttare l'ottima aderenza di questa roccia.In effetti l'esposizione e verticalità di alcuni tratti sarebbero ben più impegnativi se la ferrata non fosse costruita lungo una roccia con una simile caratteristica di aderenza per i piedi che di presenza d'appigli per le mani. Le placche ovviamente aiutano a guadagnare rapidamente quota giungendo così,dopo alcune roccette attrezzate con solo cavo,all'ultimo tratto sostenuto,rappresentato da un primo lungo diedro inclinato ed una successiva breve serie di passaggi verticali ben attrezzati in direzione dell'ultimissimo tratto della ferrata dove l'attrezzatura si riduce ormai al solo cavo metallico (termina la catena-quota 850mt ca.) che assicura nel superamento di una lunga serie di affannosi gradoni in vista della croce sommitale di dubbio gusto (1029mt).

DISCESA

Dalla croce in leggera salita si seguono le tracce che aggirano a sinistra il Corno e giungono dopo pochi metri ad una segnaletica dove 2 cartelli segnalano direzioni per noi non importanti (Coltiglione-Piani Resinelli) a meno che non si voglia proseguire per il Monte San Martino mentre sempre all'altezza di questa segnaletica ed a destra rispetto al senso di marcia un evidente sentiero (segnavia sbiadito n.56 su una pianta) degrada rapidamente nella vegetazione e caratterizzato nella prima parte da una notevole pendenza raggiunge in circa 40' il bivio con segnaletica incontrato all'andata. Ci viene inoltre segnalato che all'uscita della ferrata vi è ora la possibilità di ritornare al punto di partenza evitando la salita alla croce.