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Via Ferrata alle Balze di Malpasso

Pizzo di Castelpizigolo

segnalata da Enrico Platani

 

PERCORSO STRADALE
Se si arriva dalla direzione di Toano,prima del centro della frazione "Quara" si svolta a sinistra in direzione Monzone,viceversa sa si arriva da Villaminozzo,dopo il centro a destra.Percorsi alcuni chilometri lungo la strada in discesa, sulla destra un cartello indica un agglomerato di case che si vede in lontananza:"Castagnola".Si arriva e si parcheggia all'inizio del centro abitato in prossimità di una piccola cappella votiva dedicata alla Madonna.A fianco della cappella un cartello documenta i sentieri della zona,in più diverse foto illustrano la via ferrata.

AVVICINAMENTO

Si prende il sentiero in discesa a fianco della cappella e si seguono le indicazioni "cascate".Dopo circa 10-15 minuti si arriva ad un bivio.Proseguendo diritti,il sentiero condurrà al ponte di Cadignano,su uno storico sentiero Matildico,prendere invece a sinistra.Si attraversa una schiena d'asino brulla che dopo poco si scende fino ad un bivio dove un cartello in legno indica di nuovo le cascate.Il sentiero prosegue e dopo pochi attimi si intravede il primo dei due ponti.Il più lungo dei due,il più recente,attraversa il Rio Malpasso e porta ad una placca attrezzata con cordino e pioli, facilissima.Si scende poi lungo il cordino fino all'attacco della ferrata vera e propria. 
LA FERRATA
All'inizio della ferrata c'è un altra passerella o ponte tibetano (in realtà entrambi i ponti sono costruiti con cavi d'acciaio, cavo di assicurazione e assi per l'attraversamento) molto più breve del precedente.Una volta attraversato si procede in orizzontale verso destra su una cengia un po' sdruciolevole.Dopo qualche metro c'è una "via di fuga" per chi non se la sentisse di proseguire.Questa porta più in basso alle cascate del Rio Malpasso".Proseguendo sulla cengia dopo poco si presenta un breve tratto verticale,con un bel passaggio che conduce ad un'altra cengia che salendo prosegue in direzione opposta.A metà di questa inizia il nuovo tratto di ferrata.E' segnalato con un cartello e se si vuole affrontare questa variante occorre proseguire sulla sinistra attaccandosi al nuovo cavo.Viceversa se si prosegue diritti, percorrendo il vecchio tratto, una serie di facili passaggi ed una placca finale condurranno all'arrivo.Il primo tratto della variante nuova è in leggera salita e si percorre con l'ausilio di pioli per i piedi.E' decisamente più esposto,e poco dopo inizia il tratto verticale che porta fino in cima del Castelpizigolo.I passaggi non sono complicati, la fune è nuova ed ancorata nei tratti verticali con pioli molto ravvicinati tra loro,è tesa e molto robusta.Staffe e maniglie sono sistemati in modo da agevolare la progressione senza particolari difficoltà.Un solo passaggio è un po' più impegnativo per persone di bassa statura (la presa artificiale per la mano è troppo in alta ed occorre aiutarsi col cordino).La salita è molto breve ma riserva un panorama incantevole. 
DISCESA
Arrivati in cima a Castelpizigolo un sentiero segnalato con colore rosso e giallo conduce ad un'area pic-nic,punto si sosta attrezzato anche per barbeque che può essere utilizzato anche dagli accompagnatori,che non affrontano la ferrata,come luogo di attesa.Da lì si scende fino al bivio iniziale da cui si rientra per il sentiero dell'andata.
CONSIDERAZIONI
La ferrata,come si diceva,non presenta particolari difficoltà è molto breve e non richiede una preparazione fisica particolare,ma va affrontata con la consueta attrezzatura (imbrago,cordini e moschettoni) e sopratutto con il casco,poichè, se preceduti da altri escursionisti,è possibile la caduta di pietrisco.La via è percorribile praticamente tutto l'anno,ma è particolarmente consigliata in primavera,poiché la non eccessiva altitudine della zona e la sua esposizione a sub,durante l'estate potrebbe risultare piuttosto "calda".Data la brevità dell'escursione il consiglio è di percorrere per prima la ferrata,riservando il ponte tibetano più lungo come proseguimento. Infatti invece di attaccare da questo, si scende sulla sinistra fin sul Rio Malpasso,dove un ponticello di tronchi lo attraversa. Guardando verso l'alto si vedrà il ponte sospeso sulla testa.Il sentiero proseguirà in salita fino all'attacco della ferrata con ponte sospeso più corto.Affrontando il più lungo come secondo,quindi dopo essere scesi da Castelpizigolo,si potrà proseguire su un sentiero attrezzato che porta fino a due facili placche attrezzate con cordino che conducono dall'altro versante ed il sentiero si congiunge con quello che dal primo bivio porta la ponte romanico di Cadignano,sulla storica via Matildica.Questa variante permetterà di gustare la via ferrata, il brivido dell'attraversamento del lungo  ponte sospeso (circa 50 metri) ed in più, con una passeggiata di 1-2.00h tra andata e ritorno,di ammirare lo splendido ponte romanico e la valle del dolo camminando su un sentiero ombreggiato e suggestivo.E' possibile inoltre visitare le storiche "Fonti di Quara" sul torrente dolo.Alla fine della ferrata,invece di abbandonare il cordino, si prosegue sulla destra e dopo un breve percorso in leggera discesa si prende un sentiero che porta fino al letto del torrente.I resti restaurati di un antico tempietto pagano aspettano il visitatore.