Via Ferrata del Latemar Campanili Latemar 2012
Questo percorso attrezzato è un'alternativa,più impegnativa,all'Alta Via del Latemar e permette il raggiungimento della principale cima (Torre Diamantidi) e della vicina cima Latemar. PERCORSO STRADALEDall'uscita autostradale di Bolzano Nord -A22- si attraversa la Val d'Ega e si giunge ad Obereggen-Bz. AVVICINAMENTOTramite la seggiovia Oberholz si arriva alla quota di 2100mt e da qui il sentiero (segnavia n. 18) che sale dapprima con tornanti,quindi in ambiente roccioso particolarmente suggestivo,alla Forcella dei Camosci-2560mt. Uno stretto canalino roccioso e gradinato permette l'accesso a quest'ultima. La visuale si apre verso il selvaggio altipiano carsico della Valsorda ed il Gruppo assume improvvisamente un'imponente forma a semicerchio. Si seguono le indicazioni per la forcella dei Campanili,tralasciando la deviazione -sv.516- a destra per il rifugio Torre di Pisa,ed attraverso comodo sentiero si raggiunge l'ampia forcella dei Campanili -2600mt- presso la quale ci si imbraga. LA FERRATAUno sguardo allo spettacolare versante nord del Latemar che si affaccia sul Catinaccio ed il sottostante lago di Carezza e si risalgono inizialmente alcune facili roccette poi una traccia di sentiero nel ghiaione raggiungendo così i primi metri di cavo metallico. In salita su facili roccette attrezzate si raggiunge una lunga cengia panoramica inizialmente anch'essa attrezzata poi con caratteristiche di sentiero in quota in direzione di una forcella terrosa. L'attraversamento della forcella è anch'esso assicurato con cavo e raggiunto il lato opposto di quest'ultima si supera un "salto" roccioso" obliquando a destra per raggiungere una panoramica cengia attrezzata che aggira la parete rocciosa in direzione est. Si prosegue per alcuni minuti alternando brevi tratti non attrezzati ad altri con cavo arrivando rapidamente ad una ulteriore forcella superata la quale si raggiunge,a sinistra,il dosso roccioso della Torre Diamantidi a quota 2750mt e da qui è possibile ma non obbligatorio, seguendo tracce di sentiero,ometti e facili gradoni (percorso non segnato) ,deviare per la vicina vetta a quota 2842mt. Lasciato l'impressionante abisso della parete nord del Latemar si ritorna al bivio precedente riprendendo il cammino per quello che può essere considerato il secondo tratto del percorso attrezzato con la vista che si apre sulla seconda cima raggiungibile (cima Latemar) ed anch'essa comunque non obbligatoria. Si traversa in discesa con discreta esposizione su terreno talvolta detritico,si supera in spaccata un canalino,si risale la placchetta sul versante opposto con difficoltà lievemente superiore alla media del percorso ed attraverso una suggestiva cengia piuttosto esposta. Il cavo termina in discesa per "sparire" all'interno di un impressionante canale (masso incastrato fra le 2 pareti) all'interno del quale si scende tramite una serie di staffe metalliche mentre il lato opposto lo si risale grazie a 2 pioli ed il cavo ben teso anche se la parete risulta essere ben appigliata. Superati 3-4 metri di parete per uscire dall'appicco,il cavo devia nettamente a sinistra e dopo ripida salita lungo la parete ben gradinata si guadagna la "spalla" della cresta dalla quale appare il sottostante bivacco Rigatti all'interno della forcella Grande. Si scende rapidamente inizialmente attraverso un semplice canalino gradinato e sempre attrezzato poi un breve tratto attrezzato in cresta ed infine una breve traccia di sentiero conduce al bivacco. Qui termina,come da cartellonistica,la ferrata dei Campanili e vi si presenta una doppia soluzione ovvero proseguire per raggiungere ,in circa 30',cima Latemar -2800mt- oppure iniziare il percorso di ritorno. Nel primo caso si tratta di camminare lungo traccia di sentiero che si alterna ad alcune facili roccette fino raggiungere la larga cresta sommitale per poi ritornare ,con medesimo percorso ,al bivacco. RITORNOCome da segnaletica,si scende per circa 100mt su terreno detritico,nel versante sud per poi proseguire verso ovest lungo l'Alta Via del Latemar -sv.18- e con alcuni saliscendi ci si riporta verso la forcella dei Campanili dove si incrocia il sentiero fatto all'andata. Da qui,a ritroso,verso la forcella dei Camosci. DISCESATolta l’imbragatura,per rientrare nel modo più rapido,scendiamo per pochi minuti nel ghiaione sotto la Forcella sino a individuare i segnavia che in breve risalita a destra ci portano a traversare lungamente al di sotto del tracciato della ferrata. Su sentiero normale (segnavia n.18) si riguadagna il bivio nella conca di Valsorda. Il sentiero prosegue ora seguendo a ritroso il tracciato dell’andata,transitando quindi per la Forcella dei Camosci e scendendo rapidamente fino alla stazione d’arrivo della funivia (Oberholz). CONSIDERAZIONIIl percorso in questione ha le caratteristiche più di un sentiero attrezzato che non una vera e propria Via ferrata e si sviluppa prevalentemente in quota ma alcuni passaggi lievemente più impegnativi gli attribuiscono la seconda definizione. Nel settembre 2012 sono presenti molti tratti di cavo con infissi nuovi cosi come alcune staffe. Nella seguente relazione si è partiti dalla forcella dei Camosci quindi saliti da Obereggen,tuttavia è anche possibile partire dal rifugio Torre di Pisa ed in questo caso il riferimento diventa passo Feudo raggiungibile con modalità diverse sia da Predazzo che Pampeago. |