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Via Ferrata Franco Gadotti 

Sasso delle Dodici-Sass Aut-Punta Vallaccia

segnalata da Gian Michele Gozzi - 1998

 

PERCORSO STARDALE

L'itinerario è dedicato alla memoria di Franco Gadotti, alpinista di Trento caduto al Campanile Pradidali (Pale di San Martino) nel 1976 all'età di 21 anni. Nonostante le difficoltà tecniche moderate, per la lunghezza, dislivelli e la quasi completa assenza di punti d'appoggio è un itinerario che richiede di essere affrontato in eccellenti condizioni di forma; per gli stessi motivi è poco frequentato, e pertanto offre la possibilità, anche nei più affollati giorni di agosto, di passare una giornata solitaria in uno splendido ambiente al di fuori del caos di quasi tutti gli itinerari delle zone circostanti. Da Pozza di Fassa si imbocca verso E la Valle di San Nicolò; in corrispondenza di un ponte sul Rio San Nicolò,dopo un paio di chilometri si incontra la Pensione Soldanella-1450m, in prossimità della quale è possibile parcheggiare; si deve imboccare il sentiero che si inoltra nel bosco sulla destra prima del ponte.

AVVICINAMENTO

Si segue dapprima una comoda stradina senza dislivelli significativi e quasi parallela al Rio San Nicolò, quindi si prende decisamente verso S in direzione dellla Vallaccia, inerpicandosi ripidamente nel bosco verso e costeggiando ripetutamente il Rio Vallaccia (nell'agosto 1998 il letto del torrente era completamente devastato a causa delle eccezionali precipitazioni dei mesi precedenti, ed in alcuni punti occorreva fare molta attenzione per trovare l'itinerario).Si attraversa qualche ghiaioncello mentre la vegetazione si fa gradatamente più rada; a quota 1900mt circa, in corrispondenza di una zona con grossi massi, si incrocia il sentiero che, traversando dalla Valle dei Monzoni a E sotto il versante N del gruppo della Vallaccia, digrada poi a O, con varie alternative, verso la Val di Fassa.

LA FERRATA

Il percorso è a questo punto sbarrato da un risalto roccioso che si supera sulla destra per un tratto attrezzato con corda metallica per alcune decine di metri su placche inclinate,spesso bagnate ed un po' delicate ma non difficili;da qui,in breve,si raggiunge il Bivacco Donato Zeni (2090mt-1.40h fin qui) su una verde terrazza erbosa proprio in mezzo alla V formata a sinistra (O) dalla poderosa bastionata E della Cima delle Undici, al vertice (S) dalla Punta Vallaccia e a destra (E) dalla successione (da N verso S) del Sasso delle Dodici, Sass Aut, Sas da Stengia e Mezza Luna. Ci si rivolge quindi a destra verso il versante ENE del Sass Aut, lungo il quale, partendo pochi metri sopra il bivacco, si sviluppa il tratto più tecnico di tutto l'itinerario che si dipana per strutture rocciose molto varie e sempre ben attrezzate, inframmezzate a tratti erbosi; alcuni passaggi sono molto esposti e richiedono assenza di vertigini, ma non presentano difficoltà eccessive;il tratto più impegnativo è rappresentato dall'uscita di un canale/camino lungo una paretina attrezzata con pioli e corda metallici; per una rampa ghiaiosa si giunge ad una caratteristica forcelletta (2390m ca.) che si affaccia su di un ampio anfiteatro detritico il cui lato E,di fronte,scende dal Sasso delle Dodici,ora ben visibile;si scende qualche metro e si attraversa per detriti risalendo fino ad un'insellatura .2405m- della cresta erbosa che separa il Sasso delle Dodice dal Sass Aut, che si percorre senza difficoltà verso N raggiungendo in brevissimo tempo la croce sulla cima del Sasso delle Dodici (2443m-3.10h fin qui).Dalla cima si domina la Val di Fassa, che appare lontanissima, e si gode di un bellissimo panorama da O a NE, in particolare sul gruppo del Catinaccio. Si ripercorre la cresta verso S,oltrepassando l'insellatura e trascurando sulla destra il sentiero che consente di calare verso la Val di Fassa;quando la cresta si fa rocciosa, la si segue mantenendosi sulla sinistra di essa e,attraverso un canale delicato (possibilità di neve a inizio stagione) e salti di roccia ben assicurati, si raggiunge la sommità erbosa del Sass Aut (2555m-3.50h fin qui).L'ampiezza del pianoro erboso sommitale è veramente sorprendente ed assolutamente insospettabile dal fondovalle; frequenti gli avvistamenti di camosci. Si prosegue ancora verso S in discesa lungo i verdi prati che conducono all'imbocco di uno scosceso canalone in discesa (assicurazioni; attenzione: il primo tratto è molto sporco di terra e sdrucciolevole,soprattutto dopo qualche giorno di maltempo) che si incassa profondamente tra due pareti sormontate da un alto soffitto costituito da grosse lastre e blocchi incastrati: si tratta del Bus del Diaol, uno dei punti più caratteristici di tutto l'itinerario; usciti dal tunnel naturale,si prosegue ancora meno ripidamente fino alla base della gola (2380mt circa) dove terminano le attrezzature metalliche. Si prosegue quindi la marcia, in taluni punti abbastanza faticosamente, salendo per zone per lo più detritiche, traversando verso S sotto il Sass de Stengia e la Mezza Luna; si oltrepassa il circo detritico della Busa di Baranchiè attraverso l'omonima Forcella di Baranchiè (2550mt circa), e sempre attraverso detriti si guadagna ad una selletta la cresta S percorrendo la quale si raggiunge la Punta Vallaccia (2637m-5.30h fin qui);magnifici panorami sulla sottostante profonda gola della Vallaccia, e a 360° sui tutti i gruppi montuosi fassani, sulle Pale di San Martino e sul Lagorai. Si ridiscende verso SE prevalentemente per pendio erboso, mirando al caratteristico costone erboso della Costella (2529m-5.40h fin qui), che rappresenta un importante crocevia di sentieri ed il punto di separazione tra le rocce sedimentarie del sottogruppo della Vallaccia e le rocce vulcaniche caratteristiche dell'adiacente sottogruppo dei Monzoni;si prende a sinistra e, puntando presto verso N, si scende mantenendosi addossati alla parete E della Punta Vallaccia; sulla destra si trascura un sentiero, dapprima ripido e poi con pendenze più dolci,che conduce comunque in pochi minuti al rifugio Vallaccia -2275m- e,attraverso i verdi prati di Gardeccia, alla Valle dei Monzoni lungo la quale è possibile rientrare alla Valle di San Nicolò (con eventuale servizio di autobus dalla Malga Monzoni a quota 1862m fino a circa 1600m); si sale quindi alla Forcella Vallaccia (2468m, 6.00h fin qui) tra la Punta Vallaccia ed il Sasso delle Undici (in questo tratto possibilità di salita al Sasso delle Undici -2550m- per evidenti e facili tracce sulla destra, 20' circa).Ci si tuffa sul nel canalone della Vallaccia attraverso un meraviglioso ghiaione (sassi di grandezza uniforme e profondità abbastanza costante,ideale per chi, con ancora un po' di energia, abbia voglia di percorrerlo a salti,facendo tuttavia attenzione ai rari escursionisti in risalita;possibilità di neve ad inizio stagione) e si raggiungono in breve i pianori erbosi che conducono al Bivacco Donato Zeni (2090m-6.20h fin qui).Attraverso il percorso di salita si raggiunge il parcheggio in prossimità della Pensione Soldanella (1450m-7.30h fin qui),dove termina l'escursione.

DISCESA

Si ridiscende verso SE prevalentemente per pendio erboso, mirando al caratteristico costone erboso della Costella (2529m-5.40h fin qui), che rappresenta un importante crocevia di sentieri ed il punto di separazione tra le rocce sedimentarie del sottogruppo della Vallaccia e le rocce vulcaniche caratteristiche dell'adiacente sottogruppo dei Monzoni; si prende a sinistra e, puntando presto verso N, si scende mantenendosi addossati alla parete E della Punta Vallaccia; sulla destra si trascura un sentiero, dapprima ripido e poi con pendenze più dolci, che conduce comunque in pochi minuti al rifugio Vallaccia -2275m- e, attraverso i verdi prati di Gardeccia, alla Valle dei Monzoni lungo la quale è possibile rientrare alla Valle di San Nicolò (con eventuale servizio di autobus dalla Malga Monzoni a quota 1862m fino a circa 1600m); si sale quindi alla Forcella Vallaccia (2468m-6.00h fin qui) tra la Punta Vallaccia ed il Sasso delle Undici (in questo tratto possibilità di salita al Sasso delle Undici -2550m- per evidenti e facili tracce sulla destra, 20' circa). Ci si tuffa sul nel canalone della Vallaccia attraverso un meraviglioso ghiaione (sassi di grandezza uniforme e profondità abbastanza costante, ideale per chi, con ancora un po' di energia, abbia voglia di percorrerlo a salti, facendo tuttavia attenzione ai rari escursionisti in risalita; possibilità di neve ad inizio stagione) e si raggiungono in breve i pianori erbosi che conducono al Bivacco Donato Zeni (2090m-6.20h fin qui). A ritroso sul percorso di salita si raggiunge il parcheggio in prossimità della Pensione Soldanella (1450m-7.30h fin qui), dove termina l'escursione.

CONSIDERAZIONI

Itinerario molto faticoso, da affrontare solo in eccellenti condizioni di forma.

 

Quote e tempi intermedi:

- Pensione Soldanella (1450mt) - Bivacco Donato Zeni (2090mt):1.40h

- Bivacco Donato Zeni (2090mt) - Sasso delle Dodici (2443mt):1.30h

- Sasso delle Dodici (2443mt) - Sass Aut (2555mt):40'

- Sass Aut (2555mt) - Punta Vallaccia (2637mt):1.40h

- Punta Vallaccia (2637mt) - Costella (2529mt):10'

- Costella (2529mt) - Forcella Vallaccia (2468mt):20'

- Forcella Vallaccia (2468mt) - Bivacco Donato Zeni (2090mt):20'

- Bivacco Donato Zeni (2090mt) - Pensione Soldanella (1450mt):1.10h