Via Ferrata "Sentiero dei Fiori" Conca Presena-Conca Maroccaro 2017
Il percorso attrezzato che, ad oggi, si snoda dal Passo Castellaccio a Passo Pisgana,ricalca la via di arroccamento che gli Alpini utilizzarono durante la prima Guerra Mondiale per collegare le postazioni installate in cresta. Il percorso è,nel tempo,in continuo sviluppo ed attualmente è caratterizzato dalla possibilità di interromperlo in 4 punti che nello stesso tempo ne identificano anche le diverse difficoltà del percorso stesso. Il nome "sentiero dei Fiori" non deve trarre in inganno in quanto si tratta di una via d'alta montagna sviluppata alla quota media di 3000mt da affrontare con adeguata attrezzatura e preparazione in particolare se si pianifica di chiudere l'escursione ad anello e di affrontare il lungo tratto da cima Payer a Passo Pisgana. La relazione si riferisce alla direzione di cammino Castellaccio-Pisgana. PERCORSO STRADALESi raggiunge il Passo del Tonale dove si parcheggia presso gli impianti di risalita per il passo Paradiso. Proveniendo da Ponte di Legno,la cabinovia si trova sul lato destro della strada poco prima di raggiungere il centro del Passo. AVVICINAMENTOSaliti al Passo Paradiso tramite impianti,si segue la traccia di sentiero n.44 -continui segnavia colorati-,che passa nei pressi di un monumento ai caduti,fino a portarsi sotto le morene del Passo del Dito e del Passo Castellaccio (sulla destra della conca guardando il ghiacciaio Presena). In salita inizialmente tramite salti rocciosi poi lungo sentiero si raggiunge il passo del Castellaccio-2960mt-1.15h. Poco sotto il Passo si trovano ancora numerosi resti di filo spinato che era stato collocato per rendere difficoltoso l’accesso al Passo da parte austriaca. Dal Passo,la visuale si apre sull'ampio ghiacciaio del Pisgana ed una parte della cresta lungo la quale si sviluppa la via. Il "Sentiero dei Fiori" inizia qui,così come evidenziato dalla segnaletica e cartellone storico-descrittivo che si ritroverà lungo il percorso nei punti di maggior interesse. LA FERRATAIndossato l'equipaggiamento si inizia la cresta superando pochi metri di materiale detritico,e si perviene da subito nei pressi di una postazione di artiglieria dalla quale inizia una lunga cengia attrezzata con cavo e catena. La prima parte della cengia è caratterizzata da un lieve sali-scendi aiutati anche dalla presenza di alcune staffe metalliche mentre la seconda parte è "ricca" di passerelle in legno che seguono orizzontalmente lo sviluppo della parete e proprio da una di queste passerelle (facoltativo) è possibile deviare nettamente in verticale ed in forte esposizione per alcuni metri, con l'ausilio di una serie ravvicinata di staffe,in direzione del "nido d'aquila" ex postazione di vedetta ora suggestivo punto panoramico. Nella parte alta di questa deviazione vi sono alcune facili roccette attrezzate con cavo. Ritornati sulla cengia, si superano le passerelle raggiungendo il "Gendarme di Casamadre" dal quale,ora,parte la prima lunga passerella metallica (75mt). Alcune staffe agevolano l'accesso alla passerella al termine della quale,un imponente ancoraggio permette l'attacco della seconda (55mt) . Queste 2 nuove passerelle sono comunque ancora oggi aggirabili utilizzando la galleria costruita nel 1918 -67mt- il cui ingresso si trova pochi metri prima dell'inizio della passerella più lunga e si ricongiunge al termine della seconda passerella attraverso una breve cengia. Si riparte in leggera salita,si aggira uno spigolo e si raggiunge la parte alta della cengia dalla quale si perdono alcuni metri con l'ausilio di alcune staffe metalliche arrivando in un tratto della via dove si trova facilmente neve anche in tarda stagione con la possibilità di avere anche la catena inutilizzabile quindi oltre al passo sicuro potrebbe rendersi necessario l'utilizzo di materiale come corda,piccozza o altro. In questo caso era un breve passaggio nel quale si è potuti passare tra la lingua di neve e la parete ma è significativo di cosa significa percorrere un sentiero attrezzato a 3000mt per di più a tratti ombreggiato dalla cresta. Da un bel pulpito panoramico inizia un lungo sentiero non attrezzato che attraversa anch'esso pendii talvolta innevati in direzione di uno spigolo da superare con l'ausilio di alcune staffe, siamo ancora nel tratto di cresta che sovrasta la conca Presena così come si può vedere da una interruzione momentanea della cresta. Si salgono alcune roccette attrezzate, senza particolari difficoltà eccetto la solita possibilità di trovare tratti innevati,si risalgono alcuni massi instabili, ci si cala su un comodo sentiero e si raggiunge in breve la capanna Lagoscuro (bivacco Amici della Montagna) proprio sotto la cima del Corno Lagoscuro -3165mt- raggiungibile con una brevissima deviazione. Dal bivacco, aperto solo in presenza dei responsabili,si scende in direzione del Passo Lagoscuro e dopo alcune roccette si trova,a sinistra,all'altezza di una forcellina, una segnaletica che permette di interrompere la via e scendere in direzione di Capanna Presena -1.00h- evitando il ghiacciaio mentre continuando verso Passo Lagoscuro si superano alcuni massi,traccia di sentiero, una gradinata di roccia artificiale ed in circa 40' dal bivacco si toccano le fortificazioni del Passo-2970mt. Qua termina la parte più frequentata del "Sentiero dei Fiori" ed in un certo senso quella tecnicamente meno impegnativa. Da qui vi è la possibilità di chiudere "calandosi" in direzione del sottostante Lagoscuro -1.00h- e successivamente in risalita verso Passo Maroccaro -40'- si raggiunge il ghiacciaio Presena (nevaio) scendendo dal quale -30'- si raggiunge poi Capanna Presena con possibilità di continuare in seggiovia fino a Passo Paradiso. Il "Sentiero" prosegue invece in direzione cima Payer raggiungibile in circa 30' da qui. Ci si incammina lungo una continua cengia attrezzata sul lato occidentale della cresta superando tratti assimilabili a sentiero,passerelle in legno ed alcuni gradoni di roccia "toccando" a tratti il filo di cresta fino a raggiungere la croce di vetta a quota-3060mt. Da cima Payer ci si presenta la possibilità,ovvia,di ritornare a Passo Lagoscuro o di proseguire a Passo Payer affrontando in questo caso una discesa che nulla ha a che fare con un sentiero ma bensì una vera e propria ferrata per nulla banale. Si inizia la discesa su gradoni attrezzati con la sola catena raggiungendo le prime placche granitiche dove è fondamentale la ricerca di appoggi sicuri per i piedi. La cresta si "affila" ed i tratti verticali si alternano ad esposti traversi guadagnando dopo circa 30' ed alcune roccette non attrezzate Passo Payer -2995mt- che rappresenta la terza possibilità di chiusura del "Sentiero" ed in questo caso si tratta di scendere in direzione del rifugio Città di Trento prima del quale, ad un bivio, si risale al Lagoscuro e successivamente al Passo Maroccaro. L'ultima sezione del "Sentiero dei Fiori" è racchiusa tra Passo Payer e Passo del Lago di Pisgana passando per Punta Pisgana -3088mt- e sono circa 2.00h di percorso sotto il filo di cresta,con vari sali-scendi,attrezzato con catena nei passaggi più esposti. Si parte in salita alternando facili roccette attrezzate,tratti di sentiero e placchette inclinate un pò affannose raggiungendo lentamente il filo di cresta. La visuale si apre sulla parte restante della cresta detritica da percorrere,dominata da Punta Pisgana e se ne può notare ancora la discreta lunghezza. Si lascia momentaneamente la parte alta della cresta discendendo levigati gradoni attrezzati e alternandone i 2 lati spesso in sostenuta esposizione e si ritorna sul "filo" attrezzato con paletti metallici uniti da una catena. Un sentiero, che con un rapido sali-scendi, unisce 2 forcellette passa nei pressi di Punta Pisgana ed inizia la ripida discesa al Passo aggirando l'ultima breve crestina. Il "Sentiero dei Fiori", in quanto tale, finisce qui e non rimane altro che scendere fino al rifugio Città di Trento -Mandrone- in gran parte su massi ben segnalati anche se quasi mai su agevole sentiero - 1.15h. RITORNO
Nel caso del "Sentiero dei Fiori" parlare di
discesa è un pò anomalo in quanto, come capita talvolta lungo le
Alte Vie, è possibile interrompere il percorso in vari punti così
come anche accedervi. Considerando il "Sentiero" nel suo sviluppo
completo e con partenza appunto dal Castellaccio -Tonale- si possono
così suddividere le vie di ritorno: Le 3 opzioni appena descritte sono tuttavia sconsigliate in quanto prevedono il raggiungimento del Passo Maroccaro dal quale si deve poi scendere lungo il ghiacciaio del Presena il cui repentino abbassamento ne ha ormai resa particolarmente insicura la percorrenza. Per lo stesso motivo è stata completamente DISMESSA la discesa attrezzata verso la Capanna Presena -Intermedia Cabinovia- dalla Capanna Faustinelli. A seguito della realizzazione della cabinovia Passo Paradiso - Passo Presena è stato realizzato e segnato (in occasione del pellegrinaggio degli alpini) un nuovo sentiero trasversale che da passo Lagoscuro (mantenendo la sinistra idrografica) raggiunge il passo Presena in circa 1.00h. Qua si trova ora la stazione a monte degli impianti. Questa risulta la via attualmente più sicura e consigliata per il ritorno. CONSIDERAZI ONILe difficoltà tecniche relative ai passaggi attrezzati sono piuttosto contenute fatta eccezione per il tratto cima Payer-Passo Payer, però, come già accennato nell'introduzione, il "Sentiero dei Fiori" è una via alpinistica e quindi come tale va preparata ed affrontata. Se, per il ritorno al Passo Tonale, si programma di utilizzare gli impianti seggiovia-cabinovia, è necessario valutare i tempi considerando l'orario dell'ultima corsa. La Capanna Amici della Montagna (bivacco G.Faustinelli) è aperta solo in presenza dei gestori. Da notare che con la realizzazione della cabinovia che porta direttamente a Passo Presena, per chi volesse percorre il tratto di Via compresa tra Passo Castellaccio e Lagoscuro, è possibile iniziare l'escursione da Passo Presena per portarsi poi a Passo Lagoscuro con il nuovo sentiero trasversale e chiudere così la Via al Castellaccio dove non resta che scendere agli impianti di passo Paradiso. |