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Sentiero Attrezzato C. D'Ambros

Cresta della Pitturina

segnalato da Maurizio Celli - 2012

 

La zona in cui si snoda questo bellissimo itinerario, come detto, è posta esattamente sul confine tra Italia e Austria e si trova lontano dai posti più battuti delle vicine Dolomiti di Sesto e del Comelico. Non è raro, infatti, affrontare l’aerea cresta in completa solitudine. Il percorso D’Ambros, lungo la cresta della Pitturina,ripercorre, come molti altri itinerari della zona, un vecchio sentiero militare della prima guerra mondiale.  

PERCORSO STRADALE

Per giungere alla partenza del sentiero attrezzato Corrado D’Ambros è necessario percorrere la statale Carnica n.52 che collega Santo Stefano di Cadore a San Candido e che attraversa il Comelico. Giunti al paese di Sega-Digon (Val Padola), esattamente nel punto in cui la statale forma una caratteristica curva a gomito, parte la stretta strada asfaltata della Val Digon. La si imbocca, si ignora il primo bivio che si incontra sulla destra e che conduce ai paesi di Costa e San Nicolò di Comelico-Bl, e si prosegue dritto fino ad un secondo bivio (cartello segnaletico per Casera Melin). Si gira a destra e, per strada ripida e piuttosto stretta (prestare attenzione), si raggiunge Casera Melin-1.673mt.

AVVICINAMENTO

Dalla Casera Melin seguiamo le chiare indicazioni per il sentiero attrezzato D’Ambros e il sottostante bivacco Piva. Per tornanti percorriamo la mulattiera, all’inizio larga poi via via più stretta, che ci conduce fino al citato bivacco Piva -1.10h-2.250mt- passando, in alcuni punti, sotto l’elettrodotto proveniente dall’Austria. Il Bivacco è dedicato all’alpino Armando Piva che, insieme ad altri tre militari, perse la vita nell’attentato di cima Vallona del 1967. Lungo tutto il percorso di avvicinamento spicca, sulla nostra destra, la bellissima catena delle Crode dei Longerin. Pochi metri prima del bivacco Piva una serie di cartelli ci indica il resto del percorso. Ci teniamo a destra e proseguiamo lungo il sentiero n.191 per cima Vallona. Volendo, si può arrivare fino a Cima Vallona -2.532mt- per poi scendere verso sinistra e giungere, dopo una breve risalita in diagonale, alla forcella dove si trova l’attacco del sentiero attrezzato, il cui sviluppo si vede molto bene davanti a noi. Non c’è bisogno però di salire fino alla Cima Vallona visto che, qualche centinaio di metri prima della vetta, un’evidente traccia di sentiero sulla sinistra, permette di giungere direttamente all’attacco del sentiero d’Ambros posto sulla forcella che separa cima Vallona dalla cresta della Pitturina, esattamente sul confine tra Italia e Austria-1h 45’ da Casera Melin.

LA FERRATA

Il sentiero attrezzato inizia salendo agevolmente per una fune d’acciaio che, prima verso sinistra e poi verso destra, ci porta direttamente sull’aereo filo della cresta della Pitturina. Inizia a questo punto un bellissimo sentiero di cresta non attrezzato e molto esposto che va affrontato con prudenza benché non vi siano difficoltà tecniche. La vista verso il vicino monte Cavallino, le Crode dei Longerin, le Alpi austriache e il massiccio dolomitico del Popera è semplicemente stupenda. Si prosegue per l’aerea cresta fino ad una breve discesa sul versante italiano. Ci si porta nuovamente sul filo di cresta passando per una forcella molto esposta fino ad una discesa più marcata, al termine della quale una breve ed aerea cengia attrezzata ci conduce ad una piccola grotta dove troviamo il libro di via. Proseguiamo ancora in salita per un tratto attrezzato, fino a percorrere due brevi gallerie (attenzione al fondo scivoloso). Al termine delle gallerie una scala ci riconduce nuovamente sul filo di cresta. Proseguiamo ancora per un po’ fino ad arrivare ad una sella erbosa dove è presente una via di fuga da usare in caso di maltempo. Il percorso continua attraverso una serie di esposte cenge che passano alternativamente a sinistra (Italia) e a destra (Austria) della Pitturina, fino a giungere ad un tratto attrezzato in discesa sul versante italiano che ci conduce all’ultima parte del sentiero. Qui ha inizio la parte un po’ più tecnica del percorso. Si scende per un camino che viene affrontato, nella sua parte finale, in spaccata. Se proprio ne vogliamo trovare, è questo uno dei due punti “difficili” del sentiero D’Ambros. Al termine del camino passiamo sul versante austriaco per un’esposta forcella attrezzata e risaliamo per uno spigolo. Proseguiamo per altri brevi tratti attrezzati fino a giungere ad una piccola placca da affrontare aiutandosi con il cavo e un paio di fittoni infissi nella roccia. E’ questo il secondo punto un po’ “difficile” del nostro itinerario. Si prosegue sul lato italiano scendendo per una ripida ma facile paretina e si risale poi per un camino attrezzato dove bisogna fare attenzione al terreno instabile. Al termine di questo tratto ci attende un breve pezzo di sentiero e un’ultima salita su una paretina attrezzata con cavo che ci porta in cima alla Pitturina-2.486mt. Da qui, l’ultimo breve tratto di sentiero aereo sul filo di cresta ci deposita al termine del percorso proprio in corrispondenza di un cippo che segna il confine tra Italia e Austria (2.00h caca. dall’inizio della ferrata-3.45hspan> da casera Melin). Di fronte a noi possiamo ammirare la mole del Cavallino. Sotto, verso destra, abbiamo il rifugio austriaco Filmoor Hutte. E’ d’obbligo però, soprattutto, girarsi indietro e contemplare in tutta la sua bellezza lo sviluppo della cresta della Pitturina e il tracciato appena percorso.

 

Il Sentiero attrezzato Corrado D’Ambros finisce qui (o inizia, a seconda della direzione nella quale lo si vuole affrontare), e da qui si può scendere al punto di partenza. Se però le forze lo consentono vale la pena di continuare fino alla cima del monte Cavallino. Si prosegue per la successiva cresta, prima un po’ esposta, poi meno, passando alternativamente a destra e a sinistra dei cippi di confine. Giunti a forcella del Cavallino (o forcella Filmoor-2.453mt) si avanza tagliando, per evidente sentiero, il ghiaione che scende da cima Cavallino. Si segue poi per una breve cengia e si sale successivamente una placchetta diagonale aiutati da un cavo che serve come corrimano. Al termine di questo tratto si gira a destra e, per brevi roccette, si giunge alla cima del Cavallino (2.689mt croce di vetta-50' ca. dalla fine del sentiero d’Ambros). Lungo il percorso (così come lungo la cresta della Pitturina) troviamo resti delle postazioni della Grande Guerra. Si ritorna per lo stesso sentiero. Alla forcella del Cavallino vi è la possibilità di ritornare al punto di partenza scendendo in direzione sud per il sentiero n.145 che porta alla Casera Pian Formaggio. Da qui poi a Casera Melin per il sentiero n.161.

DISCESA

C’è più di una possibilità per ritornare a Casera Melin al termine del sentiero D’Ambros. Una è appunto la discesa per Casera Pian Formaggio di cui si parla sopra. Il percorso più breve però, anche se non semplicissimo, parte esattamente dalla fine della cresta della Pitturina. Dal cippo di confine si gira a sinistra per il sentiero n.160 che passa proprio sotto le pareti incombenti del versante italiano della cresta. Il sentiero scende all’inizio abbastanza ripidamente, poi diventa più pianeggiante e, successivamente, prosegue in leggero saliscendi ai margini del Costone di Pian Minoldo (alla fine salita su roccette) fino a riportarci in prossimità del bivacco Piva-1.10h ca. Fare attenzione perché, in più punti, il sentiero è poco evidente e segnato non troppo bene. Evitare di prendere le numerose tracce che tendono a tagliare il Costone di Pian Minoldo verso destra, ma cercare di stare alti puntando al bivacco. Dal bivacco Piva, per l’agevole sentiero dell’andata, ci riportiamo a Casera Melin (2.00h dalla fine del sentiero attrezzato-6.00h ca. dalla partenza, senza contare la salita al Cavallino e le dovute soste).

CONSIDERAZIONI

Questo percorso è una via di mezzo tra un sentiero attrezzato e una via ferrata vera e propria, presentando le caratteristiche un po’ dell’uno e un po’ dell’altro tipo di itinerario. Le difficoltà tecniche, come detto, sono poche. La cosa cui fare maggiormente attenzione, senza dubbio, è l’elevata esposizione, specie nel primo tratto (nel senso SE-NO descritto nella presente relazione). Attenzione anche a non smuovere sassi, cosa piuttosto facile lungo tutto il sentiero, specie nella parte finale. Altro punto delicato è la discesa che, come già accennato, non è sempre ben segnata e si snoda lungo una traccia talvolta non evidente. Infine occorre prestare la massima prudenza, in particolare nella zona del monte Cavallino, per la presenza di vipere!! In questo territorio infatti sono piuttosto diffuse. Nella presente relazione abbiamo descritto l’itinerario in direzione SE-NO. Secondo noi conviene partire da Casera Melin in quanto quest’ultima è raggiungibile in auto, risparmiando circa duecento metri di dislivello e, appunto, proprio partendo da Casera Melin risulta più agevole affrontare Il sentiero D’Ambros in direzione SE-NO. Chiaramente la cresta della Pitturina può essere percorsa agevolmente anche nel senso opposto. Le difficoltà sono le stesse e anche la bellezza della via attrezzata non cambia.