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Via Ferrata al Contrario  

Monte Contrario

segnalata da Pietro Napolitano

 

PERCORSO STRADALE

Da Massa, risalire la valle del fiume Frigido, oltrepassare il paese di Forno di Massa (7 Km da Massa) e continuare per altri 3km verso la località Casa Biforco (376m) fino al termine della stretta strada asfaltata, dove si trova uno spiazzo per lasciare l’automobile.

AVVICINAMENTO

Proseguire a sinistra per la strada sterrata che segue il Canal Fondone (sentiero CAI n.168) e, dopo pochi minuti di cammino (circa 1 Km), dirigersi a destra verso la lizza che porta alla Valle Degli Alberghi (sentiero CAI n.167). Il ripido sentiero che conduce alla ferrata si trova subito a destra e la direzione è indicata anche da un cartello in legno. Seguendo il tracciato, si guadagna quota velocemente,al di sopra del Canale Degli Alberghi e,dopo circa 1.00h di cammino, si può osservare il panorama spettacolare della parte alta della valle, dove è ben visibile il vecchio edificio degli Alberghi, ora abbandonato, che dava rifugio ai lavoratori che estraevano il marmo dalle numerose cave della zona. Intorno si vedono le cime dei monti e, in particolare, la maestosa parete esposta a sud-ovest del monte Contrario. Continuare con il sentiero che conduce alla Casa degli Alberghi (973m) e,dopo averla oltrepassata, seguire la traccia che passa subito al di sopra della Casa stessa e che costeggia il monte Contrario, aiutandosi con alcuni ometti di pietra e un paio di cartelli in legno, fino a raggiungere l’attacco (1050mt) della ferrata del monte Contrario. Sono trascorse circa 2.00h di faticoso cammino da quando è stata lasciata l’automobile a Biforco. 

LA FERRATA

La ferrata inizia con un primo tratto caratterizzato da un ripido lastrone, che può superarsi agevolmente con gli scarponi in aderenza, aiutandosi con il cavo, oppure anche con alcuni appigli ed appoggi presenti, fino a giungere, dopo alcuni minuti, alla piccola zona pianeggiante dove il cavo si interrompe per una decina di metri. Questo primo breve tratto non è molto esposto e le pendenze non sono ancora elevate. Poco più oltre, verso nord, inizia il secondo tratto, più lungo e più impegnativo perché la pendenza aumenta man mano che si va verso l’uscita della ferrata e l’esposizione è maggiore anche se in realtà l'esposizione non è mai particolarmente elevata. Anche gli appoggi e gli appigli, sempre sufficientemente abbondanti per chi è dotato di tecniche alpinistiche, diminuiscono, per cui i meno esperti, in qualche tratto,dovranno avanzare aiutandosi con il cavo e con i paletti metallici che reggono il cavo stesso. Nella parte finale, sempre più ripida con placche e gradoni di roccia non facili sono anche presenti dei gradini metallici a formare una scala ben piantata nella roccia. Proseguendo verso l’uscita, con balzi sempre ben attrezzati anche con una scaletta metallica, si raggiunge il tratto finale dove si trova una lastra di roccia praticamente liscia e quasi verticale di circa 4mt, dove, appoggiato lo scarpone in basso sul paletto reggi cavo ed afferrata la corda metallica, conviene non indugiare e tirarsi su con gli scarponi in aderenza. Sono trascorse circa 2.30h dall’attacco e 4.30h da Biforco. Dall’uscita della ferrata, dato un ultimo sguardo al versante tirrenico il panorama verso nord, stupendo, spazia ora sul versante garfagnino: ad est la vetta del Contrario, a nord-est il Pisanino, a nord-ovest il Pizzo D’Uccello,ad ovest il Grodìlice e, nella Val Serenaia, poco più in basso,il rifugio Orto Di Donna (1550m), raggiungibile in poco più di 20’ tramite un sentiero inizialmente ripido e su terreno friabile, ma con l’aiuto di cavi metallici.

DISCESA

Per quanto riguarda la via del ritorno,esistono diverse possibilità, compresa quella di continuare discendendo la Val Serenaia per circa 90’ fino alla strada asfaltata o all’ex-rifugio Donegani (1150m) dove farsi venire a riprendere in auto. Se occorre tornare a Biforco, il percorso più breve prevede, dall’uscita della ferrata,di seguire verso ovest la cresta in direzione del Grodìlice sul versante garfagnino,per circa 20’,fino ad arrivare alla Sella Dei Pradacetti (1631m), da cui è possibile proseguire verso sud per il cosiddetto sentiero dei Pradacetti fino ad incontrare il Canale Degli Alberghi dove, attraversato il canale, si ritrova il sentiero dell’andata: sono passate circa 2.30h dall’inizio del viaggio di ritorno,per Biforco manca ancora circa 1.15h, per un totale di poco più di 8.00h per l’intera escursione. Un’altra via di ritorno prevede di continuare ancora con il percorso di cresta verso il Grondìlice fino a trovare il sentiero n.186 e poi proseguire per questi lungo il canale Fondone ma entrambi questi itinerari sono adatti solo ad escursionisti molto esperti e ben allenati perché presentano tratti di sentiero molto difficili ed esposti in forte pendenza e talvolta scivolosi. Non considerare per nessun motivo l’ipotesi di tornare a valle seguendo uno dei tanti canali o impluvi perché presentano placche a volte umide e salti rocciosi estremamente pericolosi. Al di là delle varie soluzioni di rientro possibili personalmente preferisco la via di seguito descritta: dall’uscita della ferrata seguire verso ovest la cresta in direzione del Grodìlice, fino ad arrivare al sentiero n.186 ed alla cosiddetta Finestra Del Grodìlice (1750m) da dove inizia la discesa. Se si decide di scendere al rifugio,risalire alla Finestra Del Grondìlice tramite il sentiero n.186 e seguire le tracce ed il sentiero talvolta segnalato con vernice rossa, proseguire poi verso ovest fino alla Foce Di Navola (1235m) dove è necessario deviare verso sud seguendo il sentiero n.37 verso le Capanne Di Navola (1065m). Si incontrano ora dei ruderi, si prosegue (lungo la via una capanna di pastori) fino ad incontrare il Canal Regalo (citato anche come Regolo o Regollo) dove si trova una vecchia via di lizza da seguire in discesa. La lizza in certi punti è franata per cui occorrerà scendere con attenzione nel canale, superare la frana e poi risalire sulla via di lizza stessa. Nel canale anche d’estate può scorrere dell’acqua a formare pozze di acqua freschissima. La via conduce ad una strada asfaltata da seguire verso sinistra in discesa fino ad incontrare la strada asfaltata dell’andata dove svoltare a sinistra per risalire leggermente fino allo spiazzo con le auto parcheggiate. Il percorso di discesa descritto è di circa 1.00h più lungo di altri possibili ma ha il vantaggio di essere molto meno pericoloso per cui si può procedere con maggiore tranquillità e sicurezza: in questo caso sono trascorse circa 4.30h dall’inizio del viaggio di ritorno per un totale di circa 9.00h per l’intera escursione (nell’ipotesi di scegliere questo itinerario già in partenza si può lasciare un’auto al bivio fra la via di lizza e la strada asfaltata evitando circa 40' di strada asfaltata).

CONSIDERAZIONI

In prossimità dell’attacco si trova uno spazio pianeggiante coperto in parte da massi di varie dimensioni anche molto grossi dove potersi riposare ed indossare agevolmente il necessario equipaggiamento da ferrata, obbligatorio il casco anche perchè in alto è presente terreno friabile. La ferrata del monte Contrario è la più lunga, tecnicamente difficile e soprattutto fisicamente impegnativa ferrata delle Alpi Apuane; è stata completata nell’anno 2002 e, per quanto riguarda le attrezzature, è caratterizzata da materiale nuovo ottimamente fissato alla roccia che segue tutto il percorso fino alla fine (1645m) situata poco più in alto ad ovest del Passo Delle Pecore (1611m). Il cavo metallico, in ottime condizioni, è continuo e si interrompe per qualche metro solo in una piccola zona pianeggiante, senza alcun pericolo. In caso di temporale l’escursione diventa molto pericolosa per cui richiede una attenta valutazione delle condizioni meteorologiche in atto e previste. La ferrata è da considerarsi tecnicamente difficile, mentre l’intera escursione, dal punto di vista fisico, richiede un impegno ancora più alto. Può anche considerarsi l’ipotesi di spezzare in due l’impegnativa escursione e pernottare presso il rifugio. Durante il percorso si incontra un ambiente isolato, selvaggio e praticamente disabitato, quasi del tutto esposto a sud (al sole), per cui portarsi una buona scorta d’acqua e del cibo. Le quote sono state desunte dalla carta 1:25.000 dei sentieri e dei rifugi delle Alpi Apuane, alla quale fare riferimento, e presentano qualche diversità con altre cartine.
Rifugio Orto Di Donna: aperto da giugno a settembre, oppure su prenotazione.
tel. 0583 610085–cell. 347 3663542–349 1424641