STAMPA
HOMEPAGE
RELAZIONE
Via Ferrata Brigata Alpina
Col dei Bos
2015
PERCORSO STRADALE
Punto d'arrivo del percorso stradale è il noto passo Falzarego
-2109mt- raggiungibile dall'Agordino, dal passo Valparola o da
Cortina d'Ampezzo. In particolare, arrivando da quest'ultima, poco
prima del passo si parcheggia l'auto presso il bar-ristorante "da
Strobel" -ampio parcheggio- posto di fronte al rifugio Col Gallina -
2.050mt.
AVVICINAMENTO
In fondo al parcheggio del bar si imbocca un sentiero che sale a zig
zag in mezzo ad alberi e mughi -cartello segnaletico indicante Col
dei Bos- e che, in pochi minuti, porta ripidamente alla strada
militare che passa sotto le pareti rocciose delle torri del
Falzarego. Si segue la strada militare verso destra fino ad arrivare
ai resti di postazioni della prima guerra mondiale . Di fronte si
erge la parete sud-ovest del Col dei Bos. In corrispondenza di un
muretto di pietra, proprio di fronte alla parete sud-ovest del Col
dei Bos, una successiva segnaletica indica il sentierino che, in
pochissimo tempo, porta all'attacco della ferrata - circa 20 minuti
dal bar Strobel. Fare attenzione a non imboccare l'evidente traccia
di sentiero posta più a sinistra e che costituisce la via di
rientro.
LA FERRATA
Si inizia subito verticalmente, con necessità di una certa trazione
sul cavo , lungo un diedro che tuttavia offre anche buoni appoggi
naturali per i piedi e rapidamente si superano così questi primi
5-6mt. Al termine, un tratto in spaccata sulla destra porta in
prossimità di una fessura nella roccia . Il cavo sale a sinistra
della fessura. Una staffa posta all'inizio risulta essere molto
utile nel percorrere questo tratto (punto chiave della ferrata,
verticale ed esposto) che viene superato prevalentemente facendo
forza con le braccia vista la roccia discretamente levigata. Si esce
comunque dalla verticalità grazie ad alcune roccette e si traversa a
sinistra lungo facile cengetta rocciosa in direzione di uno spigolo
piuttosto esposto mentre a valle la visuale si apre verso il
percorso d'avvicinamento caratterizzato dai numerosi resti militari
. Si "attacca" lo spigolo sfruttando uno spuntone roccioso come
gradino e si "tira" sul cavo per i primi metri sfruttando anche la
presenza di una staffa metallica mentre nella parte alta, la roccia,
più gradinata e meno verticale, ne facilita l'uscita . Dal punto di
vista tecnico si è affrontato la sezione più impegnativa, vuoi per
verticalità e per scarsità di appigli mentre ora la ferrata sarà
caratterizzata da passaggi più arrampicabili. Si prosegue quindi
camminando lungo facili roccette incontrando alcuni brevi e
divertenti salti rocciosi fino ad un esposto ma innocuo traverso, a
destra, che termina con uno spettacolare spigolo . Un salto roccioso
verticale ma particolarmente gradinato porta in pochi metri ad un
sentiero non attrezzato che funge da trasferimento verso una
successiva placca attrezzata. Il sentiero in questione è interrotto,
a metà, dalla presenza di alcune facili roccette comunque attrezzate
e lungo il cammino è possibile valutare, alla sinistra, il canalone
di rientro con relativa traccia di sentiero che scende a valle
praticamente a pochi passi dall'attacco. Percorso rapidamente questo
breve trasferimento, si presenta la placca rocciosa sopracitata che
si supera però, inizialmente, con un semplice traverso in diagonale
, poi si risale verticalmente in divertente arrampicata lungo uno
spallone roccioso in discreta esposizione uscendone su una traccia
di sentiero, tra roccette, stavolta con costante presenza del cavo .
Si cammina utilizzando in pratica il cavo come scorrimano portandosi
alla base di una parete dove si trovano alcuni passaggi
interessanti, divertenti ma senza mai offrire particolari
difficoltà. Si parte in verticale con qualche gradino roccioso , si
traversa a sinistra , si affronta un salto roccioso particolarmente
appigliato guadagnando così una bella cengia panoramica . Siamo
ormai già da un po' affrontando la parte di Via più divertente dal
punto di vista della progressione in quanto le caratteristiche della
roccia permettendo di procedere senza obbligo di "tirare"
costantemente sul cavo e così si continua anche nei prossimi metri
raggiungendo infine una zona caratterizzata da un lungo
trasferimento, sempre attrezzato, con alcuni saliscendi alternando
brevi tratti di sentiero ad innocue roccette fino ad un esposto
sentiero dove, presso una forcella detritica , che rappresenta un
punto d'arrivo importante per il proseguo della salita.
1- alla sinistra nel senso di marcia, un masso
con un vecchio anello metallico ed uno sbiadito bollo rosso indica
la partenza per una possibile Via di fuga che tuttavia per lo stato
franoso nel quale si trova ad oggi non è il caso di utilizzare se
non per urgente necessità e che comunque porterebbe ad intercettare
il sottostante sentiero ufficiale di rientro .
2- ignorando questa prima uscita, peraltro non
molto evidente, si prosegue qualche metro e sempre a sinistra si
trova invece un comodo sentiero che "taglia" orizzontalmente la
parete rocciosa finale e si dirige in breve presso la grande
forcella dalla quale parte il sentiero di rientro e quindi tale
seconda deviazione è la più consigliata per interrompere
eventualmente la Via ferrata.
3- nel punto esatto in cui si stacca il sentiero del punto 2, alcuni
utilissimi ometti in pietra indicano la continuazione invece della
salita proseguendo la quale si rivede quasi subito il cavo
metallico.
Optando quindi per la terza soluzione si prosegue la Via ferrata
affrontando da subito un breve traverso in diagonale , poi in
verticale per raggiungere un secondo esposto traverso che permette
di raggiungere l'inizio di una verticale esposta ma con difficoltà
contenute, anzi divertente quasi perpendicolarmente al parcheggio di
partenza . Questa risalita verticale è intervallata da un breve
passaggio tra comode roccette per poi proseguire lungo una paretina
con caratteristiche simili alla precedente sfruttando, in
contrapposizione, nella parte alta una fessura che determina la fine
della verticalità più sostenuta e l'inizio del tratto finale ovvero
poche roccette ben più "appoggiate" delle precedenti con uscita sui
prati sommitali a circa 2500mt. Da qui, in pochi minuti, è
eventualmente facilmente raggiungibile la vicina cima Col dei Bos -
2560mt.
DISCESA
Dalla fine della via un'evidente traccia , che attraversa da prima
un fondo prativo poi caratteristico materiale detritico rossastro ,
conduce verso sinistra ad una forcella . Da qui il sentiero
"precipita" nel canalone posto tra il Col dei Bos e le Torri del
Falzarego e, ripidamente su terreno piuttosto stabile , riporta ai
resti delle postazioni militari nei pressi delle quali si trova
l'attacco della ferrata (45 minuti circa dalla fine della via).
Seguendo poi a ritroso lo stesso percorso dell'andata si ritorna al
parcheggio (un'ora circa dalla fine della ferrata).
CONSIDERAZIONI
La via ferrata percorre la parete meridionale della Piramide del Col
dei Bos ed è costituita esclusivamente da funi con l'aggiunta di
sole 2-3 staffe poste nei punti più critici. Il percorso, tuttavia,
è molto logico e le difficoltà non sono eccessive e tecnicamente si
concentrano fondamentalmente nel primissimo tratto della Via anche
se nel proseguo qualche passaggio non propriamente banale è ancora
presente.
La ferrata militare al Col dei Bos è stata costruita nel 2007 dagli
alpini i quali utilizzano questa via come percorso di allenamento.
In un secondo tempo la Via è stata denominata "Ferrata degli
Alpini". Non è da escludere che in futuro venga battezzata
diversamente. Il tratto più difficile è costituito, senza dubbio,
dai primi 20 metri superati i quali non ci sono punti
particolarmente ostici, anche se diversi passaggi successivi non
sono affatto banali. Questo percorso è ottimamente combinabile con
la vicina galleria del Lagazuoi ed in questo caso alla forcella
dalla quale inizia il sentiero di discesa si ignora tale deviazione
e si prosegue lungo l'evidente traccia in direzione della stazione a
monte Funivia del Lagazuoi.
I punti 1 - 2 - 3 descritti come alternativa di prosecuzione sono
ben visibili dal sentiero di rientro lungo il canalone come da foto
dove in blu il punto 1; verde punto 2; rosso punto 3 mentre in
giallo il percorso di arrivo e proseguimento della Via ferrata.
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