Ferrata del Coglians Monte Coglians segnalata da Luca De Cillia - 2009
PERCORSO STRADALE Autostrada A23 si esce a Carnia.Quindi si prosegue per Villa Santina,Ovaro,Rigolato,Forni Avoltri.Giunti a Forni Avoltri si seguono le indicazioni per Collina.Da Collina ancora pochi minuti e si arriva al rifugio Tolazzi. AVVICINAMENTO La magnifica ascensione alla vetta del Monte Coglians (2780mt) viene qui suddivisa in due giornate.Il primo giorno si raggiunge il rifugio L. Romanin (2.00h-1970mt) partendo dal rifugio Tolazzi (1350mt parcheggio auto).Al rifugio Romanin si pernotta (il rifugio,recentemente ristrutturato,è senza dubbio uno dei più belli dell’arco alpino). Il giorno successivo si valica il Passo Volaia (spettacolare panoramica sull’omonimo lago glaciale) e,seguendo il sentiero sud-orientale,si risale un canalone roccioso marginalmente ricoperto dalle vestìgia di un piccolo ghiacciaio.Abbandonare il sentiero che conduce verso la forcella di sinistra (!!!) e risalire invece su ghiaie e sfasciumi verso destra sino ad individuare alla base della parete alcuni bolli blu e bianchi indicanti l’inizio della via (2250mt ca.). LA FERRATA
La via sale diretta affrontando uno spigolo roccioso verticale e
diversi canalini esposti ma ben attrezzati.Attraversa quindi una placca molto inclinata (60°) e
liscia:la placca è solitamente bagnata e,salvo per la
presenza di piccole tacche quali appoggi per i piedi in
aderenza,richiede forza di braccia e assoluta mancanza di
vertigini (firma del libro di via).Si prosegue
arrampicandosi su un itinerario prettamente alpinistico di II e
III° grado sino ad attraversare una stretta cengia detritica.Senza tregua alcuna,il tracciato risale alcuni
diedri e camini rocciosi che consentono una divertente
progressione in sicurezza senza ricorrere all’ausilio del
cavo metallico. Si sbuca su di una terrazza rocciosa alla cui
sinistra si profila la vetta (1.00h ca.).La terrazza concede una
sosta dopo la prima parte impegnativa e c’è qualche
interruzione del cavo. La via riprende alternando tratti
quasi verticali su roccia compatta a tratti più
pianeggianti su rocce e ghiaino instabile, attenzione a chi
segue,consentendo in alcuni punti una progressione
senza l’ausilio delle mani.L’itinerario riprende
dopo breve tratto di sentiero e conduce rapidamente in
cresta alternando tratti più o meno verticali sempre su
roccia buona.Le attrezzature aggirano la cresta sommitale dapprima verso
sinistra e quindi a destra scoprendo una visuale incredibile
sul sottostante rifugio Romanin e sulla valle di Forni
Avoltri.Poco oltre una grande parete strapiombante con un baratro di
circa 500 metri!.Infine la via prosegue proprio
sull’affilata cresta (è il confine Italia-Austria) sino a
raggiungere,
nei pressi di
alcuni resti di trincee, abbastanza agevolmente,la vetta
(campana da suonare!).
DISCESA
La discesa avviene lungo la via normale sul versante sud,
prima su facili roccette 150-200 metri e infine su un grande
ghiaione.Al termine proseguendo a sinistra si
risalgono per sentiero le balze erbose del Pic Chiadin per poi scendere al rifugio Marinelli (circa un ora
dalla cima) dove poi si scende per comoda mulattiera e
sentiero al rifugio Tolazzi (1-1.30 ore dal rifugio
Marinelli).Volendo
percorrere il sentiero Spinotti al termine del ghiaione si
trascura il sentiero verso il Pich Chiadin per scendere
ancora sulla destra fra rocce e prati fino all’incrocio con
il sentiero n.145 che verso destra porta al sentiero
Spinotti (a sinistra si proseguirebbe per il rifugio
Marinelli). Si
continua verso Ovest dove dopo una svolta su un pulpito
panoramico, estremità del Coston di Stella (2200mt),ci si
abbassa verso Nord per avvicinarsi alla parete.Una serie di
gradini in legno su una placca e qualche attrezzatura
permettono di scendere ancora su roccia e dopo un’ampia
svolta si continua a procedere verso Ovest fino ad un’altra
appendice erbosa.Da qui si scende nuovamente verso
Nord dove fra rocce e sentiero con la presenza di qualche
attrezzatura si guadagna la base della parete che
si raggiunge infine dopo una scala metallica infissa in un
camino (1900mt).Da qui un’evidente traccia scende
dapprima nel canalone a sinistra e poi fra i mughi e infine
si raccorda al sentiero n.144 percorso in salita. CONSIDERAZIONI
La via
ferrata alpinistica per la parete nord del Coglians è
stata totalmente ripristinata con la creazione di un nuovo
itinerario dalle spiccate caratteristiche tecnico-atletiche
ed è davvero molto affascinante svolgendosi in ambiente aspro
e severo (l’escursione completa necessita di circa
8.00h).Richiede un notevole impegno psico-fisico poiché in
alcuni tratti è sicuramente difficile ed in grande
esposizione:passo sicuro e abitudine al vuoto sono
presupposti indispensabili per affrontarla in sicurezza. L’ascensione
è stata attrezzata con cura (forse qualche cavo poteva
essere teso maggiormente) e soprattutto in maniera molto
logica,evitando scale o pioli che faciliterebbero la
progressione nei punti più ostici (non vi sono che poche
staffe).Proprio agendo in questo modo essa è stata resa più
selettiva ma senz’ombra di dubbio anche più bella ed
appagante!.
Ogni anno la terza
domenica di Agosto si corre la staffetta dei tre rifugi che
attira in questa zona numerosi appassionati e turisti. Gli
atleti (tre per ogni squadra) percorrono la strada da
Collina al rifugio Tolazzi e poi il sentiero fino al rifugio Lambertenghi Romanin (1° cambio),il sentiero Spinotti fino
al rifugio Marinelli (2°cambio) e infine scendendo per il
rifugio Tolazzi fino all’arrivo a Collina in un tempo di
circa 1.20 h per le squadre più veloci. |