STAMPA                  HOMEPAGE                  RELAZIONE

 

Via Ferrata Orrido Chianocco

segnalata da Andrea Nevache - 2009

  

PERCORSO STRADALE

La Via Ferrata Orrido di Chianocco inizia dall’abitato di Chianocco (Bussoleno-To),situato nell’area della Bassa Val di Susa.Si raggiunge questa zona,percorrendo l’Autostrada A32 Torino-Bardonecchia (Tunnel del Frejus) fino all’uscita per Chianocco-Bussoleno,oppure seguendo la strada statale n.25 del Moncenisio fino al bivio con Chianocco (presso la frazione Vernetto),poco prima di raggiungere Bussoleno (circa 48km da Torino).Si abbandona la S.S. n.25,e si gira a destra sulla SP203 verso la frazione Grangia fino ad arrivare a Chianocco (550mt),dopo poco più di 1km dal bivio con la statale.

AVVICINAMENTO

Raggiunto l'abitato di Chianocco posteggiare l'auto nei pressi della piccola Chiesa,da li imboccare il sentiero che conduce nella gola dell'Orrido,sentiero che non presenta nessuna difficoltà nonostante vi siano un paio di guadi lungo il torrente Prebec,si attraversa in 10 minuti un fitto boschetto,un caratteristico arco naturale e una graziosa cascata,ad un certo punto troviamo un breve "sentiero didattico" ovvero un tratto di roccia attrezzato con cavo e scalini senza alcuna difficoltà,con lo scopo di far apprendere ai neofiti come comportarsi lungo la ferrata e prendere confidenza con l'attrezzatura.Pochi metri dopo troviamo l'inizio della ferrata.

LA FERRATA

Questa Via Ferrata può essere considerata la "sorella minore" della vicinissima ferrata dell'Orrido di Foresto.Sorella minore perchè è una ferrata breve (si sviluppa in poco più di 300mt. di cavo) ma certamente non meno piacevole di altri itinerari.Il percorso inizia dapprima su una facile cengia,poi un caratteristico traverso che grazie a scalini artificiali ci fa "camminare" pochi centimetri sopra al torrente,il tutto ci conduce ad una piccola insenatura, seguita da un ripido muro che sfruttando appigli sia naturali che artificiali ci conduce con un buon sforzo di braccia al ponte tibetano.Il ponte anche se un pò "ballerino" non è particolarmente insidioso e non è molto lungo,appena attraversato ci troviamo davanti ad un bivio,dirigendosi verso destra si percorre la variante della Via Ferrata che con un breve tratto attrezzato ci conduce nella "Grotta dell'Orrido" un anfratto naturale nel quale sono state rinvenute testimonianze preistoriche;un ottimo posto per concedersi un pò di riposo e magari un pò di refrigerio nelle calde giornate estive.Proseguendo alla sinistra del ponte si percorre un primo traverso "Traversata Bassa",da qui l'itinerario diviene più atletico,le pareti dell'Orrido sono strapiombanti e braccia e schiena vengono molto sollecitate,passato questo traverso vi è un tratto molto ripido ed abbastanza tecnico ben dotato con scalini e maniglioni che ci porta ad un secondo traverso "Traversata Alta" il quale ci richiede un ulteriore dispendio di energia.In un paio di punti lungo questi due traversi è possibile seguire una variante che conduce al greto del fiume in modo da poter rifiatare e magari scattare qualche bella foto. Sono gli ultimi sforzi in breve tempo si scende verso un piccolo sbarramento che forma un piacevole laghetto artificiale il quale viene costeggiato per un breve tratto da un sentiero,sempre reso sicuro dal cavo.Qui troviamo una ripida ma facile salita, attrezzata solo con il cavo ma resa agevole dai numerosi appigli e scalini naturali che la roccia ci regala, questo tratto ci porta su di una sommità dove si conclude il nostro itinerario e da dove si può godere di un impressionante vista sulle gole dell'Orrido.

DISCESA

Dal punto in cui finisce il tratto attrezzato partono alcuni facili e ben segnalati sentieri che in 15-20 minuti ci riportano nell'abitato di Chianocco.

CONSIDERAZIONI

La Via Ferrata si sviluppa all'interno dell'Oasi Naturale Speciale dell'Orrido e stazione del Leccio di Chianocco,è molto piacevole perchè in pochissime centinaia di metri si attraversano spazi fortemente diversi uno dall'altro,si spazia dalla ricca vegetazione del sentiero di avvicinamento alle pareti di calcare bianco dell'Orrido alte 80mt e in alcuni punti distanti una dall'altra solo 8mt, per arrivare al sentiero di ritorno dove si attraversa una conca con un microclima particolare che lascia crescere naturalmente la pianta del Leccio più tipica delle coste che delle vallate Alpine.Lungo i percorsi di avvicinamento e di ritorno vi sono varie aree attrezzate per il Pic-Nic quindi ottimo per godersi un pò di meritato riposo e riprendersi dalle fatiche della ferrata. Ricordarsi sempre che non esistono vere e proprie vie di fuga lungo la ferrata,non sottovalutare mai il percorso anche se breve richiede molte energie.