Via Ferrata del Cabirol Promontorio Costiero di Capo Caccia segnalata da Corrado Conca - 2010
La via ferrata si sviluppa proprio lungo
le falesie costiere di Capo Caccia, nel loro versante ovest,
zona di confine tra l’Area Marina Protetta di Capo
Caccia/Isola Piana e il Parco di Porto Conte.
PERCORSO STRADALE Che si provenga da Alghero o da Sassari
bisogna imboccare la SS. 55bis e seguire le indicazioni
stradali per “Capo
Caccia”.Una
volta giunti sul promontorio,al chilometro 10.5, occorre
imboccare sulla destra una variante indicata come
“Panoramica” che andrà seguita per circa 200 metri, fino
allo spiazzo-parcheggio del belvedere sull’isola Foradada.
Dal parcheggio ci si
dirige verso sud, imboccando una debole traccia di sentiero
che si stacca dalla strada asfaltata. Sul sentiero non vi
sono segnavia ma in caso di dubbi è sufficiente seguire il
bordo roccioso delle falesie a picco sul mare prendendo come
riferimento una grotta visibile già dal basso. Superata
questa grotta si procede ancora per una cinquantina di metri
fino ad individuare un omino di pietre sul bordo falesia. Poco sulla destra si individua un varco per accedere
ad un terrazzino dove si trova una bacheca in legno e
l’attacco del cavo per il primo facile passaggio. Questo è
l’accesso alla cengia bassa, via di ingresso per coloro che
desiderassero percorrere la via ferrata in senso
antiorario. Per accedere direttamente alla cengia alta e
percorre la via ferrata in senso inverso bisognerà procedere
sul bordo falesia, ancora per tracce di sentiero,per circa
un centinaio di metri, fino a raggiungere un secondo omino
di pietre, dove a pochi metri è possibile scorgere l’attacco
del cavo per la prima breve verticale da scendere.
Qui si descrive il percorso in senso antiorario, partendo
cioè dalla cengia bassa.
Dalla bacheca di accesso si segue il cavo
che assicura una facile arrampicata in discesa di pochi
metri; dalla base si segue la frana di grossi massi verso
sinistra (sud) costeggiando le basse pareti. In questa parte
la cengia si fa sempre più ampia e sicura, priva di
protezioni e aiuti per via della sua semplicità.L’ambiente è
grandioso e ampiamente panoramico da subito.In poco più di
20 minuti si perviene ad un forte restringimento della
cengia, sovrastato da un grande tetto roccioso,dove
il passaggio in traverso è protetto da un cavo. Subito dopo
la cengia si riallarga per diventare nuovamente semplice,
fino al suo termine dove attacca la prima verticale
gradinata, alta circa 20 metri con un passaggio in lieve
strapiombo.Si riprene con una sequenza serrata di passaggi in traverso
su esili cenge e piccole verticali, fino alla salita con
corda fissa su un pendio appoggiato lungo circa 40 metri.Al
termine di questa salita inizia il rientro per la cengia
alta, la più tecnica.Un primo facile traverso non protetto
porta ad un passaggio più alto per evitare una tratta
coperta da vegetazione. Si riprende quindi con i passaggi su
roccia in un primo curioso interstrato inclinato
per arrivare in breve ad un terrazzino dove, all’interno di
un box inox, si trova il libro-via.Proseguendo sulla cengia protetta si troveranno due piccole
verticali gradinate da affrontare in discesa e quindi il
passaggio chiave del lungo traverso con passaggi lievemente
strapiombanti. Al suo termine si procede ancora su esile
cengia e si attraversa un piccolo bosco sospeso che conduce
all’ultima verticale da scendere (gradinata).Ancora una sequenza di passaggi,alternando
larghe cenge a passaggi più esposti porta alla bacheca ed
all’ultima piccola e facile verticale di uscita. RIENTRO Facilmente, proseguendo lungo il bordo delle falesie, con il mare a sinistra,si scende verso le auto, presto visibili, che si raggiungono in 10-15 minuti di discesa. |