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Via Ferrata Giancarlo Biasin

Cengia di Pertica

2015

L’itinerario è stato completamente rinnovato nella primavera del 2012.

PERCORSO STRADALE

Risalendo la Val d’Illasi dalla pianura tra Verona e Vicenza (uscite dell’autostrada A4 a Soave-Vr oppure Verona Est), si oltrepassa Giazza e ci si porta fino al rifugio Revolto-1322mt, che rappresenta il punto di partenza dell’itinerario; qui si abbandona l’auto.

AVVICINAMENTO

Si sale per il sentiero, parzialmente scalinato, che passa accanto alla chiesetta e ci si addentra nel bosco; ci si immette a destra su una carrabile (normalmente chiusa al traffico) e, per un ultimo breve tratto di sentiero verso sinistra, si raggiunge il passo Pertica con l’omonimo rifugio-1522mt-20'. Da qui è ben visibile, poco sopra, tutto l’itinerario di salita, che si snoda lungo l'evidente fessura-camino che incidono il verticale versante meridionale della Cengia di Pertica. Conviene indossare l’attrezzatura nel piazzale del rifugio, quindi con un evidente sentierino di pochi metri in ripida salita tra mughi e ghiaie si raggiunge l’attacco della via ferrata, posto in corrispondenza di una targa commemorativa.

LA FERRATA

Si "attaccano" i primi metri, delicati e privi di attrezzatura, sfruttando alcuni buoni appigli di un avancorpo che fuoriesce dal camino per raggiungere i primi infissi a circa 4mt di altezza. Si risale per pochi metri il corpo roccioso stavolta assicurati con cavo metallico che prosegue poi sul lato sinistro della fessura dove inizia la serie di cambre metalliche che caratterizzeranno un po' tutta la breve Via. Inizia allora la risalita lungo le attrezzature con un andamento un po' irregolare nel senso che le cambre a tratti fuoriescono dovendo seguire la roccia che lievemente "spancia", a tratti disegnano una linea leggermente curva e di conseguenza quella che a vista può sembrare una risalita banale poi in pratica richiede, talvolta, una certa trazione sulla braccia. Terminata la prima serie di circa 15 gradini metallici si devìa a destra dove si trova prima alcune cambre della "vecchia" Biasin poi una seconda nuova serie gradinata dove è subito evidente lo sviluppo irregolare cui si accennava e che richiede appunto un certo sforzo nel mantenere l'equilibrio. In uscita da quest'ultimo tratto, il cavo devìa leggermente a destra dove nuovamente una doppia serie di cambre  porta ad una sporgenza dove è possibile eventualmente riposare. Si riparte senza apparenti novità visto che ci si ritrova costantemente a risalire gradini metallici passando accanto ad un fessura parzialmente attrezzata che già si ignorava con il vecchio tracciato mentre la visuale si apre sul sottostante rifugio dal quale si è partiti. La Via si sposta ora all'interno di un caminone nel quale può dare qualche noia uno zaino ingombrante altrimenti non si è più nelle condizioni di difficoltà del precedente tracciato dove, come ancora si evince dalle vecchie attrezzature, era davvero problematico passare con zaino a spalle. Qualche sforzo per oltrepassare questi passaggi irregolari e si giunge presso un pulpito ove è presente il libro delle firme anche se per terminare la Via è necessario risalire ancora alcuni metri lungo un piano inclinato per superare facili roccette che portano alla Cengia di Pertica-1740mt.

DISCESA

Terminato il cavo metallico è il caso di attendere a togliere l'imbrago visto che la discesa presenta ancora alcuni tratti attrezzati. Si seguono i segnavia rossi, incontrando fin da subito un bivio con chiara segnaletica ove è possibile optare per 2 distinti percorsi ovvero a sinistra si prosegue verso il rifugio Fraccaroli -vetta Carega- attraversa la Via delle Greste tramite un tracciato piuttosto diretto ed a tratti ripido mentre a destra si ridiscende verso la carrabile Pertica-Scalorbi incontrando alcuni passaggi attrezzati con cavo fino alla vicina sede stradale in circa 10'. Da qui in pochi tornanti si scende al rifugio Pertica richiudendo ad anello l'escursione oppure proseguendo in leggera salita verso la carrabile è possibile raggiungere diverse mete tra le quali l'attacco della Via ferrata Campalani.

CONSIDERAZIONI

Dopo gli interventi di restyling del 2012 la Via si presenta particolarmente ricca di gradini metallici al punto che risulta difficile toccare la roccia. Pur rimanendo per certi versi un percorso atletico ed esposto, le difficoltà sono state parecchio ridimensionate e nello stesso tempo anche il piacere della progressione.