Sentiero attrezzato Bepo de Medil Pala di Mesdì segnalato da Gian Michele Gozzi - 2003
La valle del Gallavesa è un profondo orrido che risale da
Calolziocorte fino ad Erve.Il sentiero attrezzato omonimo
percorre la gola, offrendo visuali mozzafiato sulle cascate
ed i laghetti formati dal torrente e sulle verticali pareti
circostanti. PERCORSO STRADALEDalla s.s. 36 poco prima di arrivare a Lecco,seguire le indicazioni per Calolziocorte e successivamente per la frazione,di Vercurago,Somasca;qui giunti parcheggiare lauto nella piazza antistante la grande chiesa.AVVICINAMENTO
Dal parcheggio attraversare il Paese e seguire la via per
Beseno,che porta all'omonima frazione, Beseno di
Vercurago.Dopo un paio di tornanti la
strada si restringe e in breve si giunge ad un sentiero che
si stacca sulla destra,in prossimità del cartello
indicante la ferrata.Rapidamente il sentiero si restringe,fino
a diventare poco più di un traccia,si procede faticosamente
ostacolati
dai rovi e da tronchi caduti,cercando i segnali
talvolta ricoperti dalla vegetazione.In circa
30-40 minuti si raggiunge l'attacco della ferrata. LA FERRATA
Indossati imbrago ed attrezzatura,si incomincia a traversare
la parete rocciosa
camminando in costante
esposizione,ora sui resti di una vecchia tubatura in
cemento,ora sulla roccia,infastiditi qua e là da rovi e
piante spinose di vario genere fino a raggiungere un primo piccolo facilissimo risalto
roccioso.Si
riprende poi a traversare alternando terreno roccioso e
vegetazione
fino ad un facile saltino roccioso
da percorrere in discesa seguito da una nuova
cengia molto esposta ed abbastanza scivolosa.In
breve si giunge alla prima bellissima cascata,che
precipitata in una bellissima e trasparente pozza.In caso vogliate sostare consiglio di non togliere il
casco in quanto abbiamo sentito cadere diverse piccole pietre.Ripresa la marcia si raggiunge il fondo della
gola ed in breve un primo salto roccioso il cui superamento h facilitato dalla presenza di pioli,un altro breve traverso su terreno molto
scivoloso e friabile accompagna fino al guado del torrente anchesso abbondantemente assicurato.Si risalgono
ora alcune roccette sulla sponda destra del Gallavesa raggiungendo,non senza difficoltà a causa della
vegetazione,i ruderi della vecchia centrale idroelettrica
che ospita ancora al suo interno le turbine.Siamo al punto più spettacolare del percorso:con un
esposto passaggio attrezzato sul muro(!)
e sulle
rocce che sostengono l'edificio,si oltrepassa la
struttura della centrale e si incomincia immediatamente a
risalire una serie di facili salti rocciosi nel bosco,fino a raggiungere la ripidissima
scalinata (comunque assicurata) che corre al fianco della
vecchia condotta forzata.Al termine della scala in pochi minuti si arriva ad una splendida cascata
quindi al
paese di Erve,al cospetto del Resegone (3.00h dal
parcheggio). DISCESACi sono due possibilità:1- rientro dalla strada Erve Calolziocorte,veloce e panoramico ma su strada asfaltata.Si segue la strada fino alla frazione Rossino,la si supera e dopo un paio di tornanti si segue per Calolziocorte fino ad incontrare sulla destra la via Tovo,in breve si trova una mulattiera che riporta in pochi minuti a Somasca nei pressi della chiesa.(1.30h da Erve). 2- Da Erve si sale faticosamente fino alla frazione Saina e da qui si prende un sentiero che passando per il castello dell'Innominato ritorna a Somasca (2 -2.30h da Erve). CONSIDERAZIONIIl sentiero del Gallavesa è un facile sentiero attrezzato,che non presenta particolari difficoltà tecniche,il percorso è comunque in alcuni tratti,molto esposto e talvolta scivoloso ed è quindi indispensabile dell'attrezzatura da ferrata e del casco.La presenza di una fitta vegetazione,(rovi, piante spinose) suggerisce l'impiego di abbigliamento atto a proteggere le braccia e le gambe da eventuali graffi e punture. |