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Sentiero attrezzato Alfredo Benini 

Via delle Bocchette

agosto 2005

 

Il tratto più recente del famoso percorso delle Bocchette è il sentiero Benini,terminato nel 1972 e nato come ideale continuazione di quest'ultime anche se non offre le stesse emozioni resta comunque un'ottima passeggiata in quota nel gruppo del Brenta. Gli estremi di questa escursione possono essere considerati il passo Grostè e la Bocca di Tuckett e la seguente relazione descrive l'itinerario con partenza dal passo.

PERCORSO STRADALE
Da Madonna di Campiglio-Tn proseguire per la località Campo Carlo Magno -1640mt- dove si trova la stazione a valle della cabinovia per il Passo del Grostè.
AVVICINAMENTO

A piedi (n.315) o tramite cabinovia si raggiunge,appunto,passo Grostè -2442mt- inoltre è possibile raggiungere prima il rifugio Graffer,e poi il passo,da Vallesinella -1681mt- inizialmente attraverso il bosco poi tramite bel sentiero alpestre in circa 3.00h di cammino. Dal rifugio Stoppani (passo Grostè-stazione a monte 2° tratto cabinovia Grostè) la segnaletica indica la direzione del nostro sentiero n.305 verso la base del massiccio di cima Grostè con sviluppo abbastanza lineare all'interno dell'altipiano carsico racchiuso appunto tra cima Grostè e la Pietra Grande. Si prosegue per circa 20' su terreno detritico sempre ottimamente bollato di rosso dopodichè la traccia diventa un sentiero e piega vistosamente a destra dove con brevi saliscendi porta ad un bivio:a destra si ritorna al rifugio Graffer mentre proseguendo diritti si continua il sentiero Benini iniziando l'aggiramento del massiccio di cima Grostè e raggiungendo poi proprio il bivio che permette a discrezione dell'escursionista in circa 1.00h il raggiungimento della cima che non risulta comunque parte del sentiero Benini. Il nostro itinerario prosegue ancora una volta diritto talvolta su sentiero altre volte su sfasciumi immergendoci così con lo sguardo all'interno della Val Flavona da dove fuoriescono dal terreno impressionanti torrioni rocciosi.

LA FERRATA

Si lascia l'ambiente "lunare" per risalire lungo una prima cengia attrezzata caratteristica delle Bocchette e come sempre risulta interessante vedere lo sviluppo della via da lontano mentre altri escursionisti la percorrono dopo il nostro passaggio. Questo primo tratto attrezzato termina in discesa alla bella Bocchetta dei Camosci -2784mt- con ottima vista sul gruppo Presanella-Adamello tuttavia questa viene solamente costeggiata in quanto il sentiero riprende subito attraverso numerose cenge alle pendici della cima Falkner dove una targa metallica indica il punto alto dell'escursione -2910mt- ed una deviazione non così evidente come la precedente di cima Grostè permette il raggiungimento,con facilità ed in pochi minuti,della cima in questione anche se pure in questo caso la deviazione non è parte del sentiero Benini e quindi non obbligatoria. Inizia un lungo tratto in discesa con passaggi attrezzati che sicuramente sarebbero più interessanti se percorsi in senso contrario e quindi in salita. Al termine della discesa attrezzata una nuova cengia ci allontana dalla parete ed alle nostre spalle è possibile vedere nel suo intero sviluppo il tratto appena disceso. Il terrazzo che sovrasta la Bocca del Tuckett non è lontano,alcuni brevi passaggi attrezzati di 2-3 metri assicurano le cenge nei tratti più esposti ed a volte un pò franosi fino a scendere definitivamente con sentiero a zig-zag ed alcune roccette attrezzate con staffe metalliche il terrazzo della Bocca Alta di Vallesinella -2875mt- dove è ben visibile in basso il rifugio Tuckett.

RITORNO

Il terrazzo è una grande distesa di massi bianchi sui quali tracce di vernice rossa ed un paletto con segnaletiche indicano le 2 possibili soluzioni per concludere l'escursione.

1-Aggirare a sinistra la Cima Sella e scendere tramite scalette ed alcuni passaggi attrezzati alla Bocca di Tuckett dove è poi necessario perdere quota lungo il canalone innevato fino al rifugio.

2-Scendere in circa 1.00h al rifugio Tuckett tramite il sentiero Dallagiacoma (n.315) seguendo inizialmente i numerosi ometti e bolli rossi presenti sul terrazzo per iniziare poi una ripida discesa su pendio scivoloso e poi su roccette attrezzate fino ad incrociare il sentiero derivante dal canalone del Tuckett. Da notare che questo sentiero non è,al momento della relazione,indicato sulla segnaletica presente alla partenza dello stesso come "Dallagiacoma" bensì più semplicemente è indicata la direzione per il rifugio Tuckett.