Buongiorno a tutti!
Mi presento, perchè ho bisogno di consigli per iniziare a muovere i primi (eventuali) passi in ferrata, visto un piccolo problemino su cui spero potrete consigliarmi...
Ho 41 anni di cui 35 passati in montagna, sulla zona del monte rosa da sempre e di Campiglio negli ultimi 4-5 anni.
Mi definirei un "escursionista esperto", nel senso che la mia gita preferita è l'escursione/traversata in ampiente alpino di uno o più giorni con pernottamento in rifugio; non ho particolari skill tecnici, anche se svariati anni fa sono stato alla Gnifetti (4559 mt), alla Jazzi (3600+), sono sceso con gli sci dal monte bianco, e ho fatto parecchie gite (tutte con guida ovviamente) dove era necessario legarsi e/o usare ramponi/picozza per attraversare nevai o traversi/parti di roccia non particolarmente difficili o esposti.
Sono ossessionato dalla sicurezza e questo a volte mi causa problemi persino con gli amici di scampagnata; sono il classico tipo che appena arrivato in un posto va dalle guide, si compra la cartina di miglior scala possibile e si fa spiegare la situazione di tutti i sentieri più belli, il miglior verso di percorrenza, quali si possono fare da soli, quali in gruppo e quali con bambini, e prima di escursioni lunghe e impegnative sono il tipo che si mette il calendar per ricordarsi di tagliarsi le unghie. Vengo spesso "preso in giro" dagli amici per le dimensioni del sacco contente tutti i backup/sicurezze possibili, salvo poi essersi rivelati utili in molte occasioni per aiutare un compagno di scampagnata o improvvidi turisti incontrati in giro per i sentieri.
Non ho mai avuto una vescichetta o un infortunetto in 35 anni e ho tutta l'intenzione di proseguire su questa strada: vado in montagna per godermi il paesaggio e il silenzio, e per insegnare a mia figlia il rispetto della montagna, non certo per banfare in giro dove son stato o per fare gare di velocità.
Ora veniamo al motivo per cui mi sono iscritto qui e chiedo consiglio.
Dopo 7-8 anni di attività "ridotta" causa figlia piccola, un giorno mi son trovato all'Agostini con un amico a far due chiacchiere col gestore del rifugio il quale (previe ovvie spiegazioni di ogni genere e tipo, vista la mia natura) mi ha fornito l'attrezzatura per provare a fare qualche metro sulla Castiglioni, in orario dove non passa nessuno.
Mi si è aperto un mondo: mentre salivo mi è piaciuto subito un sacco, e mi son detto "ma perchè non mi sono mai interessato prima alle ferrate?".
Ma veniamo al problemino però: in salita no prob, sono arrivato fino a circa il ponticello in legno sulla prima cengetta, per chi la conosce, a parte l'ovvia lentezza da cautela e da prima volta... in discesa l'attimo di sconcerto: ho scoperto di soffire di un po' di vertigini (mai successo fino ai 30+ anni) e gli attacchi delle scale in discesa mi hanno portato via una notevole quantità di energia mentale (e di tempo).
La cosa buffa è che 2 giorni prima ero andato ad arrampicare in palestra di roccia con figlia, guida e corde per farle (e farmi) provare un'esperienza nuova, e non avevo avuto il minimo problema in discesa pur essendo la prima volta (effetto corda e guida che tranquillizzano forse?)
Arrivo quindi alla richiesta: io vorrei addentrarmi in questo nuovo mondo, ma le "emozioni" in discesa in esposizione mi hanno un po' reso titubante. Esistono ferrate in zona dolomitica (penso alle bocchette centrali?) o altrove più facili e meno esposte da cui cominciare senza correre il rischio di mettermi nei guai? Ovviamente con guida al fianco.
Esiste un modo per "allenare" e ridurre l'effetto vertigini?
Ciao e grazie a tutti per eventuali consigli che mi darete.