da ramingo75 » 01/08/2012, 8:39
Finalmente posso depennarla dalla lista dei desideri. Meravigliosa, atmosfere davvero alpinistiche!
Considerazioni personali:
L'avvicinamento più corto per arrivare all'attacco della cresta è quello per il sentiero della Direttissima, un percorso in parte attrezzato che da solo costituisce un interessante itinerario.
Con la partenza alle 7.00 dal parcheggio del vecchio acquedotto, l'avvicinamento era quasi tutto in ombra, anche per via dell'esposizione sud-ovest e ovest. Pure la cresta era per metà in ombra. Avvicinamento e cresta al fresco perché la notte aveva piovuto.
Per arrivare al colle Valsecchi, da dove parte la Segantini, ho impiegato quasi due ore, andando con un passo rilassato.
Sulla cresta nessun affollamento.
Benché non sia selvaggia come certe creste che conosco delle prealpi bresciane, avendola addomesticata i continui passaggi, la Segantini non è certamente da prendere sottogamba.
Esposizione al vuoto quasi costante.
La roccia non l'ho trovata così levigata come mi hanno detto, neanche nel passaggio di IV, in quanto la scarpa faceva sempre aderenza (ma forse l'impressione è anche dovuta al fatto che sono abituato all'untura delle mie falesie...).
Roccia solida e ben ammanigliata, ma le mani di tanto in tanto tastano un appiglio instabile, quindi mai fidarsi del tutto. In prossimità dei canaloni, però, la roccia è più marcia.
Sulla cresta si trovano canalini, traversini, paretine, disarrampicate, un po' di tutto insomma, anche concatenati l'uno con l'altro in maniera tale che, con l'esposizione al vuoto, i passaggi di II e III diventino un po' più articolati e quindi impegnativi, ma anche altrettanto divertenti.
Bolli rossi e resinati (ben cementati) il necessario per non renderla meno alpinistica, messi nei punti giusti dove uno si aspetta che siano.
La nebbia rende problematica il percorso, dato che la linea di salita non segue totalmente il filo di cresta (ricerca i passaggi che non vadano troppo oltre il III).
Ho impiegato tre ore per farla, ma era la prima volta, me la sono gustata per bene e sono stato molto cauto.
Ho usato delle scarpe basse con grip, non fastidiosamente pieghevoli e sensibili alle asperità del terreno come le scarpette d'arrampicara e neppure troppo rigide come gli scarponcini. Ma nell'avvicinamento e nella discesa scoscesa sono ovviamente pessime...
Non mi vengono in mente altre considerazioni.
E ora devo trovare un compagno che faccia con me il concatenamento della via normale al Cinquantenario con lo spigolo Marimonti...
Devis Zanotto, Legnago (VR)