Ci siamo conosciuti attraverso questo forum.
Il 19 marzo 2016 ci siamo incontrati di persona e mi ha portato a fare la prima ferrata: un trampolino di lancio per un mondo fatto di roccia e di verticalità fino ad allora solo sognato. Un mondo fatto di forme, di colori, di suoni e di silenzi. Un mondo fatto di persone, di principi, di racconti e di sentimenti. Il mondo della Montagna.
Da allora è nata un’amicizia da zero a tremila metri.
Ho conosciuto sua moglie, ho sentito suonare suo figlio, siamo andati a delle conferenze insieme, siamo andati fuori a cena, abbiamo vissuto momenti più e meno belli in montagna, abbiamo litigato e come fanno i veri amici ci siamo ritrovati.
All’inizio pensavo fosse un folle e poi ne ho avuto la conferma. Un folle in senso buono ben s’intende. Per meglio dire, un ribelle.
Rifiutava fermamente la mediocrità, l’ipocrisia e i compromessi. Perciò ha dovuto combattere non poco per mantenere sani i suoi principi morali in questa società malata. L’esposizione per lui non era solo quella tra le crode e questo gli rende onore.
Andava d’accordo con l’umiltà, la sincerità e il sacrificio di chi, senza lamentarsi, affronta di petto le sfide della vita.
Lo Sherpa per me è stato molto importante e ha lasciato un segno indelebile nel mio cammino.
Ci siamo visti una settimana prima. Ci siamo sentiti tre giorni prima e progettavamo di salire insieme sul Cristallo, sul Sorapis, ecc.
Stava bene, era molto in forma. Più dello scorso anno. E poi il buio.
All’improvviso ci ha lasciato per sempre.
Intorno a me rimane una tristezza infinita.
Sarà molto difficile riuscire a colmare il vuoto creato dalla sua dipartita, ma manterrò sempre vivo il suo ricordo, gli insegnamenti, i modi di dire, le massime, lo sguardo, la voce.
Conoscerlo è stato un privilegio, ho letto nei commenti.
È stato proprio così. Sono stato fortunato ad averlo incontrato.
Ancora una volta lo ringrazio per tutto ciò che ha fatto per me.
Non lo dimenticherò mai.
Mauro “Sherpa” Vendrame, sei stato un fiore.
"Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò" (L. Cherubini)