da dokkodo54 » 13/01/2020, 21:08
La Montagna in condizioni invernali, così come quella in condizioni estive, ha le sue regole.
Conoscerle dà consapevolezza, che è ciò che realmente necessita a chi la frequenta.
Questa, unitamente al senso del limite, ti fa tornare a casa con le tue gambe.
Ciò viene dall'esperienza, entità non disponibile sugli scaffali.
Ma tutti, persino gli esperti, devono ricordarsi che la Montagna, estate o inverno che sia, è un luogo pericoloso dove ci si può far male e anche lasciar la buccia.
Persino sulle piste battute (come recenti tragici eventi hanno dimostrato) e con grado 2 (come in arrampicata, il "grado" a volte è riduttivo).
Bisogna saper valutare innanzitutto con la propria testa, ma il problema è che invece in giro c'è gente che non ha la minima percezione di quel che va rischiando.
Nei confronti di costoro, l'efficacia del "vaffa" è discutibile.
Ci sarebbe bisogno di più cultura, ma è difficile. I messaggi che passano quotidianamente sui media, invece di educare mi sembran più spesso di tenore opposto.
Un saluto,
dokkodo
"Alpinisti si nasce, come si nasce navigatori o poeti" (Riccardo Cassin)