da Giusna » 16/11/2018, 0:39
L’arrampicata in solitaria, in autosicura, è un modo di procedere che a mio parere risulta più rischioso, pericoloso e macchinoso della comune progressione in cordata.
Anzitutto, allestita una sosta alla partenza, che sostituisce in un qualche modo il compagno che ti darebbe corda, devi salire da primo dandoti corda da solo.
Il movimento da compiere per darti corda da solo (tirando la corda fuori dal grigri o simile), è piuttosto scomodo.
Questo movimento devi pensare di farlo in punti dove sei già abbastanza impegnato ad arrampicare e per come la vedo io è un fattore di rischio in più, ovvero aumenta la probabilità di cadere.
Se voli arrampicando da primo in autosicura, ti sottoponi ad un elevato fattore di caduta su protezioni che in montagna spesso non sono solide come quelle che trovi in falesia.
Altri rischi in più, quindi, sono quelli di provocarti gravi lesioni alla colonna vertebrale e di strappare via eventuali ancoraggi diversi da spit e resinati presenti lungo il tiro (es. chiodi, clessidre, protezioni veloci messe da te).
Una volta raggiunta la sosta alla fine del tiro, devi fissare la corda e calarti per recuperare tutto il materiale lasciato in parete (es. rinvii, cordini, protezioni veloci) e la sosta inizialmente allestita.
In questa fase di calata, potresti trovarti a scendere lungo una traiettoria che non è dritta sulla verticale.
In altre parole potresti essere costretto a rifare traversi o a superare in discesa dei tratti dall’andamento obliquo che precedentemente hai percorso in salita.
Questo potrebbe generare degli attriti non indifferenti sull’unica corda che hai a disposizione (maggiore rischio di rottura) e devi considerare che aumenti anche il rischio di scaricare sassi su di te stesso e sulla corda (che potrebbe tranciarsi).
A questo punto, ammesso e non concesso che tutto sia filato per il verso giusto, devi risalire il tiro un’altra volta.
Questa volta, se vogliamo, da secondo e munito di un autobloccante come mezzo di assicurazione/progressione.
Una volta arrivato alla sosta alla fine del tiro, si riparte.
In una cordata tradizionale percorri una sola volta un tiro, mentre in autosicura lo fai tre volte (due volte in salita ed una in discesa)
Oltre ad essere più rischiosa della progressione in cordata tradizionale, l’autosicura è più pericolosa perché sei da solo.
Se ti succede qualcosa in cordata, il tuo compagno (o gli altri due) può chiamare i soccorsi o mettere in atto delle manovre di autosoccorso.
Se sei da solo ti privi di questa possibilità.
Ultimo ma non ultimo aspetto dell’autosicura è che si tratta di un modus operandi molto macchinoso e già di per sé le manovre alpinistiche su roccia lo sono.
Ne deriva che, mentre diminuisce il divertimento, aumenta la stanchezza fisica e mentale, e si devono fare i conti con un dispendio di tempo maggiore.
Arrampico da due anni in falesia e ho iniziato a fare qualcosa in montagna.
Non sono nessuno, ma ti posso dire come la penso e ti posso raccontare le mie esperienze.
Finora mi sono state utili formazione, informazione, esperienza e le 4 regole dello Sherpa.
Una formazione attraverso corsi CAI (escursionismo, arrampicata e alpinismo), un’informazione attraverso la lettura di libri (manuali CAI, guide, relazioni), le discussioni con persone più esperte di me e l’esperienza che io stesso ho e sto maturando andando in montagna.
Hai citato due bellissime montagne: la Cima dei Preti e il Duranno.
Due mesi fa sono stato su quest’ultimo e ci ho lasciato il cuore.
È una bellissima montagna, ma è molto severa nonostante il grado tecnico dell’arrampicata non sia elevato.
Mi sento di dirti alcune cose in proposito.
L’autosicura, per come si sviluppa la via normale nel Canalone Sartor, la vedo una cosa davvero poco praticabile.
Eccezion fatta per le soste, che sono quasi tutte ottime su anelli cementati (una l’ho fatta su due chiodi trovati in parete), non trovi molte altre protezioni lungo i tiri.
Nel Canalone le scariche di sassi sono un pericolo costante. Da non sottovalutare, sia che ci sia gente prima di te che sale sia che non ci sia nessuno.
E’ una salita nel complesso lunga e pesante.
Il dislivello è sui 1500 metri, ma su di un terreno piuttosto tecnico e faticoso, lungo il quale ti porti appresso uno zaino pesante (hai tutta la nda oltre alla roba di base).
Col senno di poi, non ci andrei da solo.
Sono contento di esserci stato insieme al mio socio, amico e compagno di tante avventure.
Ti consiglio, se non l’hai già fatto, di fare un corso roccia per imparare la corretta esecuzione delle manovre di progressione in cordata.
Il corso è anche un’occasione per conoscere persone che nutrono la tua stessa passione e con cui potresti magari stringere amicizia e andare insieme per monti.
Tu chiaramente sei libero di fare ciò che credi.
Chissà...magari l’anno prossimo potremmo andare insieme sulla Cima dei Preti...
"Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò" (L. Cherubini)